-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La poesia cresce al Parco di Villa Celle di Pistoia, tra arte contemporanea e cipressi
Progetti e iniziative
Nel Parco di Arte Ambientale di Villa Celle a Santomato di Pistoia si parla di Poesia. Tutto nasce dalla Serra dei Poeti, realizzata nel 2016. 30 cipressi (Cupressus Sempervirens, varietà Bolgheri), disposti su quattro filari da Andrea Mati, paesaggista e musicista, convergono verso la struttura di acciaio e vetro che Sandro Veronesi, architetto per laurea ma scrittore di professione, ha concepito secondo il paraboloide iperbolico, mito ingegneristico del XX secolo ed espressione plastica del concetto fisico di “resistenza per forma”.
Ognuno dei 30 cipressi è dedicato a un poeta della tradizione italiana, così potente nei secoli da poter simboleggiare la poesia tutta; i nomi dei poeti sono anche serigrafati sui vetri della serra. L’idea primigenia è stata quella di realizzare una serra nella sua funzione più autentica, cioè di spazio dove favorire la crescita di piante. La tradizione letteraria italiana è ricca di riferimenti alle piante, così, il piccolo padiglione progettato da Veronesi è dotato all’interno di un semenzaio dove, di volta in volta, le essenze saranno incubate e prodotte, per rendere omaggio ai poeti di oggi. Si tratta quindi di un progetto in progress che sintetizza la vocazione della Fattoria di Celle a stimolare, attraverso una struttura-opera funzionante, una riflessione e un rinnovato apprezzamento della poesia.
Giunto alla sua seconda edizione la giuria del Premio biennale di Poesia Celle Arte Natura – composta per quest’edizione da Fabio Gori, Antonio Franchini, Andrea Mati, Silvio Perrella, Antonio Riccardi, Sandro Veronesi – con voto unanime, ha tributato il riconoscimento a Giuseppe Conte (1945), poeta ligure, viaggiatore infaticabile, cultore appassionato del Mito attraverso il quale parla di natura, tema che ha guidato tutto il suo lavoro di poeta e narratore.
Nato da un’idea di Giuliano Gori, il premio viene assegnato con cadenza biennale a un poeta che esprima nelle sue opere una sensibilità effettiva per la natura e l’arte. All’autore cui viene conferito il riconoscimento, oltre a un premio in denaro e alla piantumazione di un albero che lo rappresenti nel “viale della poesia”, viene offerta la possibilità di fare un’esperienza di «creatività residenziale» alla Fattoria di Celle presso la Collezione Gori.
I testi del destinatario del Premio, nati nel periodo di soggiorno nella cornice del parco di Villa Celle, saranno pubblicati in un libro d’arte e poesia, a tiratura limitata. Il premio Celle Arte Natura è dunque un premio che non si esaurisce con il momento topico della premiazione ma che continua nell’arco di un biennio e che implica un “lavoro” da parte del poeta che l’ha ricevuto.
Destinataria della prima edizione del premio è stata Antonella Anedda, identificata nel viale della poesia da un acero rosso (Acer Rubrum “October Glory”), e oggi a distanza di circa un anno – quasi un passaggio di testimone con Giuseppe Conte – viene presentato il volume Antonella Anedda, Anamnesi di quiete, con disegni di Christiane Löhr (Gli Ori, 2021).
Si tratta di un volume di grandi dimensioni, numerati da 1/99 a 99/99, che contiene i testi inediti scritti da Anedda e una decina di acquerelli realizzati dall’artista tedesca Christiane Löhr. Le due autrici, ognuna nel proprio ambito, hanno portato avanti un proprio discorso espressivo, ma i due percorsi paralleli hanno dei momenti di compenetrazione e di tangenza così che nel volume i differenti linguaggi si amalgamano dando vita a un’opera unitaria esito conclusivo del Premio.