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Frangiflutti colorati sul lungomare di Catanzaro: l’opera site specific di Massimo Sirelli
Progetti e iniziative
di redazione
Vi ricordate quando, dopo aver giocato con i Lego, poi veniva il momento di mettere in ordine e riporre i mattoncini nelle loro scatole? Un momento triste per tutti i bambini – anche per certi adulti –, anche perché, diciamo la verità, quella distesa disorganica di pezzetti colorati aveva il fascino del sospeso, come le tessere di un mosaico scomposto. Già, solo ad averlo saputo prima ma tant’è. «I cubi ricordano in qualche modo dei grandi Lego, l’idea è proprio quella di immaginarli gettati in mare, di recuperare lo stupore che da piccoli la costruzione e la visione di questi cubi colorati sapeva darci», a dare voce al bambino che è in noi, è Massimo Sirelli, che è passato anche all’azione, trasformando i frangiflutti del porto di Catanzaro in un gigantesco e coloratissimo tappeto di Lego. Un intervento monumentale, decisamente visibile ma all’insegna del rispetto dell’ambiente, perché i materiali usati sono tutti naturali.
L’installazione di Massimo Sirelli rientra nell’ambito di Catanzaro ColorFul, che invitò Sirelli nel capoluogo calabrese nel 2014, per la prima edizione del festival di arte pubblica e contemporanea Altrove. In quella occasione, l’arista realizzò per la prima volta l’installazione al porto che però, a causa delle particolari condizioni atmosferiche del luogo, era andata deteriorandosi. E oggi, a distanza di sei anni, Sirelli è tornato sul luogo del “gioco”, per ripristinare la sua opera.
«Ho voluto dare un appuntamento pubblico comunicando le date di lavoro perché il mio desiderio è stato quello di rendere partecipe questa comunità di qualcosa di unico e poi perché volevo anche far vedere le difficoltà tecniche e la fatica che c’è dietro un lavoro del genere, volevo che apprezzassero l’opera nella sua interezza. Catanzaro ColorFul racchiude a pieno il mio ambiente di ricerca che è quello del multicolor, il colore di per sé è un media che non necessita di traduttore, è un segno grafico che trasmette emozioni istantanee», ha concluso Sirelli. Insomma, poche parole a fare da tramite tra gli oltre 100 frangiflutti e gli osservatori, solo la suggestione dell’alternanza dei colori, che si tuffano e si diluiscono nel mare.