07 luglio 2024

Il Kappa FuturFestival illumina Torino in un incontro collettivo tra musica, danza e arti visive

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L’undicesima edizione di Kappa FuturFestival, uno dei festival di musica elettronica più famosi al mondo si conclude oggi al Parco Dora di Torino, mette in evidenza un sempre più profondo legame con il mondo dell’arte, attraverso iniziative in collaborazione con alcuni dei più celebri nomi del panorama artistico e fotografico attuale

Il Kappa FuturFestival per Paolo Menghi

Tra i progetti presenti in questa undicesima edizione di Kappa FuturFestival c’è l’installazione site-specific Dance First, Think Later di Marinella Senatore. L’opera, a cura di una delle artiste italiane più riconosciute a livello mondiale, trasforma il palco del Kosmo in uno spazio di energia collettiva che celebra e fonde il mondo dell’arte, della musica e della tecnologia. 

Il titolo Dance First Think Later si ispira a un verso di Aspettando Godot di Samuel Beckett. Il verso e quindi l’opera aprono un campo di riflessione sul rapporto tra danza e pensiero. La danza è sia un’attività onnipresente e di massa, un mezzo di celebrazione a cui tutti possono accedere, sia una disciplina artistica rigorosa e concettuale, un modo per definire il corpo pensante. 

Kappa FuturFestival, Torino, Marinella Senatore

Di grande importanza anche il contributo di illustri fotografi, digital artists e le loro opere: grazie alla collaborazione con la piattaforma Blackdove, infatti, è esposta sui totem una selezione di opere d’arte – a cura di Beryl Bilici, Framemaker, Jamie Scott, Gizem Dogan, Lorem Ipsum, Geren, OZ, Marco Zagara, Mümün Keser e Jacopo di Cera. 

Oliviero Toscani espone per la prima volta su un palco – il Voyager – il suo never ending project: Razza Umana, progetto che raccoglie 150 ritratti di persone provenienti da 146 nazionalità scattati nelle edizioni passate di KFF, e Ali Demirel mixa dal vivo sui palchi una selezione di 250 opere d’arte digitali. 

Sono poi presenti al Festival celebri fotografi per dare vita a progetti che saranno sviluppati successivamente: tra questi, Settimio BenedusiMarco Menghi, Francesco Anselmi, Paolo Regis, YZA, Jacopo Di Cera. 

Il visual artist WOC ha invece realizzato un dipinto a spray su carta dedicato a Kappa FuturFestival dal titolo The Future is in Torino, disponibile su poster in edizione limitata. 

Per questa edizione del Festival il partner Jägermeister ha commissionato un murales realizzato da Riccardo Lanfranco in arte corn79 e da Vesod Brero dell’associazione di street art il Cerchio e le Gocce, che va ad arricchire la galleria a cielo aperto di Parco Dora.

Kappa FuturFestival, Torino, Oliviero Toscani, Razza Umana

L’arte fotografica di Jacopo Di Cera da Edit Porto Urbano e al Festival

Jacopo Di Cera ha realizzato gli scatti raccontati all’interno dell’esposizione intitolata Infinity, l’Italia senza tempo, presso EDIT Porto Urbano.

Con il progetto Infinity Jacopo ha voluto indagare sul senso attuale del tempo, sulla sua dimensione e sul suo valore. L’indagine sociale sull’italianità in vacanza che ha iniziato nel 2016 ha avuto una sua evoluzione grazie allo studio di media digitali che gli hanno permesso di focalizzarsi sullo spazio, sulle interconnessioni tra le persone e tra gli ambienti, eliminando la variabile del tempo e rendendo tutto eterno, anche le emozioni che le stesse scene suscitano a chi le osserva.

Durante i tre giorni, l`artista farà volare un drone sul Kappa FuturFestival. L’indagine sociale si estende anche a questi momenti di vita, di festa, di musica, di socialità estrema. Li osserverà e riprenderà da un punto di vista diverso, nuovo, a tratti inedito. 

Kappa FuturFestival, Torino, Jacopo Di Cera

Per l’edizione 2025 è previsto un altro stage dove l’arte sarà protagonista

E’ la visione degli organizzatori e fondatori del KFF quella di ampliare gli artisti e non solo musicali, all’interno del Festival con progetti che entrino nel DNA dello spazio esistente con la sua architettura post industriale, senza troppo modificarlo.

L’edizione del prossimo anno vedrà la collaborazione di una nuova artista, americana, per il NOVA Stage con un progetto site-specific. 

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