Donna di Pellestrina, Servizio fotografico by Paolo Monti owned by BEIC and located in the Civico Archivio Fotografico of Milan
Il 10 giugno 1924 segna una data tragica nella storia italiana: l’assassinio di Giacomo Matteotti per mano fascista. Cento anni dopo, il Polesine, sua terra natale, si unisce per commemorarne e rinnovarne l’insegnamento morale. Il Comitato Provinciale, presieduto dal Sindaco di Fratta Polesine, Giuseppe Tasso, ha organizzato un programma ricco di eventi, incontri e iniziative culturali rivolte a diversi pubblici, dalle scuole agli specialisti. Grazie al sostegno della Regione del Veneto e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la commemorazione si estende a livello nazionale, con progetti educativi, artistici e di ricerca che coinvolgono scuole, istituzioni culturali e associazioni.
Inaugurata il 5 aprile e aperta fino al 7 luglio 2024 a Rovigo, presso Palazzo Roncale, la mostra Giacomo Matteotti (1885-1924): Storia di un uomo libero si propone di offrire una visione completa della vita e dell’opera di Matteotti, andando oltre la mera rappresentazione del martire. Promossa dal Comitato Provinciale per le Celebrazioni del Centenario della sua morte e dalla Regione del Veneto, con il sostegno della Fondazione Cariparo, curata dal professor Stefano Caretti, studioso di Matteotti e di storia del socialismo e docente di Storia contemporanea all’Università di Siena, la mostra propone documenti inediti provenienti dall’Archivio di Stato di Rovigo, e una ragionata selezione di immagini, in un percorso espositivo che si snoda tra gli aspetti pubblici e privati della vita di Matteotti.
Dalla sua attività di pubblico amministratore e sindacalista alle sue battaglie parlamentari contro il fascismo, da testimonianze e dettagli sul suo assassinio e sul suo funerale al suo legame col Polesine e con gli affetti famigliari, l’esposizione offre uno sguardo approfondito sull’intensa e coraggiosa vita politica di Matteotti. Parteciperà alla mostra anche il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, che metterà a disposizione una serie di manifesti che testimoniano l’impatto della vicenda Matteotti sull’Italia dell’epoca.
Attraverso il linguaggio immediato delle immagini, la mostra restituisce la storia di un uomo libero, senza retorica o ideologismi, disposto a dare la vita in nome della giustizia. Il curatore, professor Caretti, sottolinea l’importanza di restituire la complessità della figura di Matteotti e di evidenziare il suo impegno civile e la sua lotta per la libertà per far sì che il suo ricordo possa diventare un esempio per le generazioni presenti e future.
Nel contesto delle celebrazioni, la Casa Museo di Giacomo Matteotti a Fratta Polesine è stata completamente ristrutturata e rinnovata e riaprirà al pubblico proprio il 10 giugno.
Frutto di un impegno congiunto della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, del Comune di Fratta Polesine e dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, il nuovo allestimento, curato dallo studio di architettura 120grammi e da Luca Molinari Studio con la supervisione storica del professor Giampaolo Romanato, presidente del Comitato Scientifico della Casa Museo, offre al pubblico un percorso informativo e formativo che spazia dall’intimità famigliare di Matteotti alle grandi battaglie politiche.
Dalle stanze della cucina e della sala da pranzo allo studio-biblioteca, dove il giovane politico trascorreva gran parte del suo tempo immerso nello studio e nella riflessione, questi ambienti diventano il palcoscenico per raccontare la storia del Polesine. Il giovane Giacomo Matteotti, pur proveniente da un ambiente privilegiato – nacque il 22 maggio 1885 in una famiglia di commercianti – fu infatti profondamente colpito dalle ingiustizie e dalle disparità sociali che osservava nella sua terra d’origine. Questa consapevolezza lo spinse ad aderire all’ideale socialista e a dedicare la sua vita all’impegno sociale e politico.
Ma la Casa Museo non è solo un luogo di memoria legato al passato; è anche uno spazio di riflessione sul presente e sul futuro dell’Italia. Il giardino della Casa, proposto come luogo di introduzione alla visita museale, diventa uno spazio di contemplazione e di dialogo, offrendo al pubblico la possibilità di fermarsi e sostare tra gli alberi e leggere i libri e i testi disponibili in loco.
Il percorso museale, idealmente, si estende oltre i confini della casa museo, sul fiume che lambisce il giardino dove si specchiano ben tre ville storiche: Villa Badoer, capolavoro cinquecentesco del Palladio e patrimonio UNESCO, Villa Avezzù, elegante dimora veneta, e la Villa dei Carbonari, dove si formò uno dei primi nuclei della Carboneria italiana.
La mostra e le celebrazioni del centenario offrono così un’occasione preziosa per valorizzare l’eredità politica e culturale di Matteotti, riscoprire il patrimonio storico e artistico del Polesine e per riflettere sulle sfide e le responsabilità del presente alla luce di una vita dedicata all’impegno etico e civile contro il fascismo e per la libertà.
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