Il Quadro Sonoro di Achille Lauro, nella collezione archeologica del MArTA

di - 19 Dicembre 2022

Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA, non nuovo alla contaminazione multimediale contemporanea, acquisisce in permanenza due “Quadri Sonori” a firma del compositore Dario Marianelli e del cantautore Achille Lauro. Opere musicali inedite realizzate in continuità con i reperti a cui sono ispirate, che accompagneranno nella visita al primo e secondo piano delle collezioni museali joniche. Già disponibili al pubblico, sono state registrate questo dicembre conl’Orchestra ICO – Istituzione Concertistica Orchestrale della Magna Grecia, una delle 13 statali d’Italia, con la direzione artistica del Maestro Piero Romano, anche ideatore del progetto diffuso dei Quadri Sonori.

Il sogno di Marsya, M° Dario Marianelli, Quadri Sonori, 13-12-2022. Courtesy by Never Before Italia Agency, Museo Archeologico Nazionale di Taranto

La prima, intitolata “Il Sogno di Marsia”, del compositore premio Oscar e Golden Globe nel 2008 Marianelli, è anche la prima partitura per aulòs e orchestra della storia. L’esecuzione del brano ha rappresentato un approdo unico nella ricerca musicale internazionale, permettendo di conoscere il suono dell’antico strumento a fiato greco aulòs, del tipo a due tubi, del quale si era persa la tecnica costruttiva ed esecutiva. Marianelli infatti ha interpretato le collezioni del MArTA scegliendo di riportare il fiato in questo strumento altrimenti muto da 1500 anni, coinvolgendo lo scozzese ricercatore e musicista Barnaby Brown che ne ha “suonato” una fedele ricostruzione. Iniziativa che la direttrice uscente del MArTA Eva Degl’Innocenti ha definito «Un laboratorio di archeologia musicale», per cui questo auleta contemporaneo ha utilizzato un metodo indiziario che usano nelle attività di ricerca gli archeologi, servendosi della sue competenze in musicologia.

Barnaby Brown al Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Il quadro sonoro di Marianelli prende la forma fisica di un leggio illuminato, fruibile anche dai non vedenti, e l’opera, eseguita dai maestri dell’Orchestra diretti da Maurizio Lomartire insieme a Brown, si può ascoltare con le cuffie per via dell’associazione del brano a un QR code scansionabile.

La Direttrice Eva Degl’Innocenti e il M° Piero Romano al Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Stesso detto per la seconda opera, “La Grande Madre”, musicata dalla popstar Achille Lauro – con cui l’Orchestra della Magna Grecia è stata in tour nazionale – dedicata espressamente a due pezzi esclusivi dell’area euro-mediterranea del Paleolitico Superiore, le Veneri di Parabita, piccole importanti statuine femminili in osso che, come richiama il titolo del brano, celebrano il culto della fertilità e della rinascita anche 20mila anni dopo. Registrata sempre con i musicisti della Magna Grecia questa volta diretti da Piero Romano e con U.T. Gandhi alle percussioni, la composizione orchestrata da Valter Silviotti fa da guida musicale per 15 minuti al pubblico che voglia conoscere l’archeologia dell’area di Taranto.

Veneri di Parabita che hanno ispirato La Grande Madre, Achille Lauro, Quadri Sonori, 17-12-2022. Courtesy by Never Before Italia Agency, Museo Archeologico Nazionale di Taran

Il percorso espositivo museale prende avvio dal secondo piano e lungo le numerose sezioni conduce il visitatore alla scoperta delle più antiche tracce della presenza dell’uomo sul territorio, degli splendori della città magno greca, delle turbolente fasi della conquista romana e infine delle trasformazioni urbanistiche e degli scambi culturali e commerciali di età altomedievale. Le due installazioni si inseriscono curiosamente in prossimità delle sale II e XIII e consentono di passare dall’evidenza storica all’esperienza diretta individuale di ascolto, previsto esclusivamente per quanti accedono al Museo. Usciti dal quale, è possibile proseguire in un itinerario cittadino di altri “Quadri Sonori” in alcuni luoghi iconici di Taranto: la Concattedrale di Gio Ponti Gran Madre di Dio, dove è già possibile ascoltare una composizione di Remo Anzovino, in attesa alla Cattedrale di San Cataldo nella città vecchia del “quadro” del musicista, direttore d’orchestra e coro inglese John Rutter. Saranno in tutto 15 composizioni site specific, per cui ogni autore ha trascorso e trascorrerà in città un periodo di residenza e ricerca.

La Grande Madre, Achille Lauro, Quadri Sonori, 17-12-2022. Courtesy by Never Before Italia Agency, MArTA – Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Come si diceva, il MArTA, non nuovo alla contaminazione multimediale contemporanea, ha già ospitato tra le sue raccolte la sperimentazione musicale d’autore. Non ultimo il progetto di musica relazionale realizzato dal Circuito del Contemporaneo “Taranto Voices”, spazio sonoro dell’artista e musicista Piero Mottola che dopo la residenza al Museo, grazie al suo cosiddetto “autocorrelatore acustico” installato nella Sala XXV, ha diffuso una partitura di voci registrate coinvolgendo i cittadini. In quel caso si trattava di una composizione caratterizzata dall’effetto estetico ed evocativo della voce umana, rientrando in una specifica ricerca artistica contemporanea che raccoglie tutte quelle sonorità della realtà che non possono essere collocate nell’ambito della musica convenzionale o codificata.

Al contrario dei Quadri Sonori, per i quali autori diversi interpretano la tradizione compositiva strumentale declinando un contenuto del Museo per un ascolto personalizzato, Mottola aveva generato una passeggiata tra frammenti sonori, che sembravano richiamare i mosaici della sala, scelti e catalogati secondo una mappa di distanze emozionali tra 10 emozioni, in cui il suono sempre mutevole, era amplificato da 10 diffusori, uno per ogni emozione.

Proposta sonora che prosegue ad oggi con l’installazione audio collocata nel chiostro del Museo “Cerimònia” (2022) di Federico Gori, una tra le altre opere della mostra “L’età dell’oro” in corso fino all’8 gennaio 2023.

Storica dell’arte, e-writer e fotografa, collabora con il Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna dove si è specializzata in Psicologia dell’arte con una ricerca in Neuroestetica. Dal 2011 lavora nell’editoria e nella Comunicazione & Marketing aziendale. È socia della IAAP - International Association for Art and Psychology, impegnata in azioni di promozione culturale.

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