Lo sportello bancario più alto d’Europa è circondato dalla neve, a quota 2760 metri sul livello del mare. Ma ce n’è uno anche alle pendici dell’Etna, in una palazzina fin de sieclé, curioso tentativo di innestare eleganze e slancio verticale in un edificio che è irrimediabilmente basso per colpa del rischio sismico.
Sabato 21 settembre sarà aperta al pubblico sia la sede della banca Popolare di Sondrio , al Passo dello Stelvio (di cui parlavamo in apertura) che quella della Banca Agricola Popolare di Ragusa a Palazzo Cantarella… e non solo: per un giorno un centinaio di edifici storici – sedi di rappresentanza o semplicemente
In banca solitamente si va per cambiare assegni, fare versamenti, chiedere un mutuo e così via (…) sabato 21 settembre non sarà così. Accettando il nostro invito, infatti, in molte città italiane i cittadini potranno entrare liberamente nei palazzi dove ogni giorno si svolgono le varie attività connesse al lavoro della banca, per ammirare uno straordinario scorcio di patrimonio dell’arte e della cultura italiana ha detto il presidente dell’ABI, Maurizio Sella spiegando un’iniziativa che ha tanti precedenti in Europa ed un immediato modello in Italia, con le giornate del FAI. Ed ha ragione ad essere orgoglioso di un itinerario così fuori dal comune: a tracciare una mappa dei palazzi delle banche si copre quasi tutto il territorio nazionale ed in termini di stile ce n’è per tutti i gusti, dalla particolarità del museo formato chalet – dedicato a Carlo Donegani e ospitato nella sede alpina della banca di Sondrio – all’antico castellare, che fu della famiglia Salimbeni e che adesso ospita il Monte dei Paschi di Siena (siamo a Siena ed il complesso che è sede della più antica banca del mondo, comprende anche Palazzo Spannocchi e Palazzo Tantucci), alla Bipielle City (foto qui sotto) di Lodi, costruita si progetto di Renzo Piano.
A Roma – tra gli altri – bisserà l’apertura straordinaria (speriamo con meno inconvenienti organizzativi rispetto allo scorso anno)
Si può entrare dalle 10 e fino alle 17 (l’ingresso è gratuito, in molti palazzi c’è la possibilità di seguire una visita guidata) per scoprire quadrerie, collezioni di statuaria, arredi d’epoca, cicli ad affresco, arazzi: tanta magnificenza nel costruire palazzi e nel decorarne gli interni serviva a perpetuare il nome di quelle famiglie che hanno fatto la storia. Il potere – però – lo hanno sempre finanziato più o meno direttamente i banchieri ed è stato – a lungo termine – forse, il più proficuo degli investimenti.
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L'iniziativa è ammirabile: profondi ringraziamenti all'ABI, che ha dimostrato una certa sensibilità verso il cittadino "medio", che altrimenti non ha alcuna possibilità di ammirare i tesori "nascosti" delle banche ... che sono veramente tanti e notevoli.
A Roma, la BNL, con la sua organizzazione, ha superato di gran lunga tutti gli altri istituti, mettendo a disposizione tutto un apparato di accoglienza impeccabile, compreso un servizio di guardaroba con hostess gentilissime, e un servizio di guide, con preparatissimi storici dell'arte, muniti di apparato auricolare per agevolare l'ascolto della visita guidata. E' senza dubbio l'Istituto più ricco di capolavori, e menzionare solo lo Spadarino, mi sembra riduttivo di fronte a Lotto, Afro, Tranquilli, Schifano, Antiveduto Grammatica, Baglione, Barocci, come riduttivo è non menzionare la collezione dei "cinquanta artisti" contemporanei, che hanno avuto la commissione dalla stessa BNL di "rappresentare" Roma, come un omaggio alla città: iniziativa che si è ripetuta per due volte, con artisti diversi.
Seguono per l'organizzazione e la preparazione delle guide, Palazzo Altieri e Palazzo Verospi.
Chi ne ha risentito maggiormente per una organizzazione non molto attenta, è stata la sede del Banco di Sicilia, che purtroppo ha pagato gli errori di una pianificazione "a distanza": gli organizzatori di Palermo molto probabilmente non avevano ben chiaro quello che può significare aprire un così importante palazzo a Roma. Deludente è stato Palazzo de Carolis: i visitatori, lasciati a se stessi, si sono visti negare la possibilità di poter ammirare il "pezzo forte" del palazzo: la scala progettata dallo Specchi. Piccolo gioiello è la cappella del Monte di Pietà che, seppur senza nessuna guida o apparato di accoglienza, ha distribuito una piccola guida di ottima qualità, sia per l'accurata ricerca storico-artistica, che per la stampa, con moltissime immagini a colori.
Nonostante i piccoli e scontati inconvenienti di una simile iniziativa di così grande portata, l'"invito a palazzo" è stato enormemente apprezzato ... con la speranza che non rimanga isolato.