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I Musei d’arte contemporanea e lo sviluppo sostenibile: una pratica necessaria
Progetti e iniziative
“I Musei d’arte contemporanea e lo sviluppo sostenibile: una pratica necessaria” è la giornata di studi online promossa da AMACI, con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, a cura di Marcella Beccaria Vice Presidente AMACI e Vice Direttrice, Capo Curatrice e Curatrice delle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dedicata al ruolo di musei e istituzioni culturali nella realizzazione di uno sviluppo globale più sostenibile.
«Da diversi anni AMACI lavora anche nell’ambito della produzione di contenuti. Per l’associazione è importante ogni anno promuovere attività come la giornata di studio dedicata a una tematica precisa, attuale e sempre diversa. Quest’anno abbiamo voluto dedicarci all’approfondimento della materia tanto urgente quanto importante della sostenibilità. Sono già numerose le associazioni, italiane e straniere, che portano all’attenzione questo tema. Per AMACI è fondamentale alimentare il dibattito, portare l’attenzione e parlare quanto più possibile ma soprattutto in termini concreti, portando esempi di applicazioni pratiche e scambiandosi buoni esempi e buoni usi coinvolgendo professionisti che lavorano attraverso reti transmuseali e che si occupano in modi diversi di alimentare la diffusione della cultura della sostenibilità», racconta Marcella Beccaria.
Come sarà organizzata la giornata di studi?
Marcella Beccaria: «Questa giornata studi propone diverse novità. Henry McGhie, autore di numerose pubblicazioni e fondatore della società di consulenza museale Curating Tomorrow condurrà l’incontro, affiancandoci come relatore. McGhie è un attivo ecologista, appassionato di natura, che ha affinato la sua pratica manageriale nell’ambito di progetti museali incentrati sulla sostenibilità partendo dal suo background approfondito in materia di zoologia. Con lui, che è membro di varie organizzazioni museali, tra cui ICOM e International Union for Conservation of Nature, affronteremo il tema della sostenibilità attraverso cinque sessioni che portano il nome dei cinque temi che raccordano gli obiettivi di sviluppo sostenibile definite dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2015 nel documento “Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development” che individuava diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile. Questi cinque temi, e obiettivi – a loro volta molto articolati – dell’agenda di lavoro 2030 sono: Persone, Pianeta, Prosperità, Partenariato, Pace. Abbiamo volutamente e simbolicamente messo la sezione Pace a conclusione, confidando che possa essere di buon auspicio».
Chi saranno gli interlocutori?
Marcella Beccaria: «Per ogni tavolo di lavoro McGhie interagirà con una figura della rete AMACI – Lorenzo Balbi, Caterina Riva, Emma Zanella ed Elisabetta Barisoni, oltre a me – che aprirà un focus sulla tematica includendo una serie di Key Studies che porteranno all’attenzione non solo progetti espositivi ma anche l’operato di diversi dipartimenti educativi. A conclusione di ogni tavolo cercheremo anche di aprire il dibattito con il pubblico raccogliendo domande. Dopo i saluti istituzionali di Fabio De Chirico, Dirigente del Servizio II e del Servizio V della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC, saranno coinvolti 20 relatori provenienti da Italia, Inghilterra, Austria, Estonia, Danimarca, Germania: abbiamo cercato per la prima volta di allargarci all’internazionale. Abbiamo registrato un altissimo numero di iscritti e speriamo di fornire il miglior servizio possibile come approfondimento di un tema di cui si parla tanto ma che concretamente è difficile da indicare nelle azioni che si svolgono. Sappiamo di voler affrontare il tema in primis secondo la nostra specificità di musei quindi riconoscendo il grande ruolo che possiamo giocare attivamente nella costruzione del vivere».
Che ruolo ha il museo nella contemporaneità?
Marcella Beccaria: «I musei hanno un ruolo cruciale, ricercatori come McGhie o, voglio citare, come Michela Rota hanno dimostrato che i musei sono agenti attivi nell’ambito della sfera sociale. I principali strumenti d’azione sono per esempio un ottimale utilizzo del proprio patrimonio collezionistico, lo sviluppo di programmi espositivi ed educativi, o l’azione sul territorio. I musei hanno un’enorme capacità di collezionare esperienze ma anche di crearle. Chiunque entri in un museo ne esce auspicabilmente arricchito, non solo dal punto di vista culturale ma anche educativo, attraverso lo sviluppo di programmi che coinvolgono il pubblico in maniera esperienziale, non didascalica o accademica. In materia di sostenibilità, intesa come vivere e convivere, oggi il museo può essere fondamentale per la comprensione del futuro che si vuole, garantendo apprendimento e comprensione».
Quali esempi saranno portati all’attenzione domani?
Marcella Beccaria: «A livello di esemplificazione saranno approfonditi numerosi casi. Venti relatori porteranno molti e differenti esempi. Bettina Leidl, Vice Presidente ICOM Austria e Direttrice MuseumsQuartier di Vienna, per esempio presenterà il suo progetto “17 Musei x 17 OSS” che ha dotato diversi musei austriaci di obiettivi specifici in modo da contribuire in maniera attiva all’Agenda 2030. Birgitte Kehler Holst, Responsabile del progetto “The Green Museum Academy” e Karin Vicente, Curatrice Adamson-Eric Museum e Coordinatrice del team sostenibilità dell’Art Museum of Estonia, approfondiranno che cosa significhi e quale sia il processo perché i musei ottengano la certificazione verde, come è accaduto in Danimarca e in Estonia. L’Avvocato Paola Brambilla interverrà in materia di impatto ambientale, con delle soluzioni utili affinché i musei possano coordinarsi rispetto a misure, nuove o già in essere, emanate dal Ministero dell’Ambiente. Ci sarà spazio per analizzare l’utilizzo delle collezioni, dai punti di vista di conservazione, esposizione e didattica. Interverranno anche rappresentanti di grandi network, come Michele Lanzinger, Presidente ICOM Italia, Elizabeth Wilde, Funzionaria di NEMO – Network of European Museum Organisations, Camilla Bove, Fondatrice Gallery Climate Coalition Italia. Vaglieremo una casistica di mostre dedicate al tema della sostenibilità con anche uno sguardo attento verso l’importanza di preservare il patrimonio culturale nei luoghi a rischio con l’intervento, in merito, di Laura Searson, Responsabile della preservazione patrimonio culturale Victoria & Albert Museum».
Cosa vi aspettate da questa giornata?
Marcella Beccaria: «Siamo consapevoli che il nostro impegno sarà solo una scheggia in un mare amplissimo. Però la nostra idea è quella di ritagliare un momento di riflessione riuscendo a soffermarci su quello che sta accadendo sia sul territorio nazionale che internazionale. Questa giornata sarà tradotta in italiano e in inglese, in accordo con i relatori, avendo notato come una gran parte della letteratura esistente sulla sostenibilità è in lingua inglese. Anche per questo abbiamo istituito sulla piattaforma di AMACI una libreria digitale a cui si potrà attingere per approfondire quello che con i relatori da domani e per i mesi successivi metteremo a disposizione. Inoltre, la registrazione dell’intera giornata rimarrà disponibile sul canale YouTube della Direzione Generale Creatività Contemporanea, oltre che sul sito dell’Associazione».
Cosa possono fare le persone?
Marcella Beccaria: «AMACI è un’associazione di musei ma ci teniamo a veicolare l’importante messaggio che le istituzioni sono fatte di persone e per accogliere le persone. È vero che nelle nostre mission l’attenzione alla cura, alla conservazione e alla tutela delle opere è cruciale, ma tutto questo è reso possibile dalle azioni delle persone. I musei esistono in funzione delle persone che molto possono fare nell’approccio alla sostenibilità. Dalle azioni quotidiane, come non sprecare l’acqua e la luce, salendo di complessità. In campo museale, per esempio, per la produzione di mostre si potrebbe provare a ridurre l’uso di cartongesso, che non è riciclabile ed è agente di accumulo di rifiuto. Per i trasporti si potrebbe iniziare a usare la ferrovia, come nei paesi nordici è prassi. Nella stampa di libri si potrebbero scegliere inchiostri di soia, o font che senza intaccare la leggibilità usano meno inchiostro. Assumendo un atteggiamento etico, a tutela dei diritti umani, tanti sono gli accorgimenti che, accompagnati dalla presa di coscienza di soluzioni alternative e misure compensative, possono produrre un importante risultato per la cultura della sostenibilità».