14 maggio 2020

LAZZARO_art doesn’t sleep spegne gli schermi e raggiunge Roma e New York

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LAZZARO_art doesn’t sleep: 30 artisti tra Roma e New York per una mostra collettiva a distanza, da proiettare sui palazzi di tutto il mondo

Family Business, IENA CRUZ per LAZZARO_art doesn’t sleep
Family Business, IENA CRUZ per LAZZARO_art doesn’t sleep

LAZZARO_art doesn’t sleep è un progetto collettivo nato dalla collaborazione tra l’artista italiana Laura Mega e la curatrice e ricercatrice Claudia Pecoraro. Un atto comunitario che avrà luogo sulle pareti degli edifici di Roma e New York domenica, 17 maggio, alle 22:30. Attraverso una call, la mostra coinvolge trenta artisti internazionali, ai quali è stato chiesto di concedere le immagini delle opere create durante il lockdown, che verranno proiettate simultaneamente sui muri dei palazzi delle due città. 

Tra gli artisti coinvolti troviamo Tomaso Binga, Tommaso Cascella, Navid Azimi Saiadi, Giò Pistone, Paola Romoli Venturi a Roma. Noah Becker, Yvette Molina, Libby Schoettle, Billy The Artist e IENA CRUZ a New York. Una mostra collettiva che vuole donare «Un momento di sollievo, di sguardo rinnovato, verso il mondo e verso noi stessi, da godere affacciati alle finestre».

Diversamente da quanto accade per la buona parte delle mostre proposte durante il lockdown, LAZZARO non prevede schermi accessi e connessioni veloci: «Proviamo a offrire alla città qualche minuto di contemplazione non distratta, a schermi spenti». LAZZARO si propone come atto comunitario e desidera abitare le strade, le case, i monumenti, i giardini. Tutti luoghi che hanno conosciuto il silenzio in questi mesi.

Sono stati raccolti disegni, pitture, opere digitali, collage, tecniche miste, tutte opere per lo più realizzate lontano dai propri studi. Il progetto «Non prevede guadagno se non quello sociale e collettivo che deriva dal diffondere arte in un momento in cui l’arte è di difficile accesso».

Lazzaro, ovvero, l’arte che non dorme e che coinvolge 

Le opere degli artisti di LAZZARO_art doesn’t sleep non interpretano necessariamente il periodo storico che stiamo vivendo. Anzi, proprio il contrario visto che l’unica direttiva rigida, riguarda proprio le mascherine, oggetto iconico della pandemia: non devono comparirne riproduzioni, una regola che vuole essere «Un manifesto contro le scorciatoie e la retorica». 

Ma LAZZARO non teme di mostrare la paura, svela l’arte che non dorme e che risveglia e che, soprattutto, coinvolge attivamente la città, perché chiunque può divenire un prezioso collaboratore. Collegandosi a un link che verrà indicato, tutti i possessori di un proiettore saranno invitati a rivolgere il proprio dispositivo fuori dalla finestra, proiettando le opere sui muri degli edifici antistanti. È possibile, inoltre, mandare la documentazione della mostra all’indirizzo lazzaro.artdoesntsleep@gmail.com.

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