Siete in una Regione e, soprattutto, in una provincia particolare. Edificare opere d’arte laddove solitamente si edifica abusivismo è anche una presa di posizione chiara…
Fortunatamente il fenomeno dell’abusivismo nel territorio del parco è quasi assente. La sua bellezza, integra e incontaminata, lo rende un luogo privilegiato per la collocazione di opere di arte contemporanea.
Il suo Parco ha un sito web di eccellente qualità (cosa più unica che rara), è dotato del più giovane presidente di un ente regionale in Italia, sta puntando sull’arte contemporanea e vuole inserirsi nel circuito internazionale dei parchi d’arte. Quali altre sono le iniziative che ha approntato nella gestione del Parco di Roccamonfina – Foce Garigliano.
Non abbiamo lo spazio per descrivere tutte le attività. Possiamo distinguere due percorsi. Uno di natura strettamente promozionale. Abbiamo prodotto la prima linea di merchandising sull’area protetta e dato inizio ad una serie editoriale di pubblicazioni sul territorio del Parco. Una linea ricca e completa che comprende anche la guida enogastronomica, la Guida ai Funghi del Parco e la Guida ai Sentieri, oltre a quella generale sul territorio, la sua storia e le sue bellezze. Tra qualche mese, poi, sarà inaugurato il Centro Visite del Parco. Un polo espositivo strutturato come un percorso interattivo per scoprire le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche del territorio. Audiovisivi, exhibit interattivi e multimediali coinvolgeranno e stimoleranno il pubblico a sperimentare e conoscere. Il secondo percorso che abbiamo intrapreso è quello della sensibilizzazione e del monitoraggio del territorio. Mi riferisco alle azioni di educazione ambientale diretta agli studenti delle scuole del territorio. S
Avete strutturato l’iniziativa “Arte e Natura nel Parco” sulla falsariga di altre iniziative simili nazionali ed internazionali? Quali? E come cercherete di differenziarvi dagli altri?
Non pretendiamo di aver creato qualcosa di nuovo, ma sicuramente l’idea di far soggiornare gli artisti nel parco potrà essere sviluppata ed eventualmente trasformata in un programma di residenze per artisti, paesaggisti e architetti al fine di creare un osservatorio permanente per il paesaggio. Questo tema è tra i più caldi del paese, soprattutto in aree come la nostra in cui il paesaggio e l’ambiente costituiscono la risorsa economica principale essendo legata all’indotto agro-alimentare e turistico, ma paradossalmente anche uno dei beni meno salvaguardato. L’apporto che gli artisti possono dare allo studio e alla lettura delle problematiche legate al paesaggio e le soluzioni proposte costituirebbero un ulteriore elemento nella serie di iniziative intraprese per arginare il processo di violenta trasformazione dell’ambiente in atto da molti anni in Italia.
A quante opere pubbliche volete arrivare?
È davvero difficile rispondere a questa domanda. Intanto ci piacerebbe realizzare tutti e quattro i progetti presentati dagli artisti invitati al concorso di idee ma al momento le nostre risorse ci permetteranno di portare a termine, come indicato dalla giuria, solo il lavoro del primo classificato Christian Frosi. Poi ci piacerebbe invitare altri artisti, architetti, paesaggisti, vorremmo che questa iniziativa desse il via ad un osservatorio permanente sul paesaggio. A tale scopo, infatti, già stiamo lavorando. Parteciperemo, con l’idea di allestire nuove creazioni d’arte, al bando indetto dalla Fondazione per il Sud e nella nuova programmazione comunitaria mi impegnerò a ritagliare gli spazi necessari per proseguire su questa strada. L’idea è quella di creare un percorso artistico che tocchi tutti i comuni del Parco e fare in modo che vi sia almeno un’opera d’arte in ognuno di loro.
Come è stato l’incontro con gli artisti durante la breve residenza che hanno svolto prima di presentare i progetti al concorso?
Per me che faccio un mestiere completamente diverso è stata un’esperienza davvero formativa. Devo dire che mi sarei aspettato lavori completamente diversi. Immaginando delle opere per il Parco di Roccamonfina pensavo a qualcosa di più monumentale e tradizionalmente “artistico”. Le confesserò che non è stato facile entrare nel modo di ragionare degli artisti invitati, e spesso sono stato critico, ma alla fine ho dovuto cedere all’evidenza. Questi progetti sono stati condotti con una serietà ed un rigore davvero esemplari e tutti prendono in considerazione argomenti e sollevano questioni davvero cruciali nel nostro panorama culturale e politico.
È soddisfatto del lavoro della giuria che ha scelto, tra quattro opere selezionate, il progetto di Christian Frosi?
La giuria, presieduta da Pippo Corra con Cecilia Canziani e Marina Engel, era particolarmente esperta di tematiche legate all’arte pubblica e partecipata e all’architettura. Essendo un concorso di idee la giuria era chiamata ad esprime un giudizio complessivo sulla qualità dei progetti e ad indicare un criterio di priorità che comprendeva anche elementi pratici come i tempi di realizzazione, considerata l’urgenza di produrre la prima opera.
Come è supportato economicamente il progetto “Arte e Natura nel Parco”? A quale tipologia di fondi avete avuto accesso?
Il progetto è finanziato con i fondi dell’Unione Europea, concessi dalla Regione Campania, particolarmente sensibile, sotto la guida di Bassolino, alla promozione dell’arte contemporanea.
Come è avvenuta la scelta di Marcello Smarrelli come direttore artistico dell’iniziativa?
Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 113 del 28 settembre 2007 abbiamo divulgato un bando di gara pubblico relativo al progetto “Arte e Natura Nel Parco”. Tra le candidature pervenute è risultato vincitore il progetto presentato da Civita Servizi, società specializzata nel settore, che aveva formulato la propria proposta progettuale affidandone la parte curatoriale e la relativa direzione artistica a Smarrelli. Il progetto sostanzialmente prevedeva l’invito a quattro artisti selezionati dal curatore a sottoporre un’idea progettuale da realizzare nel parco seguendo delle modalità legate alla produzione di opere d’arte site specific con una forte vocazione verso l’arte pubblica e partecipata.
Quali idee metterete in campo per coinvolgere il massimo numero di visitatori nel parco? Attorno alle opere d’arte vi saranno iniziative, eventi, momenti didattici?
Il Centro Visite, cui ho già accennato, sarà il fulcro di tutte le attività in merito alla promozione dell’arte. Esso, infatti, prevede uno spazio ampio per raccogliere, innanzitutto, la progettazione relativa alle opere d’arte che saranno realizzate dagli artisti che il Parco ospiterà nel corso degli anni. Pensiamo di strutturare questo spazio anche come “laboratorio creativo” di cui le scuole e il pubblico giovanile possano usufruire, grazie a strumenti, materie prime e personale qualificato, per sviluppare delle capacità artistiche o semplicemente per assecondare delle passioni o degli hobbies. Insomma un modo per avvicinare i giovani all’arte e stimolarne la curiosità. Presso il Centro Visite si terranno anche delle conferenze durante tutto il corso dell’anno sui principali temi dell’arte italiana e internazionale. Contestualmente alle visite degli artisti, saranno organizzati eventi di richiamo promozionale. Pensiamo che il parco possa ragionevolmente candidarsi a diventare un luogo di riferimento per l’arte contemporanea in Campania, un polo di eccellenza italiano intorno al quale far gravitare rappresentanti autorevoli del mondo dell’arte ed ospitare eventi culturali.
a cura di massimiliano tonelli
*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 53. Te l’eri perso? Abbonati!
[exibart]
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Sarà anche quell'altra Campania, ma gli artisti restano sempre "gli stessi".
Cambiare tutto per non cambiare niente.
L'inaugurazione dell'opera di Christan Frosi nel parco, prevista per il 13 dicembre, è stata posticipata a gennaio.
La cosa strana che ho avviato un progetto, consegnato nel settembre 2007 proprio al Parco di Roccamonfina, per la costituzione di un museo di Land Art, e non ancora ho avuto risposta.
Per fortuna lo inauguro lo stesso perchè il suolo è di mia propietà.
Per la serie: evviva l'originalità...
Nel commento precedente non avevo specificato che non abbiamo niente da dire o ridire contro o favore degli artisti inseriti in questo progetto.
Era solo un modo per far capire all'opinione pubblica come funzionano - sempre - le cose nell'altra campania...
Da parte nostra osserveremo molto da vicino tutto, per preservare da scempi ambientali e paesaggisti la nostra Terra.
Per adesso partirò con una petizione popolare!
Saluti
Strano è anche che voi di Exibart non abbiate inserito il mio secondo messaggio, nel quale c'era scritto che: oltre a non avere niente contro o favore degli artisti in progetto, per la serie de gustibus..., mi impegnavo a sorvegliare la "Terra mia", dei miei nonni e della mia gente da eventuali danni concettuali e, principalmente, ambientali e paesaggsitici...
Eppure il primo, quello pubblicato, è molto più forte del secondo...
Grazie
Comunque, per dovere di storia - cronaca, salvo anche questo link...