27 giugno 2024

IA, specchio dell’umanità: un progetto allo Spazio Vitale di Verona

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Alla Fondazione Spazio Vitale di Verona, un progetto espositivo di ampio respiro che apre un varco nel mondo dell’Intelligenza Artificiale, per affrontare le paure e intravedere le possibilità

Émilie Brout & Maxime Marion, IDLE (acts α and β), 2023. Video 4K, 25 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

Sarà visitabile fino al 29 giugno la mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, ospitata allo Spazio Vitale nello splendido quartiere di Veronetta a Verona, con uno scopo dichiarato: esplorare sogni, mostri e riflessioni sollevate dall’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale, soprattutto nell’ultimo anno, ci ha regalato un pizzico di scenario futuristico e una grossa manciata di incubi. I media hanno alimentato queste emozioni, puntando i riflettori su algoritmi imperscrutabili e l’inevitabilità della loro ascesa. Qui nasce la domanda cardine della mostra: «Dobbiamo credere a questi mostri? O piuttosto, dobbiamo ritenerli un’arma di distrazione di massa funzionale a distogliere il nostro sguardo dai limiti e dai rischi, ben più concreti e reali, della forma attuale dell’intelligenza artificiale? Un modo per non farci vedere i pregiudizi razziali e di genere su cui viene educata, le quantità mostruose di energia che consuma, di inquinamento che rilascia, di proprietà intellettuale che fagocita e di lavoro umano che mette a rischio?».

Jonas Lund, The Future of Something, 2023. Video, 13:41 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

La mostra invita a riflettere sull’AI non come nemico ma come specchio dell’umanità, capace di farci concentrare sulla nostra identità e sui nostri limiti. Le premesse dell’apertura sono di tutto rispetto e senz’altro si può dire che il curatore Domenico Quaranta è riuscito a mettere insieme qualcosa di raro nel suo genere, peraltro con nomi di tutto rispetto: Émilie Brout & Maxime Marion; Silvia Dal Dosso, Caroline Delieutraz, Daniel Felstead & Jenn Leung, Sanela Jahić, Kamilia Kard, Lorem, Jonas Lund, Jon Rafman e Anna Ridler.

Caroline Delieutraz, Seed 267, 2024. Stampa digitale su tessuto di poliestere, trapuntatura, 65 x 58 pollici. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona
Caroline Delieutraz, Seed 267, 2024. Stampa digitale su tessuto di poliestere, trapuntatura, 65 x 58 pollici. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

Entrando allo Spazio Vitale ci si sente immersi nella discussione sull’entusiasmo e le paure legate all’AI, quasi come se essa stessa si facesse densa e materica. Questa è una mostra in cui, opera dopo opera, ci si conquista ogni metro, tanti sono gli spunti di riflessione che si palesano davanti a ogni installazione.

Kamilia Kard, A Rose by Any Other Name, 2021. Modello 3D animato e interattivo. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

Opera cardine e punto di snodo della mostra è IDLE (acts α and β), 2023 di Émilie Brout & Maxime Marion duo artistico che ha iniziato a collaborare all’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi esplorando le connessioni tra storia dell’arte e cultura visiva contemporanea. Il loro video mandato in loop su un gigantesco pannello al centro della mostra esplora la possibilità di una o più AI che prendono coscienza. Con tutto ciò che ne può derivare, quindi non solo gioie ma anche ansie ed emotività. Il tutto musicato e condito da voci sintetiche, ricrea un’ambientazione onirica che pervade anche il resto della mostra.

Jon Rafman, Egregores I, II, & III, 2021; Egregores IV, 2024. Video. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona
Jon Rafman, Egregores I, II, & III, 2021; Egregores IV, 2024. Video. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

Degno di nota il contraltare di questo scorcio futuristico, l’idea intelligente e articolata del curatore di posizionare proprio davanti a quest’opera due lavori di Caroline Delieutraz (Seed 267 e Seed 478, 2024), lavori tessili che raffigurano semi di specie future. Penso che in pochi momenti ci si possa trovare in mezzo a due concetti artisticamente così vicini ma materialmente così distanti. Il tessuto da una parte (le texture sono generate da AI e assemblate manualmente), con la sua forza materica e storica e un video sulla singolarità dell’AI dall’altra. Quest’artista esplora la circolazione delle immagini e il loro impatto sull’immaginario collettivo. Le sue installazioni combinano tecniche digitali e artigianali per creare opere che sfidano le convenzioni narrative.

Anna Ridler, Circadian Nocturne, 2023. Video, 2:50 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona
Anna Ridler, Circadian Nocturne, 2023. Video, 2:50 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

In fondo alla sala spicca l’opera di un’artista e ricercatrice il cui lavoro esplora l’iperconnettività e le nuove forme di comunicazione online: A Rose by Any Other Name (2021) di Kamilia Kard è un’opera d’arte digitale interattiva composta da rose in movimento. Il lavoro si presenta come un modello 3D animato e interattivo, che immerge il visitatore in un paesaggio emozionale abitato da creature a forma di fiore. Queste creature, caratterizzate da materiali e texture che ricordano la carne umana, evocano al contempo le più svariate emozioni.

Silvia Dal Dosso, The Future Ahead Is Going To Be Weird AF (The Ultimate AI CoreCore Experience), 2023-24. Video, 20 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona
Silvia Dal Dosso, The Future Ahead Is Going To Be Weird AF (The Ultimate AI CoreCore Experience), 2023-24. Video, 20 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

All’ingresso vi è l’opera The Future of Something (2023) di Jonas Lund artista che crea opere che riflettono criticamente sui sistemi di rete e strutture di potere contemporanee. Utilizza algoritmi e sistemi di partecipazione per coinvolgere lo spettatore, indagando questioni legate alla digitalizzazione della società. L’opera presente alla mostra naviga tra le ansie umane in un mondo dominato dall’AI, attraverso storie di gruppi di supporto umano generati dall’IA, dando vita a paure e speranze di un possibile futuro dietro l’angolo.

Lorem, Distrust Everything (1 channel version) - Iteration #008, 2023. Video, 25:41 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona
Lorem, Distrust Everything (1 channel version) – Iteration #008, 2023. Video, 25:41 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

Un’opera di grande impatto su cui ho perso molto tempo a riflettere è sicuramente il dittico di Jon RafmanEgregores I, II, & III, 2021 – Egregores IV, 2024, progetto con cui l’artista scava nel campo mentale di internet creando una serie di video che illustrano l’inconscio collettivo della rete. L’artista esplora l’impatto del virtuale sulla rappresentazione contemporanea, creando paesaggi surreali che riflettono la perdita e l’alienazione.

Daniel Felstead & Jenn Leung; Literally No Place, 2023. Video, 18:36 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

Ultimo pezzo ma non per importanza, Circadian Nocturne (2023) di Anna Ridler artista e ricercatrice interessata ai sistemi di conoscenza e alla misurazione. Il suo lavoro, che combina dati e creatività, in questo caso specifico si tratta di animazioni che rappresentano la flora, esplorando il contrasto tra la precisione tecnologica e l’imprevedibilità delle immagini digitali.

Sanela Jahić, No to AI, Yes to a Non-fascist Apparatus, 2023. Video, 10:41 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona
Sanela Jahić, No to AI, Yes to a Non-fascist Apparatus, 2023. Video, 10:41 min. Installation view dalla mostra Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

Al piano inferiore, in un ambiente immersivo, si possono apprezzare quattro opere, Silvia Dal Dosso creativa, regista, ricercatrice di tecnologie digitali e co-fondatrice del collettivo artistico Clusterduck, con il documentario The Future Ahead Is Going To Be Weird AF (The Ultimate AI CoreCore Experience) (2023-24), ambientato in un universo post-verità che indaga sulla confusione dell’era digitale, l’artista utilizza materiali d’archivio e la voce sintetica di Adam Curtis.  Daniel Felstead & Jenn LeungLiterally No Place (2023) un documentario narrato da un avatar di Julia Fox, che esplora il conflitto tra utopisti e apocalittici dell’AI, mostrando come entrambe le visioni distraggano dai problemi reali (Daniel è un accademico e produttore di contenuti che dirige il corso MA Fashion Media & Communication presso il London College of Fashion. Jenn è un’educatrice e artista tecnica, docente presso il London College of Fashion e co-fondatrice di Xalon, progetto comunitario XR.).

Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Installation view. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona
Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Installation view. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

No to AI, Yes to a Non-fascist Apparatus (2023), è l’opera di Sanela Jahić artista multimediale che costruisce oggetti e installazioni visuali e cinetiche che problematizzano le relazioni tra tecnologia e società. In questo video critica l’uso dell’AI come strumento politico evidenziando come amplifichi le divisioni sociali. Lorem Artista/collettivo che esplora stati di coscienza e dataset emotivi attraverso esperienze narrative audiovisive viscerali è presente alla mostra con Distrust Everything (2023) un’installazione che esplora il rapporto tra inconscio umano e algoritmico, utilizzando trascrizioni di sogni e reti neurali.

Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Installation view. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona
Per Speculum. Intelligence and Its Double, 2024. Installation view. Ph. Nicola Morittu. Courtesy Fondazione Spazio Vitale, Verona

L’intenzione del curatore Domenico Quaranta per il futuro è di trasformare parte del piano inferiore in laboratorio artistico. Questo non fa che aggiungere valore a un lodevole progetto proiettato al futuro come Spazio Vitale.

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