Talmente statuario da far arrossire, eppure si tratta di un eroe biblico, simbolo di coraggio e virtù, diventato poi icona del Rinascimento grazie all’interpretazione stupefacente di alcuni dei più grandi maestri della storia dell’arte. E così, se negli Stati Uniti – come sempre tanto progressisti da sfociare nel reazionario – si è dovuta licenziare una preside di una scuola superiore della Florida per aver mostrato le immagini ritenute “pornografiche” del David di Michelangelo ai suoi studenti, in Italia se ne celebra la presenza. Già, perché a Firenze il giovane Re che riuscì a sconfiggere il gigante Golia è un campione ancora in piena forma e l’imbarazzo è solo per la scelta, per la varietà di esempi. È stato infatti presentato ieri, al Teatro Niccolini, “Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo”, documentario corale su una delle figure simbolo dei fasti della città, realizzato da alcune delle più importanti istituzioni culturali fiorentine per raccontare tutti i David che si trovano nel capoluogo toscano.
Nato durante il periodo di lockdown, per mantenere attivo il dialogo tra le varie realtà del territorio, “Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo” è partito da un’idea di Cecilie Hollberg e di Paola d’Agostino, direttrici rispettivamente dalla Galleria dell’Accademia di Firenze e dei Musei del Bargello, con la collaborazione di Claudio Rocca, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, coinvolgendo l’assessorato alla Cultura del Comune di Firenze e l’Opera di Santa Maria del Fiore. Nel documentario si dipanano tutte le vicende che riuniscono, a distanza di tempo e di stili come in una eco, cinque sculture in marmo e bronzo raffiguranti il David, capolavori di Andrea Pisano, Donatello, Verrocchio e Michelangelo. Si tratta di opere che hanno segnato diversi aspetti dell’arte e della storia fiorentina e che incrociano committenze, situazioni sociali, condizioni politiche, spostamenti.
Il video ha un approccio corale: attraverso le voci dei direttori Cecilie Hollberg e Paola D’Agostino, di Monsignor Timothy Verdon, direttore artistico del Museo dell’Opera del Duomo della curatrice e storica dell’arte Ilaria Ciseri per il Bargello, del direttore dell’Accademia di Belle Arti Claudio Rocca e Tommaso Sacchi già assessore alla cultura del Comune di Firenze, vengono approfonditi aspetti storico-artistici, tecnici e di committenza su queste opere, tra le più celebrate della statuaria rinascimentale, ripercorrendo il legame con la città di Firenze attraverso i secoli. L’Accademia di Belle Arti di Firenze si è occupata e ha curato interamente le riprese e la realizzazione del video, prodotto con la collaborazione degli studenti di Digital video all’interno del neonato Laboratorio audiovisivi diretto da Juri Ciani e Giovanni Grimaudo. Il Comune di Firenze ha sposato da subito il progetto.
Nel Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, si trova la prima statua che rappresenta la figura biblica, opera marmorea del 1336 di Andrea Pisano, per la facciata principale del Campanile di Giotto. È un David nel pieno degli anni, visto come un poeta con, tra le mani, il rotolo del primo dei Salmi. Al Museo Nazionale del Bargello sono conservate invece tre statue cruciali per l’iconografia e lo sviluppo stilistico: due di Donatello, il giovanile David in marmo (1408-1409) e il celeberrimo David in bronzo (1440 circa), il primo nudo statuario dai tempi dell’Antica Roma, insieme a quello di Andrea del Verrocchio, anch’esso in bronzo (1472-1475).
E c’è poi “Il” David di Michelangelo, realizzato tra il 1501 e l’inizio del 1504, conservato alla Galleria dell’Accademia e ammirato da milioni di persone, studiosi, appassionati. L’Opera di Santa Maria del Fiore è coinvolta in questo progetto non solo in qualità di “custode” del primo David del Pisano, ma soprattutto in qualità di committente del David marmoreo di Donatello e del David di Michelangelo, originariamente destinati agli sproni della cattedrale di Santa Maria del Fiore, e trasferiti, dopo varie vicissitudini, il primo al Museo Nazionale del Bargello e il secondo alla Galleria dell’Accademia di Firenze.
Inoltre, a Firenze sono conservate le tre copie successive del David di Michelangelo, che si trovano oggi in Piazza della Signoria, sull’arengario di Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, realizzata in marmo da Luigi Arrighetti; al centro del Piazzale Michelangelo, in bronzo, opera di Clemente Papi, autore anche del calco in gesso nella Gipsoteca dell’Istituto d’Arte di Porta Romana.
“Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo” vuole ripercorrere e approfondire il legame tra queste opere con l’obiettivo di promuovere la conoscenza storica e artistica dell’immagine del David. Perché per esercitare lo sguardo non è mai troppo tardi.
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