15 marzo 2025

Hyperarousal: il videogioco che trasforma il trauma in esperienza artistica

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Lo studio indipendente di Milano Aion Interactive presenta Hyperarousal, il videogioco che trasforma il Disturbo Post-Traumatico da Stress in esperienza d'arte totale

L’uscita di Hyperarousal, videogioco sviluppato dallo studio milanese indipendente Aion Interactiveè prevista per il 2027 ma il pubblico può già intravederne le atmosfere attraverso il teaser ufficiale, recentemente pubblicato. Il videogame si struttura come una seduta psicologica che guida il giocatore tra immagini visionarie e frammenti di memoria, alternando realismo storico a scenari onirici.

Hyperarousal nasce dalla visione condivisa di David Capuano e Luca Poma, rispettivamente Game Director e Game Designer, entrambi con un background nelle arti visive e nella narrazione interattiva. La loro ricerca si muove tra sperimentazione estetica e nuove forme di interazione, concependo il videogioco come una forma d’arte totale: dispositivo narrativo che intreccia storia, psicologia e suggestioni del cosmic horror per generare un’esperienza immersiva e introspettiva.

Un titolo che evoca disturbo: la chiave di lettura del gioco

“Focus on what feels good and don’t worry about the rest”. Fin dal titolo, Hyperarousal rimanda a uno stato psicologico angosciante: il termine si riferisce a una condizione di ipervigilanza tipica del Disturbo Post-Traumatico da Stress – PTSD, caratterizzata da insonnia, incubi e risposte d’allarme amplificate. Non è un mero riferimento teorico, ma un principio strutturante che modella ogni livello dell’opera, dalla costruzione ludica alle sue implicazioni percettive.

Il protagonista, in un momento di crisi personale e storica, si ritira in una baita remota tra le montagne camune, un limbo sospeso tra passato e presente. Qui, attraverso il sogno, rivive rimembranze che si intrecciano con le esperienze dei suoi antenati, attraversando epoche segnate da trasformazioni radicali: dall’antica età camuna all’invasione romana, fino alle lotte partigiane della Seconda Guerra Mondiale. Ogni visione è un tassello di un’identità in frantumi, ogni scelta una possibile ricostruzione di sé.

“Breathe deeply and stay here”.



Un territorio stratificato tra realtà e mito

La Val Camonica non si configura come una mera cornice, ma incarna il cuore pulsante dell’esperienza. Il suo territorio, stratificato dalla storia, si trasforma in uno specchio della memoria collettiva e della continua ricerca identitaria, un percorso arricchito dal dialogo con il Centro Camuno di Studi Preistorici e la Società Storica e Antropologica di Valle CamonicaLe incisioni rupestri, le rovine romane e il paesaggio naturale si trasformano in vettori narrativi, rispecchiando le fratture della storia e le tensioni interiori del protagonista.

L’elemento folkloristico emerge come un ponte tra realtà e mito, mantenendo un carattere interpretativo. Paesaggi evocativi e simboli dimenticati dissolvono i confini tra storia e sogno, lasciando spazio a un viaggio che sfugge a ogni schema tradizionale. Anche il dialetto partecipa, rafforzando l’autenticità della narrazione. La costruzione visiva attiva una profonda empatia, stimolando i neuroni specchio e amplificando il senso di coinvolgimento del giocatore.

“Connect with those images. The light, the colors that it generates”.

Hyperarousal System: il trauma come percezione e gioco

Aion Interactive ha sviluppato l’Hyperarousal System, una meccanica innovativa che trasforma gli stati mentali in variabili di gameplay, ridefinendo il modo in cui il protagonista percepisce il mondo. Con la consulenza della psicologa Micol Pivotto, il sistema analizza le reazioni del protagonista, Garlo, adattando la narrazione in base ai suoi stati emotivi e percettivi, senza scelte binarie esplicite. L’intuizione e l’istinto diventano strumenti essenziali per immergersi nel flusso narrativo.

Garlo attraversa stati percettivi alterati che modificano il suo rapporto con la realtà, portandolo a cogliere suoni e immagini altrimenti inaccessibili. Il trauma, qui, non si configura come una barriera da abbattere, bensì come un prisma attraverso cui rileggere il mondo e riscoprirsi. L’esperienza di gioco si plasma dinamicamente sulle scelte del giocatore, priva di checkpoint e game over, eliminando le dissonanze ludo-narrative e costruendo un percorso in continua evoluzione.

“No one can enter without your permission”.

Hyperarousal dimostra come il videogioco possa spingersi oltre il concetto tradizionale di storytelling interattivo. Privo di vincoli rigidi, il gioco si configura come un viaggio emotivo e irripetibile, in cui il trauma diventa una chiave di lettura e un mezzo di esplorazione interiore. David Capuano sottolinea che Hyperarousal non si limita a rappresentare il trauma ma lo trasforma in un processo di metamorfosi: il dolore diventa una chiave per ridefinire la propria identità e il proprio posto nel mondo.

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