«Con ALIVE ancora una volta il fotografo Francesco Bosso (1959, Barletta) torna a dare voce a un tema per lui centrale: la passione per la Terra, il rispetto dei luoghi e la necessità di stimolare più persone possibili allo sviluppo di un’attitudine alla tutela della Natura e dei processi ecologici. Nato in collaborazione con la Fondazione Sylva – testimone del drammatico degrado ambientale subito dal Salento negli ultimi 10 anni, cui ha contribuito molto l’epidemia da Xylella che ha devastato migliaia di ettari di uliveti – ALIVE raccoglie alcuni scatti realizzati in Puglia esposti fino al 30 settembre 2021 al Castello di Tutino, a Tricase in provincia di Lecce», ha spiegato l’organizzazione. Le donazioni raccolte saranno investire per riforestare il Salento.
«Siamo onorati e felici di collaborare con Francesco Bosso uno dei principali fotografi italiani – ha dichiarato il Presidente di Fondazione Sylva Luigi de Vecchi – essendo pugliese ha potuto testimoniare in prima persona il flagello operato dalla Xylella sugli ulivi salentini. Lo ringraziamo per la sua sensibilità su questo tema e per la sua generosità».
«Fotografo di paesaggio formatosi alla scuola americana dei Weston e di Ansel Adams, padri fondatori della fotografia paesaggistica, Francesco Bosso lavora esclusivamente in bianco e nero, scattando su pellicola di grande formato con banco ottico e stampando personalmente tutte le opere su carta baritata alla gelatina d’argento e trattamento al selenio, con un processo artigianale», hanno ricordato gli organizzatori.
«È un luogo comune che un’immagine vale più di mille parole, da sempre questo detto mi ha spinto all’utilizzo delle immagini delle mie opere verso un messaggio di protezione e conservazione della Natura e delle sue bellezze. Oggi più che in passato serve convogliare l’attenzione della gente sul tema di come tutelare il nostro pianeta dai soprusi che l’uomo in senso lato sta facendo delle risorse naturali.
Ricordo come nel 2015 fotografo gli iceberg chiamandoli “Last Diamonds” come fossero gli ultimi gioielli di cui potevano godere, allora il global warming sembrava un argomento distante per pochi studiosi del cambiamento climatico, oggi a distanza di pochissimi anni è “l’argomento”».
«Oggi stiamo vivendo un altro dramma, questa volta proprio nella mia terra, la Puglia, dove dopo la strage che la Xylella ha fatto su oltre dieci milioni di ulivi, il territorio è a rischio di desertificazione.
Avevo già fotografato i maestosi ulivi pugliesi nel 2011, dopo dieci anni sono tornato nella valle dei millenari (valle d’Itria), a riprendere queste meravigliose sculture naturali, prima che la distruzione tocchi anche questa area. Ho scelto di partire dalla rappresentazione delle bellezze che rischiamo di perdere per sempre, per poi proseguire il progetto con la contrapposizione degli ulivi morti, mutilati, bruciati».
«Il progetto ALIVE nasce in collaborazione con la Fondazione Sylva, un’istituzione benefica senza scopo di lucro, che ha come obiettivo quello di riforestare il Salento, un’idea ambiziosa a cui ho aderito volentieri e alla quale saranno destinati i fondi raccolti. Per me è un onore e anche un’opportunità di fare qualcosa di concreto per la mia Terra e per la salvaguardia dell’Ambiente».
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