In occasione della prima edizione del âFestival des Cabanesâ, sabato, 25 giugno 2022, Villa Medici ha aperto le porte al pubblico per un percorso immersivo nei suoi giardini Rinascimentali con concerti (Thierry Miroglio), DJ set (Ninos Du Brasil, Laura Agnus Dei e Malibu) performance, installazioni luminose (Laurent Tixador, Marion CollĂŠ, ThĂŠodora Barat) letture (Emmanuele Coccia, Deborah Levy) e laboratori allâaperto. Sezioni di legno sono state messe a disposizione per costruire capanne in miniatura, di cui poi conservare un ricordo fotografico su polaroid. Lungo il labirintico e suggestivo tragitto nella Villa sono state collocate quattro installazioni architettoniche in legno degli studi DREAM, KOZ e WALD.
Il grande spazio di fronte alla Villa â con affaccio sulla cittĂ di Roma e la cupola di San Pietro in bella vista, tra fontane, obelischi e aiuole, tra le quali vaga quieto un magnifico pavone â vede lâinizio della mostra di Jean-Marie Appriou, scultore francese scelto per il trentacinquesimo Art Club, a cura di Pier Paolo Pancotto. Padiglioni e sculture saranno visitabili fino al 2 ottobre 2022.
ÂŤQuesta è la prima mostra istituzionale in assoluto in Italia per Jean-Marie Appriou, con opere create appositamente per questi spazi. Appriou è molto affermato allâestero, meno in Italia. Ă giusto che sia conosciuto anche quiÂť, ci ha spiegato il curatore, illustrando le undici sculture inedite collocate tra le logge esterne della Villa, la Gipsoteca e la Stanza degli uccelli, lâallora Studiolo di Ferdinando deâ Medici, meravigliosamente affrescato. ÂŤAppriou è uno scultore che tende sempre a ibridare la realtĂ con la fantasia: in questo caso si è lasciato influenzare dalla Villa e dalla sua storia, mescolando suggestioni diverse da Napoleone a BalthusÂť, aggiunge Pancotto.
Il percorso scultoreo è pensato come un viaggio e comincia infatti con unâopera che è un incrocio mitico tra una nave e unâarpia, creatura mitologica con volto di donna e zampe di uccello. Lâispirazione viene ad Appriou dai poemi omerici. La sua nave appare sintesi perfetta di Ulisse e il canto delle Sirene, noto dipinto del preraffaellita John William Waterhouse. Sirene e arpie nel corso dei secoli hanno subito una sovrapposizione iconografica. Prima di confluire nellâimmaginario come metĂ donna e metĂ pesce, le sensuali cantrici dei mari erano raffigurate infatti come volatili dai tratti femminei. E, ai motivi che i grandi pittori dâottocento reinterpretarono con maestria, Appriou si rifĂ con unâOfelia in bassorilievo.
Segue la scultura di una specie degli abissi con viso antropomorfo. ÂŤQuello che trovo interessante del lavoro dellâartista è che ragiona su temi antichi, ma che in realtĂ sono estremamente attuali. Questo cavalluccio marino ha un volto femmineo e insieme mascolino. Chi osserva la scultura potrĂ chiedersi se è un maschio, una femminaâŚha importanza oggi?Âť, commenta Pancotto.
Un Giano bifronte color cobalto, posizionato in prospettiva di fronte alla Villa, sembra rispecchiare il dualismo dei leoni in pietra dellâingresso, ai quali Appriou dedica altre due sculture. Una coppia di teste leonine, lâuna chiara e lâaltra scura, sono sistemate nei giardini, fra piante lasciate volutamente incolte, dalle quali emergono, in clima onirico, frotte di altre sculture: guerrieri, ninfe, divinitĂ , cavalli rampanti tratti dalla collezione medicea.
Una foca e un pesce guizzante si aggiungono alla serie di sculture animali. Per chiudere il percorso della mostra, Appriou crea un piccolo omino con un casco, collocato sopra la nicchia di una fontana: è il Cosmonauta, minuto idolo sacro, proiettato verso il futuro.
Lo stile scultoreo di Appriou, giacomettiano, mette al centro metamorfosi e cromia, ponendo lâaccento anche sul lavoro manuale. In ogni opera infatti sono visibili i segni dei polpastrelli, a sottolineare la vitalitĂ e il dinamismo delle sue creazioni poetiche.
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