Il B&B? A Napoli è high tech

di - 1 Settembre 2006

C’è un luogo, nel cuore antico di Napoli, fatto apposta per artisti viandanti in cerca di un rifugio temporaneo. Ne sono passati decine, ormai, da questo singolare headquarter partenopeo: gente in arrivo da ogni angolo del mondo, con un progetto in cantiere o semplicemente in viaggio.
Beds in Art è un bed & breakfast d’artista, laboratorio vacanziero in cui sperimentare dinamici soggiorni con risvolti creativi. Frutto dello spirito imprenditoriale della napoletana Valeria Borrelli, lo spazio nasce nel settembre 2005, proponendosi come una vera e propria casa-officina, attrezzata specificamente per il campo dell’audio-visivo.
Videoarte, fotografia, cinematografia documentaria sono l’anima pulsante della art house napoletana. Artisti e professionisti del settore sbarcati a Napoli trovano così, in un’unica soluzione, ospitalità a costi allettanti (tra i 50 e gli 80 euro per camere singole o doppie) e un’adeguata offerta di servizi e tecnologie d’avanguardia.
Ma partiamo da questa giovane donna intraprendente che ha realizzato un sogno così speciale dentro casa propria. Valeria è un’artista, anzi una “videasta con formazione al DAMS di Bologna“, come ci racconta. “Ho alle spalle un’esperienza decennale in ambito bolognese“, continua. “Insieme agli Autocostruttori, gruppo da me fondato all’Università, ho partecipato a festival con installazioni site specific e opere tra arte, performance e video. Abbiamo contribuito all’apertura di una tv indipendente nei primi anni ’90 e lavorato con gente del calibro di Mutoid Waste Company o con il Link, lo storico centro sociale“. Valeria poi, ci tiene a precisarlo, è “anche un tecnico. Faccio riprese in digitale e in super 8, video compositing con final cut e creazioni grafiche. Ho imparato il mestiere collaborando con giovani cineasti indipendenti o facendo da assistente“.

E non è tutto. Artista, ma anche collezionista alle prime armi: “Spesso le opere che possiedo” racconta ad Exibart “sono frutto di collaborazioni con altri artisti, come nel caso dei napoletani Pierre-Yves Le Duc, Riccardo Albanese, Antonio Sacco, Agata Monti e Betty Bee“.
Dopo l’esperienza emiliana, sciolti gli Autocostruttori, Valeria torna a Napoli. È allora che pensa di aprire una casa-studio dove vivere e lavorare, per poi decidere di dividerla con altre persone. Attitudine al lavoro di gruppo, amore per le esperienze di ricerca collettive e anche senso degli affari. Beds in Art è una passione, un modo diverso per vivere il proprio quotidiano e un’intelligente soluzione per ammortizzare i costi delle apparecchiature e dello spazio. Così, la piccola casalbergo viene concepita come un nucleo operativo destinato a raccogliere flussi di energie creative in transito, mettendole in relazione con realtà significative del territorio.
Nello spazio office si trova un’attrezzata work station per lavori di editing digitale, postproduzione e masterizzazione. Tecnologia rigorosamente Apple, internet veloce, possibilità di assistenza tecnica, accesso gratuito ai macchinari di base. Un servizio eccellente… giusto accanto alla propria stanza da letto. Non sono solo gli ospiti in affitto, però, a poterne giovare. Le postazioni di lavoro, su prenotazione, sono aperte a chiunque. Unica condizione: proporre progetti interessanti, capaci di conquistare la padrona di casa.
Utilissimi anche i link con le realtà produttive locali, messi a disposizione degli artisti. Musei e gallerie d’arte contemporanea, atelier, studi privati, centri di assistenza tecnica hardware, service di attrezzature per lo spettacolo. La rete di contatti è fitta, costruita per offrire un supporto valido e allargato all’elaborazione di film, video, installazioni, performance. Niente di più seducente, infine, del contesto geografico, ottima quinta scenografica per artisti che vogliano ambientare i propri set tra le bellezze naturali e storiche della Campania.

Ma torniamo alla casa. L’ubicazione? Perfetta. “Beds in Art si trova nella centralissima Via Chiaia” spiega Valeria, “un’area pedonale che da piazza del Plebiscito porta alla villa comunale. Il palazzo è una piccola costruzione anni ’50, l’appartamento è grande circa centosettanta metri quadri“. E il design? “Ho optato per un arredo semplice, essenziale, volutamente ridotto al minimo. Gli alloggi privati sono tre stanze doppie indipendenti, a cui si accede da un ingresso in un cortile privato. Ogni stanza ha un suo bagno e la possibilità di utilizzare una cucina comune. Le camere convergono tutte nello studio“.
L’idea, così congegnata, decolla subito. Valeria inizia a ricevere giovani artisti stranieri di passaggio a Napoli per le loro prime mostre personali in gallerie locali.
Gli ospiti? Ecco qualche nome, tra quelli che hanno realizzato progetti grazie anche a Beds in Art: Willem Weisman, londinese; Jen DeNike, da Nyc, con i suoi Vampire portraits; Peter Coffin, newyorkese, con il lavoro Hello Headspace presentato alla Galleria Fonti; Birgit Megerle, di Berlino, accompagnata dall’amica artista Lucy McKenzie, con il progetto Zona grigia, anche questo per Fonti. E poi sono passati da qui Erika Samogyi, Evan Greenfield, Roberto Granoff, Maximilian Linz. E molti altri sono già in lista d’attesa.
Tra giugno e luglio, a casa di Valeria si è fermata anche Jessica Seigel, giornalista del New York Times assistente alla New York University. Siegel sta svolgendo una ricerca sulla bellezza femminile, dall’arte classica fino alla contemporaneità, e a Napoli ha scelto di trascorrere il suo soggiorno di lavoro nel più attrezzato hitech-hotel della città.
Contemporaneamente lo studio di Beds in Art ha aiutato la regista e producer partenopea Maria Totaro ad organizzare lo shooting di un documentario per Historical Channel: la troupe è arrivata dritta da Nyc per girare Inside Vulcano, un film sui vulcani più affascinanti del mondo. Tra i protagonisti, ovviamente, l’austero Gran Cono del Vesuvio. Una parte dello staff, manco a dirlo, ha alloggiato nel B&B d’artista di via Chiaia.
Di tutta questa fervida attività, sarebbe certo un peccato perdere le tracce. E così nasce fin da subito l’Archivio Documentario, una raccolta in progress di foto, video, super8, audiointerviste che testimoniano il passaggio degli artisti e gli step delle loro ricerche. In più, due blog curati da Valeria permettono di seguire on line la storia della casa, dei suoi ospiti, dei progetti realizzati o in corso.

Napoli, quindi, crocevia dell’art system internazionale? Napoli piazza cosmopolita, capitale di un Sud Italia in odore di ‘renaissance’? Valeria Borrelli non ha dubbi: “Napoli rappresenta da sempre una tappa obbligata per gli artisti. È una miniera creativa inesauribile. Forse negli ultimi tempi le istituzioni e gli addetti ai lavori stanno solo prendendo maggiore consapevolezza di queste potenzialità. Ed ecco che si cominciano a realizzare cose di respiro internazionale“.
Ma siamo sempre al Sud e i giochi non sono semplici per chi di arte vorrebbe vivere. “Non è facile qui riuscire a sviluppare sinergie interne“, sottolinea Valeria. “Purtroppo molti artisti napoletani continuano ad emigrare all’estero, impoverendo la città. E proprio per questo credo nell’importanza di Beds in Art, un progetto non solo imprenditoriale ma soprattutto ‘relazionale’, che mi permette di restare qui vivendo la complessità del contemporaneo, senza essere costretta ad emigrare“.
Occorre fare sistema, in una parola. Creare punti di convergenza verso cui convogliare talenti e idee provenienti da ogni parte del mondo. “Io ci sto provando, con la mia casa ed i miei Mac, divertendomi e lavorando sodo“. E tra amicizie che nascono, nuove produzioni, intense collaborazioni, passeggiate in città con gli artisti, l’impressione è che Valeria ci stia pure riuscendo…

helga marsala

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 31. Te l’eri perso? Abbonati!


Beds in Art
Napoli, via Chiaia 111
Tel 081 401024 Mob 335 434284
valeria.borrelli@fastwebnet.it
www.badsinart.blogspot.com
www.cantieri-larealtaindivenire.blogspot.com


[exibart]

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