Intervista dall’aldilà

di - 3 Maggio 2006

Una primavera rovente. Il 2006 è iniziato nel segno di diatribe politiche, duelli tv col contaminuti e discussioni sulla sorte del Bel Paese. E adesso, dopo l’afflusso alle urne, i (fuorvianti) pronostici, gli (imbarazzanti) exit poll, la raffica di percentuali, il balletto tra vinti e vincitori, i sospetti di brogli e la sequela di ricorsi, il dado è tratto, con beneplacito finale della Cassazione. Eseguiti gli scrupolosi controlli, la notizia è ormai ufficiale: l’Unione ha vinto, per un magro pugno di voti e con la prospettiva di un governo risicato e deboluccio. Il Cavaliere, dal canto suo, non s’arrende al ruolo di sconfitto e al Professore non fa manco gli auguri telefonici di rito. E intanto, mentre la coalizione di sinistra prova, da Mastella a Caruso, a tenere assieme no global e teo-con -districandosi a fatica tra le prime zuffe per le nomine delle cariche istituzionali e l’arduo toto-ministri- la destra incassa con stizza la raffica di fischi e insulti riservata dal popolo del Primo Maggio ai due candidati sindaco Letizia Moratti e Rocco Buttiglione, scesi in piazza nel giorno dei lavoratori in vista (guardacaso) delle imminenti amministrative.
E l’arte, in tutto questo pandemonio, che fa? Anche lei nella mischia, puntando le antenne e non risparmiandosi, a modo suo, un bel bagno nella political soup internazionale.
In Italia, tra gli artisti più attivi sul confine arte-politica c’è il giovane bolognese Daniele Pario Perra, noto per certe provocatorie azioni, una fra tutte l’affissione a Milano di megacartelloni che recitavano a caratteri cubitali: “Elettore cerca candidato politico che operi in modo innovativo per la crescita culturale del paese a cui affidare voto e sostegno”. Seguivano indirizzo e-mail e numero di telefono dell’artista, per eventuali segnalazioni. L’appello, che uscì anche come inserzione su La Repubblica, restò sui muri della città tra il 2 e l’11 giugno 2004, rispettivamente la Festa della Repubblica e il giorno delle elezioni europee. A rispondere furono centinaia di cittadini incuriositi e solo due candidati “piuttosto impauriti”, come ci rivela l’artista.
Nel 2005 Perra sforna quello che è probabilmente il suo miglior lavoro, presentato per una personale a Milano e quindi riproposto in due tappe europee: lo scorso gennaio alla Kunstlerhaus di Solothurn e a Marzo nella londinese Withechapel per un open screening con tanto di dibattito post-proiezione.

Il progetto, costruito con rigoroso metodo scientifico, mette insieme storia, politologia, sociologia e attualità, in 27 minuti di composta docu-fiction. Alla base un’idea piuttosto singolare, visto che il protagonista è morto e sepolto da ben 340 anni. Il Barone Charles – Louis de Montesquieu fa capolino dall’aldilà e si presta ad una speciale intervista. Impossibile? No, tutto vero. C’è il grande pensatore settecentesco a intrattenersi col giovane Perra in una misteriosa quanto articolata conversazione: faccia a faccia i due si avventurano in una analisi al vetriolo dello status politicus italico e non solo. Telecamera fissa, Perra resta di schiena, seduto. A dominare la scena è la sua voce ferma, che scandisce le domande. E non sono mica domande qualsiasi, buttate lì all’impronta. Daniele ha messo su un’apposita commissione di esperti -critici, giornalisti, studiosi- incaricata di elaborare specifici quesiti da sottoporre al redivivo Montesquieu.
Dunque, l’artista di spalle che recita la scaletta di domande e di fronte, rivolta al pubblico, c’è Cristine. Il volto oscurato, immobile sulla sua sedia, vestita di nero, le manine bianche a gesticolare appena. Cristine è una medium, una che di professione intercetta gli spiriti dei morti. Anzi, più che per professione lo fa per hobby, o ancora meglio, per “missione”. Cristine, ci tiene a precisare Pario Perra, “è una persona estremamente seria e non ha mai voluto un centesimo. In più, non aveva ben chiaro chi fosse il Barone di Montesquieu. È anche per questo che l’ho scelta”.

Montesquieu parla attraverso il corpo della donna, le parole di lei sono quelle di lui, le disquisizioni politiche giungono da chissà quale dimensione astrale. E in effetti le risposte sono calzanti, professionali. L’ignara Cristine, in realtà, non è certo un’intellettuale o un’esperta di dialettica, e poco o nulla sa di politica, storia o filosofia. Eppure sullo schermo appare sicura, discute a bassa voce come in stato di trance, con parole fluenti e riflessioni azzeccate, in linea con il Montesquieu-pensiero.
Va bene, detta così pare una mezza bufala, una messa in scena con tanto di attori e copione. Le risposte le ha imparate a memoria, viene da pensare. E invece no, la cosa è seria, organizzata con tutti i crismi, un autentico esperimento al buio: “Cristine non aveva visto le domande prima dell’intervista”, ci racconta Perra, “e io non avevo idea di che cosa mi avrebbe risposto. Il risultato mi ha scioccato: si esprimeva in modo settecentesco, da vero illuminista, usando sottigliezze filosofiche e concetti raffinati…”.
Le questioni? Impegnative. Dal conflitto di interessi allo strapotere mediatico dei nuovi politici-imprenditori, dal Federalismo al crollo morale della politica contemporanea, dalle ingerenze della Chiesa negli Stati (pseudo)laici all’avanzata galoppante dell’Oriente sullo scacchiere internazionale..
Ma Pario Perra cosa pensa sia accaduto quel giorno? Chi c’era a muovere la lingua ed i pensieri di Cristine? In sostanza, lui ci crede agli spiriti? “Sinceramente non lo so. Però, mi piace immaginare che qualcuno ci guardi da lontano. Io stesso, dopo il trapasso, spero di diventare un grande voyeur. Non so se ho davvero parlato con il Barone. Possiedo una mente scientifica e mi viene difficile crederci; ma l’insieme di energie che si sviluppano in una riunione come questa sono molto intense. All’inizio ho avvertito la stessa forza di un pugno nello stomaco dato bene. E i testimoni? “Beh, anche i presenti giurano di avere assistito a una cosa sorprendente. Rossella Biscotti ad esempio, che stava alla camera, mi ha detto che il segnale audio nella stanza era circolare e non lineare: la voce non arrivava direttamente da Cristine ma da più fonti…

Abile trucco o reale capacità medianica? Vera o falsa che sia la storia, ciò che conta è la provocazione di fondo. La storia illumina il corso delle cose e irride la caotica vaghezza dell’oggi e del domani. Per avere lumi sulla condizione politica attuale, per cercare uno spiraglio di saggezza sul presente… non resta che rivolgersi al passato, intrattenendosi con lo spirito d’un illustre morto.
La classe politica delude? Gli esperti sono ostici? Il giovane ansioso di capire s’appella allora al proprio personale oracolo, pescando tra le anime defunte. E Daniele Pario Perra se l’era proprio sognato il Barone, una notte di molti mesi fa: “Nel sogno volevo domandare a qualcuno perché la democrazia sulla carta è perfettamente descritta ma nella realtà non funziona. Quindi, stanco di avere risposte corrotte dai vivi, decidevo di rivolgermi al padre fondatore della democrazia moderna. Al risveglio mi sono messo subito all’opera. Fra l’altro, io all’università ho studiato storia moderna, come i Chemical Brothers. Una cosa di cui vado molto fiero!”.
Tornando ai fatti di casa nostra, Perra, l’artista che ha incontrato Montesquieu e che a breve parlerà con George Washington e M.K. Gandhi (sono in cantiere le due nuove tappe del progetto), per chi ha votato? “Spudoratamente per Emma Bonino, vera laica in un parlamento che sembra un oratorio a luci rosse”. E il Barone, dall’alto, se la ride…

helga marsala

[exibart]



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  • Momtesquieu ha disquisito sulla realtà di oggi? Una vera rivoluzione! Chissà quanti politici saranno interessati a ricevere consulenze dall'aldilà.
    Nel passato sapevano immaginare il futuro.
    Oggi pensiamo solo al presente, forse perchè
    non ci sarà futuro?
    A quando il collegamento con le stelle?
    Bravo comunque Pario Perra per il suo "impegno sociale" almeno lui non sta ha guardarsi l'ombellico.

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