Un monumento vivo di Giuseppe Penone, per il Bosco della Memoria di Bergamo

di - 21 Marzo 2022

La linfa del legno, il colore delle foglie al passaggio della stagioni, e poi le venature preziose della pietra, il gioco di ombre e le luci sulle sua superficie cangiante. È la vita che scorre e che affiora dalla materia, quella sensazione che si percepisce attraversando “Indistinti confini”, suggestiva installazione realizzata da Giuseppe Penone per il Bosco della Memoria presso il Parco Martin Lutero alla Trucca di Bergamo. Presentata nell’ambito della seconda Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, l’opera del Maestro dell’Arte Povera è stata realizzata con il supporto della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, che ha interamente sponsorizzato la donazione, del valore di oltre 1,2 milioni di Euro. Alla cerimonia di presentazione, hanno partecipato il Presidente della Camera Roberto Fico, Sergio Gandi, vice sindaco di Bergamo, Giovanna Zanuso Sacchetti, presidente della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, e lo stesso Penone.

Indistinti confini, installazione Giuseppe Penone, credits Sebastiano Pellion di Persano

«Ho iniziato a pensare a questo progetto di donazione, a cui tengo profondamente, in uno dei momenti più bui della vita di tutti noi, quando la pandemia ci ha fisicamente allontanato, ma ci ha anche fatto sentire incredibilmente vicini, soprattutto nel ricordo di chi purtroppo non c’è più», ha dichiarato Giovanna Zanuso Sacchetti. «Questo è il pensiero che mi ha guidato in questa fantastica esperienza, lavorando a stretto contatto e con un entusiasmo reciproco assieme al Maestro Giuseppe Penone e al Sindaco Giorgio Gori, senza dimenticare il prezioso contributo di tutti i collaboratori del Comune di Bergamo, e che mi permette ora di lasciare un segno di ricordo e speranza. Credo fortemente nella condivisione dell’arte e questa donazione l’ho sentita necessaria per tutti noi, per riunirci di nuovo all’insegna della bellezza e della partecipazione», ha continuato la presidente della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, spesso impegnata in iniziative a supporto dell’arte e della cultura.

Tra le altre, nel 2016, la donazione alla Galleria Borghese di Roma del
ritratto del Cardinale Giulio Sacchetti di Pietro da Cortona. A settembre 2021, invece, fu presentato il progetto di restauro e conservazione degli affreschi delle pareti, dei
soffitti lignei e degli arazzi del Salone Verde, del Salone Giallo e della Sala da Pranzo di Casa Litta – Palazzo Orsini a Roma.

Gli aspetti organizzativi e curatoriali dell’iniziativa artistica sono stati curati da Mattia De Luca, fondatore della galleria d’arte Mattia De Luca e consulente della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, e da Elena Geuna, curatore indipendente e consulente d’arte contemporanea. Punto focale dell’installazione è la grande scultura monolitica di marmo bianco di Carrara, alta quasi 3 metri e dal peso di 25 tonnellate, posizionata al centro di una sorta di anfiteatro naturale composto dai fusti di 80 betulle dell’Himalaya, la cui corteccia bianca, simile alla carta, veniva usata – e in parte lo è tuttora – come supporto per la scrittura di mantra sacri in sanscrito. La scultura esprime tutta la potenza visiva di un materiale nobile e iconico, nel quale l’ingegno e la creatività umana hanno concretizzato idee, pensieri e canoni di bellezza, dialogando armonicamente, in una flessuosa continuità, con le energie degli elementi naturali.

Indistinti confini, installazione Giuseppe Penone, credits Sebastiano Pellion di Persano

Fruibile pubblicamente, l’opera andrà ad aggiungersi al già ricco patrimonio artistico della città di Bergamo che, insieme a Brescia, nel 2023, sarà la Capitale italiana della Cultura.

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Tag: arte povera arte pubblica Bergamo covid Covid-19 fondazione giulio e giovanna sacchetti Giuseppe Penone installazioni

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