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FORMARE ALLA FOTOGRAFIA
Progetti e iniziative
Forma apre a Milano nel 2005. Si propone subito come spazio vivo, punto di riferimento internazionale per la fotografia. Con una struttura polifunzionale, si rivolge al pubblico come centro espositivo, galleria privata, luogo di dibattito e formazione. A tre anni dall’inaugurazione, la sua attività è sempre più effervescente. Dopo Avedon è stato infatti il turno di Joseph Koudelka, e in futuro Betthina Reims e Mario Giacomelli. Exibart ne ha parlato con Denis Curti e Francesca Mila Nemni...
Denis Curti: Per comprendere l’intento della galleria che opera dentro Forma bisogna guardare con attenzione all’architettura generale del centro. Ogni spazio è stato infatti pensato ab origine in relazione alla specifica funzione che avrebbe svolto. Il modello culturale scelto prevedeva un luogo particolare per le esposizioni temporanee, per la didattica, per la ristorazione, per il bookshop, per la vendita. Non vi è quindi alcuna improvvisazione.
Come la mettiamo con i contrasti tra commercio e cultura?
La componente commerciale è oggi intimamente connessa a quella culturale ed essenziale per le strutture private, che devono funzionare autonomamente. Dopo anni di collaborazione con il pubblico -si pensi alle mostre di Contrasto all’Arengario- si è sentita l’esigenza di uno spazio di cui poter disporre liberamente, soprattutto per collaborare con istituzioni internazionali.
Qual è la ricetta per combinare al meglio tutti questi ingredienti? Dal punto di vista della comunicazione, il target a cui vi rivolgete non è sempre sovrapponibile…
Sono vari gli strumenti che utilizziamo per sensibilizzare il pubblico a diversi livelli. Una formazione post-universitaria di livello internazionale, capace di attrarre giovani professionisti e appassionati in tutte le nostre attività. Cicli di incontri, nei quali i maestri (Ferdinando Scianna, ad esempio) approfondiscono tematiche salienti; un ufficio stampa attivo (newsletter, giornalisti); un nuovo sito internet (www.formagalleria.com) che rende accessibili più di trenta immagini (complete di didascalie) per ciascun artista della galleria; un club, che conta già più di mille associati; la presenza alle Fiere nazionali e internazionali (Paris Photo, Miart), per farci riconoscere sul mercato. Infine i risotti, occasioni di scambio per gruppi ristretti di persone che invitiamo per una cena e una visita privata dell’esposizione.
Nella valutazione di una fotografia incidono molto, tra le altre cose, la tiratura, l’anno di stampa (vintage, later print…). Alla luce della democratizzazione generata dall’avvento del digitale, come agite per formare un collezionismo più consapevole?
Attraverso i giovedì delle expertise (su appuntamento): incontri gratuiti rivolti alla valutazione di fotografie di proprietà e alla consulenza nella vendita. Nello specifico offriamo una competenza tecnica, con Roberta Piantavigna, che si occupa di riconoscimento, analisi (al microscopio) e di restauro; una di mercato, quella di Francesca, che gestisce la galleria, insieme a una mia valutazione di carattere generale. Pensando all’eterogeneità del pubblico a cui ci rivolgiamo abbiamo ideato poi un corso intensivo, Il collezionismo fotografico, che si propone in un weekend (per otto ore al giorno), di indicare delle linee guida per motivare e ponderare meglio l’acquisto.
Chi sceglie i vostri artisti?
Francesca Mila Nemni: Roberto Koch (amministratore delegato di Forma/fondatore e direttore generale Contrasto), Alessandra Mauro (responsabile artistica di Forma/direttrice editoriale Contrasto), Roberto Stringa (Presidente Fotospazio) e Denis Curti (membro C.d.A. Forma, direttore Contrasto Milano/MasterForma).
Come lavorano questi professionisti?
Fanno della loro esperienza e collaborazione la risorsa principale per la programmazione del centro e la scelta degli artisti della galleria. Viaggiando, visitando festival internazionali e vivendo da anni a stretto contatto con l’ambiente della fotografia esercitano un ruolo di critica militante, nel segno della diversificazione (dai maestri Erwitt, Berengo Gardin, ai giovani talenti, Lorenzo Cicconi Massi, Andrew Zuckerman ecc.); nei prossimi mesi, infatti, alla retrospettiva su Joseph Kudelka sarà affiancata una mostra unica di originali provenienti dal Fondo Italo Zannier, che presenterà, con un approccio didattico, un campione di immagini da Nadar ai giorni nostri, ripercorrendo le tappe evolutive della fotografia.
Che spazio e opportunità dedicate ai giovani fotografi?
Forma galleria lavora come le sue concorrenti: in conto vendita, su ordinazione o acquistando a seconda dei casi. Rappresenta una ventina di artisti promossi attraverso mostre personali, libri e collaborazioni con altre gallerie. Contrasto edita molti dei suoi cataloghi insieme ad altri, come il recente Bello qui, non è vero? Fotografie di Luigi Ghirri, che chissà non costituiscano poi occasioni di future rassegne. Infine, per gli esordienti c’è Fotografica a novembre (con Canon), un trampolino di lancio per sottoporre a una cinquantina di esperti i propri portfolio.
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Koudelka allo Spazio Forma
a cura di eugenia bertelè
*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 51. Te l’eri perso? Abbonati!
[exibart]