Domenica, 20 marzo 2022, alle ore 20, appuntamento alla Basilica di San Paolo Maggiore a Napoli per la quinta tappa del progetto partecipato “La Congiunzione degli Opposti”. Un percorso itinerante alla riscoperta della sacralità dei luoghi e delle relazioni attraverso la pratica dell’ascolto profondo. Alle ore 16:30, nel punto centrale di Neapolis, lì dove anticamente fu compiuto il rituale di fondazione della città, sarà acceso un fuoco per celebrare l’Equinozio di Primavera e creare un momento di raccoglimento. Ci si sposterà alle 19, con una camminata meditativa, per attraversare alcune aree in cui il progetto agisce, fino a raggiungere il sagrato della Basilica – l’antico Tempio dei Dioscuri – dove avverrà la cerimonia.
Cosmogonia, questo il titolo del lavoro di ricerca, è una sperimentazione di come l’arte possa incidere nella vita delle persone. Il percorso durerà l’intero anno e sarà suddiviso in quattro grandi appuntamenti rituali nei quali verrà messo a frutto il lavoro svolto durante i cerchi laboratoriali. Un processo che vede il fuoco al centro e il raccoglimento delle persone in un atto partecipativo di pura condivisione.
Artista colto, Gianluigi Maria Masucci (Napoli, 1981) incentra la sua pratica artistica sulla sperimentazione derivante dall’ascolto osservativo. Non si tratta del mero utilizzo dei sensi ma di una più strutturata applicazione di ciò che consente la Ricerca, nell’arte come in qualsiasi altro campo. Ricerca della quale Masucci diventa lo strumento, prestando il proprio essere per esplorare i confini tra ciò che è tangibile e ciò che è percepibile attraverso l’esperienza diretta, non sempre in condizioni di esplicita manifestazione. L’arte, come l’artista, diventa vettore per far affiorare eventi sincronici, risonanze connettive, flussi energetici ed elettromagnetici, parole, emozioni, vibrazioni. Il non-detto e l’invisibile si concretizzano tra le mani di quest’artista il cui approccio all’esistente prende forma in maniera fluida, serendipica, generando ascolto nell’ascolto, attenzione nell’osservazione, presenza nella compresenza.
Fruire le opere di Masucci è cosa semplice e, allo stesso tempo, potente, laddove la potenza indica – nella sua accezione più filosofica – uno stato di possibilità del divenire, l’essere nella sua condizione imperfetta non ancora realizzata che tende all’atto come suo fine ultimo e specifico. Al centro dell’opera artistica vi è l’esperienza dell’ascolto come pratica sociale di ricerca energetica che mette in relazione persone e luoghi attraverso processi di condivisione e congiunzione. Il divenire, quindi, come campo di indagine nel quale fare esperienza in maniera collettiva e connettiva, senza discriminazioni di nessun genere, nella ricerca di un dialogo con l’altro, con se stessi e con i luoghi che si abitano, ricchi di storia e ritualità simboliche dimenticate.
Non a caso Napoli è il luogo scelto da Masucci per rendere manifesta la sua ricerca: «Questa città è uno dei principali punti d’incontro tra oriente e occidente, un punto altamente energetico del pianeta dove poter generare energia e lavorare alla ricerca di una universalità – un linguaggio espressivo – che possa unire tutti, ovunque». L’opera portata avanti dal 2018 a oggi si configura in un laboratorio partecipato permanente attraverso il quale sperimentare linguaggi rituali e favorire occasioni di incontro tra persone, comunità, popoli, all’insegna della continuità e della persistenza.
Gli incontri, organizzati in Cerchi, sono orientati a rintracciare un linguaggio che sia in grado di dialogare con tradizioni provenienti da aree geografiche e culture diverse, mettendo in relazione i partecipanti tramite la scrittura di Quaderni Comunitari, espandendo con nuovi mezzi il campo d’azione dell’ascolto e dell’indagine di sé. I Cerchi raccolgono intorno al fuoco comunità attive impegnate nella pratica dell’ascolto, i Quaderni Comunitari creano una costellazione energetica ed esperienziale che mantiene vive le connessioni tra le energie depositate in essi.
Nel 2021 sono stati organizzati 400 Cerchi di persone che, raccolte intorno al fuoco, hanno generato una nuova comunità. Un processo in cui l’artista collabora nella ricerca delle unità minime per generare relazione e rendere organico l’intero percorso. Percorso nel quale l’artista –come tutti– non è al centro ma prende parte al rituale insieme agli altri, nella riscoperta della sacralità delle relazioni, intorno ad un fuoco acceso per riattivare luoghi di culto ed aree cittadine in modo nuovo e vitale. Negli equinozi e solstizi la comunità generata si riunisce in Grandi Rituali intorno a installazioni luminose, sculture (o altari) composti da fuoco e raggi di luce.
Andrea Maglio, professore del dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, riassume così il lavoro di Masucci: «Memorie e parole sono state al centro di incontri dove una comunità ha potuto riconoscersi e ritrovarsi, la modalità di tale incontro è divenuta quella del cerchio, figura magica e simbolica senza vertice. Gli intervenuti hanno potuto condividere esperienze, sensazioni, stati d’animo e desideri. […] Il luogo della parola e dell’incontro, per gli antenati di oltre venti secoli fa, torna ad essere un elemento significante e capace di generare aggregazione. L’artista mette in moto in tal modo un vero e proprio rituale che, in maniera consapevole o meno, richiama l’anima più profonda e mai dimenticata del luogo».
Un percorso che si trasforma con le persone che lo abitano, che invita a rivivere gli spazi della città adoperando come strumento l’ascolto profondo. Incontrarsi veramente, vincere le resistenze e riscoprire il sacro valore dell’essere insieme. Masucci raccoglie le sfide contemporanee della trasversalità nell’arte, del multiculturalismo, della necessità di trovare vie concrete alle politiche di pace e amore universale dando spazio a pratiche sociali, spirituali e simboliche che l’arte ha il potere di sondare, ispirare e trasformare. Opere che meritano di essere vissute in prima persona per sperimentare e dare pienezza a parole divenute ormai vuote. Per partecipare ai cerchi laboratoriali – gratuiti e aperti a tutti – consultare il programma sul sito del progetto e inviare una mail con la propria adesione.
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