All’Acquario Romano ha inaugurato la terza edizione di Featuring the Sculpture Habitat, prodotta da Aurea Phoenix APS. Si tratta della rassegna annuale di scultura che, quest’anno, assume il titolo L’artigianato della filosofia, a cura del critico Andrea Guastella e dello scultore Fulvio Merolli, in collaborazione con Studio M’arte. «Esiste ancora la scultura? In tempi di una virtualizzazione “selvaggia”, di un’esaltazione del sentimento e della scomparsa delle grandi ideologie, quelle per cui si innalzavano nelle piazze le sculture? È difficile rispondere semplicemente sì», spiega Andrea Guastella.
La mostra, ospitata in occasione della rassegna estiva AcquAria Art, ruota attorno allo spazio espositivo del primo anello della struttura fino ad abitarne i giardini tutt’intorno. In questo edificio di emblemi e memorie, i curatori invitano a riflettere sul rapporto tra scultura e architettura, attraverso 17 artisti contemporanei e storicizzati: Giovanni Balderi, Luigi Citarrella, Emiliano Coletta, Alessia Forconi, Athar Jaber, Filippo La Vaccara, Amedeo Longo, Giovanni Longo, Corrado Marchese, Giuseppe Negro, Fabio Ricciardiello, Silvia Scaringella, Emanuele Scuotto, Flavio Senoner, Guido Sotriffer, Mario Velocci, Silvia Vendramel.
Tali scultori italiani, differentemente attivi nello stesso ambito, dalla lavorazione del marmo a quella della ceramica, del vetro e del legno, aderiscono al concept del progetto, risalendo alla ricerca di una nuova commistione tra “qualità e ragione”, oltre il limite fisico e percettivo della materia che scelgono di adoperare. Tornano, qui, enigmi linguistici, reliquari simbolici, figure neoplastiche, geometrie tattili e partecipative, come in una “tavola rotonda” che discute nuove scomposizioni e ricomposizioni artistiche.
«La scelta degli autori invitati in mostra non è scaturita da un intento progettuale; abbiamo privilegiato “artigiani filosofi” che, anziché limitarsi a progettare le opere, si confrontino con la difficoltà della materia, la possibilità dell’errore e soprattutto con le occasioni che il tangibile offre di sperimentare soluzioni», prosegue Guastella.
Il panorama installativo evinto da tale rassegna, visitabile fino al 9 settembre, manifesta un’arte sorprendentemente viva, aperta, in un dialogo inaspettato tra vedute circolari, capaci di comunicare prospettive speculari sul medesimo piano di lettura: quello del linguaggio. Esso ci appare schiuso, serrato oppure sfingeo, attraverso un’indagine curatoriale che si dipana ad ampio raggio tra le creazioni.
«Se Andrea Guastella si è occupato dei testi, io mi sono dedicato all’installazione e all’allestimento delle opere», interviene Fulvio Merolli. «L’intenzione è quella di esperire la pratica della scultura oggi. Lo abbiamo fatto nell’arco di tre anni, partendo con la prima edizione nel 2022 con l’idea di riunire, per vie teoriche, architettura e scultura, che un tempo erano la stessa professione, grazie alla suggestione che ci ha offerto la Casa dell’Architettura all’Acquario Romano», conclude Merolli.
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