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La rivoluzione di Maria Montessori: apre a Chiaravalle la casa museo
Progetti e iniziative
di redazione
Educatrice, pedagogista, neuropsichiatra infantile, nata in un piccolo Comune in provincia di Ancona, tra le primissime donne a laurearsi in medicina in Italia, nel 1896, conosciuta in tutto il mondo per il suo innovativo sistema educativo, Maria Montessori non solo è stata una figura chiave nel processo di emancipazione femminile ma è diventata anche uno dei personaggi più iconici del Novecento. E a lei Chiaravalle dedica un importante progetto: sarà inaugurata sabato, 11 dicembre, Casa Montessori Chiaravalle, la casa natale di Maria Montessori. In un ambiente caratterizzato dalla presenza domestica, quotidiana, sarà possibile approfondire la sua vicenda biografica e la sua fondamentale opera pedagogica, grazie a reperti, mappe, infografiche e programmi culturali.
Casa Montessori Chiaravalle: il progetto di riqualificazione
In quel piccolo appartamento in piazza Mazzini 10, il 31 agosto 1870, nacque Maria Tecla Artemisia Montessori, figlia unica di Alessandro Montessori, un ispettore della locale Manifattura Tabacchi, e di Renilde Stoppani, marchigiana di Monte San Vito, esponente di una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Il concept del progetto di riqualificazione, curato da Cristiana Colli, ha previsto una serie di interventi sia sulla casa natale che sull’edificio e nelle aree condominiali, per garantire piena accessibilità. Il progetto di restauro e l’allestimento sono a cura di PLA/STUDIO, mentre l’identità visiva è stata realizzata da CH RO MO.
Al primo piano di un palazzo abitato e vitale – intorno negozi, luoghi di socialità e istituzioni culturali – quattro finestre e cinque stanze chiamate per nome, dialogano con lo spazio pubblico, e diventano una casa museo. La Stanza della Mappa, la Stanza del Metodo, la Stanza 3.0 – storage multimediale e lab di fruizione e produzione culturale – la Stanza di Lettura e la Stanza Verde aperta al cielo, con i bulbi dei suoi tulipani come ideale raccordo tra la terra natia e l’Olanda, terra di adozione. In esposizione pochi cimeli molto simbolici concessi dai discendenti, un sari regalato da uno studente indiano a Londra, l’housecoat che ha accompagnato tante delle sue giornate, qualche reperto di grande empatia con la famiglia originaria, il ricordo stampato per la morte di Renilde, prime edizioni di pubblicazioni essenziali. E l’immagine della leggendaria aula dalle pareti di vetro, la demonstration classroom esposta alla Panama-Pacific International Exposition di San Francisco nel 1915, un vero spettacolo dell’educazione.
Non potevano mancare le 1000 lire, stampate in due miliardi settecentoquindicimilioni ottocentocinquantamila pezzi in otto emissioni dal 1990 al 1998 presso l’Officina della Banca d’Italia di Roma. Dopo Giuseppe Verdi e Marco Polo, Maria Montessori sarà l’unica donna nella storia della Repubblica Italiana a cui sia stata dedicata una banconota come supremo riconoscimento all’ingegno e all’influenza esercitata sul suo tempo.
Una casa di interazioni continue
«Casa di connessioni e orizzonti di straordinaria modernità rispetto alle interrogazioni legate ai diritti, all’emancipazione, alla coabitazione tra le culture, alla centralità della scienza come valore di progresso», ha dichiarato Cristiana Colli, curatrice del progetto di riqualificazione e dell’impianto culturale della Casa. «È un piccolo luogo di interazioni continue, un ipertesto con visioni linguaggi e poetiche che si incrociano, trattenuto da mura perimetrali di identità definita – da un lato la vita appoggiata su una mappa scalabile e incrementale con la dimensione privata e anche planetaria delle influenze e relazioni; dall’altra il suo pensiero nelle “astrazioni materializzate” con l’installazione degli oggetti del Metodo come dispositivo dell’educazione. È una Casa aperta e in divenire, una casa in cammino fatta di respiro etico, empatia e ragionamento, il miglior modo, credo, di onorare Maria Montessori».
Il progetto ha visto la partecipazione di una articolata infrastruttura di relazioni pubblica e privata, istituzionale, locale, nazionale e internazionale. Il Comune di Chiaravalle ha promosso e guidato il processo in collaborazione con la Fondazione Chiaravalle Montessori, l’Opera Nazionale Montessori e l’Association Montessori Internationale, con Carolina Montessori, pronipote di Maria e archivista dell’AMI, in qualità di presidente onoraria del comitato scientifico e progettuale.