Sotto l’ègida istituzionale del logo
Contemporary Arts Torino Piemonte è da poco sorto un servizio indipendente per promuovere la creatività emergente italiana e permetterle di inserirsi nel sistema dell’arte contemporanea. In un clima giovane e stimolante, fatto di condivisione di obiettivi a lungo termine, da produrre e mostrare in un contenitore vintage.
Si potrebbe riassumere così il progetto
Transport+, nato dalla collaborazione della torinese Associazione Passaporto con la spagnola società culturale Transcultural, quest’ultima proprietaria dell’immobile (un ex garage degli anni ’50 ristrutturato), destinato a ospitare un programma annuale di esposizioni personali. E non poteva essere altro che
500 Art Garage il nome del nuovissimo spazio espositivo, collocato in una parte di Torino posta decisamente fuori dai normali circuiti galleristici, ma al centro di un piano di rinnovamento urbanistico di notevole impatto visivo. La zona è infatti quella della Spina Centrale, un ambizioso progetto, già in parte attuato, volto a modellare un viale di dodici chilometri, che corre da sud a nord, a partire dall’interramento della ferrovia che una volta divideva in due il capoluogo sabaudo.
Una scelta lungimirante quella di
Transport+, che Francesca Gambetta, sua organizzatrice insieme a Giulia Coss, spiega a
Exibart, illustrandone le fasi di concreta realizzazione:
“Partendo dagli archivi dei giovani artisti, dall’Accademia, dai corsi di formazione post-laurea proposti da alcuni enti privati come la Fondazione Antonio Ratti di Como e la Fondazione Spinola Banna per l’Arte contemporanea a Banna, in provincia di Torino, abbiamo selezionato quattro artisti, specializzati in discipline di vario genere, e li abbiamo invitati a realizzare ciascuno un’opera site specific per questo luogo”.
Un unico vano di 400 mq da adibire all’esposizione dell’opera d’arte, posto accanto a circa 200 mq di superficie da utilizzare come laboratorio. Quindi, un po’ centro espositivo e un po’ casa di produzione nel settore delle arti visive.
“Vogliamo trasformare 500 Art Garage in un’officina dell’arte”, continua Gambetta,
“in cui lo spazio diventi scena dell’attività artistica vera e propria e si faccia motore di un rapporto reciproco tra le suggestioni da esso innescate e la creatività dell’artista” . Com’è successo a novembre 2007 nel corso della mostra inaugurale, intitolata
Gru. Variazione per coro di sei gru e altoparlanti dei gemelli
Gianluca e Massimiliano De Serio.
“L’idea è proprio quella di creare a Torino”, sottolinea ancora Gambetta,
“uno spazio che sia al tempo stesso laboratorio/atelier/officina ma anche kunsthalle, dove gli artisti possano creare delle opere già di respiro museale”. Ma senza averne l’apparenza ingessata e vagamente intimidatoria tipica di una superficie istituzionale, puntando piuttosto sulla versatilità e dinamicità di un cubo vuoto pur dalla forte identità, in grado di accogliere una sperimentazione a 360 gradi. Così, nei prossimi mesi da qui a giugno si succederanno allestimenti sempre diversi e coinvolgenti: il fotografo
Nicola Vinci,
Claudia Canavesi,
Nadia Galbiati,
Fabrizio Musa.
“Perché questo spazio è così grande e suggestivo da consentirlo”, conclude Gambetta,
“e qui si ha la possibilità di farsi conoscere e promuovere la propria ricerca artistica, una volta usciti dal mondo della formazione” .