âĂ chiaro che i sistemi sociali saranno drasticamente, e forse irreversibilmente, influenzati dal passaggio di questi mesi, ed è necessario riposizionare la capacitĂ trasformativa dellâarte al centro di questa evoluzioneâ. Dietro questo messaggio si annuncia il ritorno del Forum dellâArte Contemporanea, lâorganizzazione degli addetti ai lavori italiani che venne lanciato a Prato nel 2015, dallâallora direttore del Museo Pecci, Fabio Cavallucci.
Stavolta il Forum, allâepoca del coronavirus, si discuterĂ online, nelle prossime settimane. Mettendo, ancora, al centro di una serie di tavoli di discussione i principali temi relativi al sistema dellâarte del nostro Paese. Che oggi, ribadiamolo, sono urgenti tanto quanto la sanitĂ , il lavoro nelle fabbriche, le infrastrutture, la scuola, e âlâeconomia con la E maiuscolaâ, come viene scritto nel comunicato che accompagna lâannuncio del Forum. Quella stessa Economia che potrebbe essere generata proprio dallâarte contemporanea.
âIl Forum segue con attenzione la costellazione di proposte e di appelli che in questi giorni vengono lanciati da gruppi, da organizzazioni e da singoli â dagli Assessorati alla Cultura a Federculture, dalle Fondazioni allâAssociazione delle Gallerie, dai Musei ai Comitati di Intermittenti, fino alle molteplici voci di artisti e curatori. Pronto a collaborare per fronteggiare la situazione contingente, per trovare forme di supporto economico per tutti gli operatori, molti dei quali non garantiti nemmeno da ordini professionali, il Forum sta lavorando per affrontare non solo i problemi contingenti, ma per sviluppare una visione prospettica, perchĂŠ questa grande sfida che i tempi ci costringono ad affrontare possa diventare unâoccasione per ristrutturare un sistema che, indipendentemente dalla situazione contingente, necessita di una profonda revisioneâ. Con queste parole il Forum 2020 lancia la sua âChiamata alle Artiâ per rimarcare la necessitĂ di sostenere il lavoro intellettuale-visivo e i suoi protagonisti:Â artisti, curatori, musei, gallerie. âUnâintera sfera di saperi e di creativitĂ che andrĂ perduta e nulla resterĂ a lasciare i segni del nostro tempo nella storia futuraâ se la politica non si deciderĂ a prendere in considerazione, nella sua agenda, anche gli attori e le questioni di questo comparto tanto apprezzato (a parole) quanto mai riconosciuto nei fatti. Quali scenari domani, allora, se non vi sarĂ lâarte ad accompagnarci?
Il Forum dellâarte contemporanea italiana è un movimento fluido e aperto, nato nel 2015, che negli anni ha coinvolto migliaia di addetti ai lavori italiani, per cercare strategie di miglioramento del sistema dellâarte, e che grazie al suo intervento ha permesso la creazione dellâArt Council, diventato realtĂ per opera del Ministero della Cultura lâanno successivo. Diversi Forum si sono succeduti dal 2015 ad oggi: prima a Genova, poi a Torino, infine al MAMbo di Bologna, proponendo via via idee per la quasi totalitĂ delle problematiche inerenti il sistema delle arti visive: lâeducazione, la produzione, la promozione, la fiscalitĂ . Lâattuale board di coordinamento, costituito da Lorenzo Balbi, Diego Bergamaschi, Eva Frapiccini, Pietro Gaglianò, Ilaria Lupo, Maria Giovanna Mancini, Elena Magini, Stefano W. Pasquini, Silvia Simoncelli, a causa della situazione urgente si è allargato chiamando a collaborare i membri dei board passati: Ilaria Bonacossa, Fabio Cavallucci, Antonella Crippa, Anna Daneri, Cesare Pietroiusti, Pierluigi Sacco, Chiara Vecchiarelli.
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