Dire 3D non significa parlare soltanto di cinema e videogiochi. Negli ultimi anni, l’uso delle tecnologie sta diventando sempre più comune anche all’interno delle istituzioni culturali dedite alla conservazione e alla tutela del patrimonio. A muovere tale scelta, spesso, è la volontà di trasformare questi luoghi da meri collettori a centri di propulsione culturale in grado di offrire ai propri pubblici stimoli, spinte creative e spunti di partecipazione diversi e innovativi. Innovare, quando si ha a che fare con un bene storico-artistico, significa rinnovare lo spirito dell’oggetto in questione e riscriverne, in una certa misura, portato e significato. È con queste premesse che Invasione Creativa ha ideato “Art3”: un progetto per ripensare i più grandi capolavori di sempre come delle scatole generatrici di immagini virtuali, e altre da sé, esplorabili a 360°. Lo studio milanese – specializzato in design, branding e comunicazione – grazie al sapiente uso dell’elaborazione digitale è riuscito infatti a produrre dei veri e propri mondi paralleli, a tre dimensioni, da percorrere e indagare rimanendo davanti al proprio schermo.
La novità che porta con sé questo progetto, non rappresenta solo l’amplificazione di possibilità già sviluppate in altri ambiti, e non si risolve mediante schemi già conosciuti, ma va a tracciare una possibile strada che differisce dalle tecnologie di tipo ottico. Attraverso il displacement map e il mondo dei Voxel, l’utente ha la possibilità di vedere la Gioconda trasfigurarsi, gli affreschi di Michelangelo alla Cappella Sistina stravolgersi e i quadri di Caravaggio, Edvard Munch, Vincent Van Gogh, e tanti altri, esplodere in milioni di pixel in grado di tradursi in mondi fisici inesistenti.
Le variazioni visibili e sempre differenti rendono “Art3” un’esperienza altamente istruttiva e densa di valore, in grado di incuriosire e di guardare con occhi nuovi quanto già è dato per acquisito. D’altronde una delle lezioni fondamentali che la storia dell’arte ci ha dato è che è possibile spingersi oltre i limiti dell’immaginabile. Variando le tecniche, applicando nuovi concetti o avvalendosi di strumenti differenziati, il modo di fruire l’arte può mutare ed evolversi. Basta un click per stravolgere il convenzionale, renderlo vivido, accattivante e interattivo.
L’arte messa in campo dal gruppo di Invasione Creativa ci permette allora non solo di conoscere cataloghi virtuali dinamici, ma anche di addentrarci nelle componenti di un dipinto, alterarne le forme, riscoprirne i colori e le minuzie, cambiare prospettiva e fare del 3D ulteriore fonte di spettacolo.
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