Che l’algoritmo sia ormai una presenza costante nelle nostre vite è un dato di fatto, scorre al nostro fianco, impara tutto da noi. Ma è pur vero che anche noi, semplici user(name), possiamo imparare qualcosa da lui, in fondo, è anche attraverso la profilazione che riusciamo a orientarci nel mare magnum del web, secondo un meccanismo di attribuzione di preferenza e di credibilità, di ripetizioni di gesti e di abitudini, tutto sommato poi non così dissimile da quanto accade nella “vita reale”. È un rapporto quasi simbiotico quello che ci lega, al punto da rendere sfumata la separatezza tra gli ambiti, su un certo livello di esperienza e da alcuni punti di vista. Insomma, dove finisce l’essere umano e dove inizia l’algoritmo? È possibile parlare di una attitudine computazione nella natura umana? Che differenza c’è tra il funzionamento dell’algoritmo, che gestisce il flusso delle informazioni su Internet, e il meccanismo di distribuzione dei segnali nervosi del nostro cervello? Sono alcune delle grandi questioni aperte da “Cognitive Awareness”, progetto dell’artista Alessandro Risuleo, che sarà presentato il 28 ottobre, alle 18.30, in via Placido Zurla 49, a Roma.
«Cognitive Awareness – The Beginning non è che l’inizio di un progetto più ampio che ci vedrà tutti protagonisti e sarà da me curato nella primavera 2022, in collaborazione con il corso di Media design di IED Roma, nel quale saranno invitati artisti provenienti da tutte le parti del mondo che utilizzano il machine learning per la creazione delle loro opere», ha commentato Eleonora Brizi, curatrice del progetto ed esperta di arte digitale e crypto arte. «Webinar ed incontri di divulgazione sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mondo della creatività, dell’arte e della cultura ci accompagneranno in questo percorso di assunzione di coscienza artistica riguardo al nostro presente e futuro. Chissà che anche questo non sia già un sogno».
15 le fotografie della serie “Cognitive Awareness” che, registrate su blockchain e attribuite a un NFT – Non Fungible Token, ibridando il linguaggio fotografico e la tecnologia della realtà aumentata, lasciano emergere alcuni aspetti poco conosciuti sull’utilizzo pervasivo delle tecnologie nella nostra vita. In occasione dell’apertura, si terrà anche una performance live, guidata da una voce creata attraverso l’utilizzo di algoritmi.
«La parola “fluido” viene utilizzata troppo facilmente, a volte in maniera spropositata ed errata. Nello stesso tempo però rende bene l’idea di concetti che non si possono più catalogare in settori precisi e delineati», spiega l’artista, nato a Roma nel 1971.
«Posso definire il progetto COGNITIVE AWARENESS un progetto “fluido”? Analizziamolo nello specifico. Si parte da un’idea didattica/educativa e di confronto sull’utilizzo massivo dell’intelligenza artificiale nella nostra società. Questo racconto diventa una serie di scatti fotografici (come i frame di un film) che messi tutti insieme formano una performance ballata che ha come colonna sonora ha un brano musicale originale che racconta il percorso cognitivo dell’essere umano nei confronti della macchina. Tutta l’esperienza può essere vissuta anche all’interno di un “metaverso” virtuale che, tramite la realtà aumentata, si fonde con il vissuto reale», ha continuato Risuleo, le cui opere sono esposte in diversi contesti, dalla 16ma China International Photographic Art Exhibition alla Biennale della Fotografia 2015, dal MIA Photo Fair di Milano alla fiera internazionale ABIDAD a San Paolo, in Brasile, fino al Queens Museum di New York.
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