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Il misterioso Ritratto di Signora di Klimt va in mostra al Forte di Bard
Progetti e iniziative
di redazione
È una delle opere d’arte più suggestive del Novecento e la sua storia è avvolta nel mistero: il Ritratto di Signora, realizzato tra il 1916 e il 1917 da un Gustav Klimt all’apice della fama – sarebbe morto prematuramente nel 1918 – scomparve nel febbraio 1997 in circostanze mai chiarite, per ricomparire nel dicembre 2019, nell’intercapedine del muro esterno della Galleria Ricci Oddi di Piacenza. E oggi questo capolavoro sarà al centro di un appuntamento speciale, nell’ambito della stagione espositiva del Forte di Bard, in Valle d’Aosta. La tela sarà visitabile dall’1 dicembre 2023 al 10 marzo 2024, negli spazi della Cappella Militare. La sua storia, segnata da avventurose vicende, sarà svelata attraverso un allestimento di grande impatto che farà da preludio e da cornice all’opera, grazie a un progetto curato da Forte di Bard, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e Skira.
Il Ritratto di Signora è una delle sole tre opere del grande Maestro della Secessione viennese presenti sul suolo italiano ed è l’unica a essere stata acquistata da un collezionista privato, a differenza della Giuditta della veneziana Ca’ Pesaro e delle Tre età della donna della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. A comprare il quadro, nel 1925, fu il nobile piacentino Giuseppe Ricci Oddi, per la propria raccolta. Allestito nella sala da biliardo della sua dimora, il dipinto sarebbe stato poi esposto nella Galleria istituita dal collezionista stesso e aperta al pubblico dal 1931.
La tela appartiene all’ultima fase di attività di Klimt, quando la sua pittura si fa meno preziosa, abbandonandosi a pennellate quasi sbrigative che tradiscono un approccio più emozionale, aperto alle atmosfere espressioniste. Non è nota l’identità della donna raffigurata, che con ogni probabilità è una delle tante modelle che posarono per l’artista. Il dipinto deve la propria fama anche alle incredibili vicende che lo hanno visto protagonista. Spetta a una studentessa di un liceo piacentino – Claudia Maga – avere intuito, nel 1996, la particolarissima genesi dell’opera poi confermata dalle analisi, cui la tela è stata sottoposta: Klimt la dipinse sopra un precedente ritratto, già ritenuto perduto, raffigurante una giovane donna identica nel volto e nella posa all’attuale effigiata ma diversamente abbigliata e acconciata.
Il furto del Ritratto di Signora fu scoperto la mattina del 22 febbraio 1997 ma, secondo le ricostruzioni all’epoca dei fatti, avvenne nei tre giorni precedenti. Questo ritardo nella segnalazione fu dovuto a un trasloco del Ritratto di signora e di altre opere a Palazzo Gotico, in piazza Cavalli, non distante dalla Galleria Ricci Oddi, per una mostra su Klimt. Nel 2016 l’inchiesta venne anche riaperta, dopo il ritrovamento di tracce del DNA di uno dei ladri sulla cornice. Poi, il 10 dicembre 2019, il ritrovamento in una intercapedine del muro esterno della Galleria Ricci Oddi, segnalato da un addetto alla pulizia: «Ho trovato questa scatola dentro un sacco nero, pensavo fossero rifiuti, ma ho subito chiamato il responsabile». Ma l’opera è sempre stata lì? Oppure è stata riportata in un secondo momento? Domande ancora aperte, che danno un pizzico di fascino all’opera.