-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
“Il Dono” di Rosy Rox fa tappa all’Istituto Colombo di Roma
Progetti e iniziative
di redazione
Un passaggio da una mano all’altra, un oggetto che si sposta e, nell’atto di questo movimento, inverte la proprietà, cambia – o scambia – di segno, lasciando transitare i simboli da persona a persona, da cultura a cultura, da società a società. Il dono è un fenomeno sociale totale, come suggerito da Marcel Mauss nel un suo importante saggio pubblicato del 1924, il cui sistema non solo racchiude tre obblighi collettivi – il dare, il ricevere e il ricambiare – ma serve a stabilire relazioni fra gruppi e persone. E così, a un livello più profondo, Il Dono, progetto laboratoriale di Rosy Rox, acquista valori ulteriori a ogni tappa, come un ulteriore scambio tra l’artista e i partecipanti: questa volta, dopo le scuole, gli ospedali e l’Accademia di Belle Arti di Napoli, arriva a Roma, all’Istituto C. Colombo.
Inserito nel progetto A Scuola di Parità, curato da Rosanna Moretti, il Dono prevedrà una serie di workshop condotti da Rosy Rox con il coinvolgimento diretto degli studenti. Didattico e creativo, il laboratorio vedrà la partecipazione di 80 alunni dell’istituto Colombo di Roma, divisi per gruppi nel rispetto delle attuali norme di sicurezza. Come già nelle precedenti edizioni, il workshop si concluderà con la realizzazione e l’esposizione di un’opera (nel 2018, i lavori furono esposti al Museo Madre di Napoli) nella quale saranno cristallizzati i momenti di scambio tra l’artista e gli studenti, a indagare il rapporto tra vissuto e arte, attraverso la partecipazione di diverse comunità sociali.
Ciascun partecipante individuerà un oggetto concreto, che sia un fiore, una spilla, una collana o un album musicale, scelto come simbolo riferibile al proprio vissuto, per lasciarlo cadere in un cubo di cemento, una scultura composta da brani di vissuto e materiali eterogenei. Come il valore del dono risiede nell’assenza di garanzie per il donatore e nella fiducia riposta negli altri, così i giovani studenti potranno “cedere” al mondo quella parte di sè che avranno scelto.
Le opere saranno esposte a partire dal 26 marzo, mentre il 10 marzo si terrà la performance.