Un immaginario cinematografico che diventa oggetto, scultura, installazione, ambiente, atmosfera che si fa attraversare dalla realtà ma anche dalla fantasia, perché a cosa servono i confini? Dal Centre Pompidou di Parigi arriva a Bologna, nella Galleria Modernissimo, lo storico cinema sotto Piazza Maggiore, il Bar Luna di Alice Rohrwacher e Muta Imago.
L’acclamata regista originaria di Fiesole, famosa per film autoriali come Corpo Celeste, pellicola d’esordio, e Lazzaro Felice, ha collaborato con il due artistico composto dalla regista Claudia Sorace e dal dramaturg e artista sonoro Riccardo Fazi per la realizzazione di un’opera multimediale e multidimensionale, tutta da esplorare e da vivere in prima persona, con la partecipazione del fiorista-paesaggista Thierry Boutemy. L’ambientazione è importante ma ancora di più superarla, visto che i visitatori sono inviati a oltrepassare la soglia tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, tra “l’aldiquà ” e “l’aldilà ”, per addentrarsi tra l’immensità delle stelle e ritornare alle nostre radici comuni, qui, tra di noi, sulla Terra.
E si suggerisce così una nova dimensione anche per il Cinema della Cineteca di Bologna. La storica sala risale a inizio Novecento e, a quei tempi, rappresentava un potente simbolo di progresso, sulla scia dei cambiamenti sociali e urbanistici che stavano trasformando il centro della città . Poi, dopo alterne vicende, la chiusura nel 2007, con il nome di Cinema Arcobaleno, tra i più frequentati del circuito bolognese. Quindi tra il 2023 e il 2024 la riapertura, a seguito di un importante progetto di recupero, mantenendo l’allure la struttura storica ma adeguando la qualità dell’immagine e del suono agli attuali standard tecnologici.
«L’immaginario cinematografico di Alice Rohrwacher occupa gli spazi sotterranei della Galleria Modernissimo: nell’attraversare gli ambienti della mostra, i protagonisti diventano i visitatori stessi, con le loro percezioni, le loro emozioni e le loro esperienze», così dalla Cineteca di Bologna introducono l’installazione di Rohrwacher e Muta Imago, commissionata e presentata per la prima volta al Centre Pompidou di Parigi tra dicembre 2023 e gennaio 2024 e immaginata nuovamente per la Galleria Modernissimo, con la collaborazione dello scenografo Giancarlo Basili. «Cosa facciamo del nostro passato? Cosa ci lega al mondo?», a partire da queste domande i visitatori sono invitati a immergersi in un’atmosfera magica e misteriosa che alterna racconti orali e paesaggi sonori, realtà e finzione, passato e futuro, fotografie e frammenti video.
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