Il Calendario Di Meo è ormai arrivato al suo ventesimo anno, commemorando il mondo dell’arte e della cultura. Il celebre almanacco, promosso e realizzato dall’Associazione Culturale “Di Meo vini ad arte”, presentato e apprezzato in tutto il mondo, si concentra quest’anno sul legame tra Napoli e Torino. Sfogliando il calendario, sarà possibile ammirare foto di luoghi emblematici della capitale sabauda, a partire dalla Palazzina da caccia di Stupinigi sin al Castello del Valentino, passando dalla Sala del Senato di Palazzo Madama alla Cappella della Sacra Sindone e il Castello di Racconigi. Ad accompagnare le immagini, i testi di illustri studiosi e di personaggi del mondo della cultura.
Saranno le foto di Massimo Listri e i contributi critici di illustri studiosi a indagare le più allusive corrispondenze tra Napoli e Torino. Listri, con i suoi scatti, celebra il capoluogo piemontese quale capitale di arte, cultura, dialogo tra le genti. La ricerca finalizzata al contributo critico invece coinvolge studiosi, autori e personalità del mondo della cultura del calibro di Alessandro Barbero, Giovanni De Luna, Angela Tecce, Maurizio de Giovanni, Evelina Christillin, Mario Martone, Fernando Mazzocca, Vittorio Del Tufo, Mario Epifani, Arabella Cifani, Pietro Passerin d’Entreves, Sergio Pace, Maria Gabriella di Savoia e Andreina Galleani d’Agliano.
Il senso generale di questa iniziativa e il suo significato più profondo risiedono nella ricerca di assonanze tra le città, finalizzata a realizzare una migliore conoscenza reciproca e ad affermare l’importanza del dialogo tra popoli e culture. Ogni calendario è il risultato di un anno di studio, di ricerche, di incontri e di incredibili scoperte e ri-scoperte, come il dipinto di Massimo d’Azeglio intitolato Lo studio del pittore a Napoli e custodito alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, che fa da frontespizio al Calendario, dichiarando con immediatezza e poesia proprio quel sottile gioco di corrispondenze tra Napoli e Torino.
«Questo sarà un anno speciale, in cui l’impegno di tutti dovrà essere volto al sostegno del Paese e alla promozione della cultura, nonché alla valorizzazione del nostro patrimonio. Con questo spirito immaginiamo di incontrarci a Torino, certi che non verrà meno l’impegno, l’entusiasmo, la convinta adesione da parte degli amici che fino a oggi hanno sostenuto questo progetto, delle forze culturali e politiche, della stampa che ci segue con attenzione e con un consenso crescente», ha spiegato Generoso Di Meo, Presidente dell’Associazione Di Meo Vini ad Arte.
La presentazione dell’edizione 2022 si terrà il 30 ottobre nella Reggia di Venaria, la più straordinaria Reggia Sabauda, in una serata evento dedicata alla cultura della caccia, che vedrà la partecipazione di un parterre esclusivo di esponenti internazionali del mondo della cultura e dell’imprenditoria, nonché amici storici della Cantina Di Meo.
La storia del Calendario Di Meo inizia nel lontano 2002 con la mostra “Fotografi in Cantina” realizzata dai fratelli Di Meo nella loro casa gentilizia e azienda vinicola a Salza Irpina (AV). Da queste immagini naque il Calendario Di Meo 2003, il primo di una lunga serie. Arte e vino è da allora il binomio che guida il progetto a cui, negli anni, hanno partecipato tanti artisti, tra i quali Lello Esposito, Ivan Theimer, Alexander Creswell. Dal Calendario 2013 è Massimo Listri, maestro della fotografia d’architettura, l’autore delle 12 fotografie d’arte che scandiscono il lunario Di Meo che, con l’edizione 2022, celebra il suo ventennale.
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