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22
maggio 2008
LE RAGIONI D’UN FESTIVAL
Progetti e iniziative
di pier luigi sacco
Tre giorni di dibattiti ed eventi dedicati al futuro dell’arte contemporanea. Un format innovativo. Un territorio che ha coraggio da vendere. Dopo quelli della scienza, della filosofia, delle letterature e dell’economia, arriva la prima edizione del Festival dell’arte contemporanea di Faenza...
Tre giorni di dibattiti ed eventi dedicati al futuro dell’arte contemporanea. Un format innovativo. Un territorio che ha coraggio da vendere. Dopo quelli della scienza, della filosofia, delle letterature e dell’economia, arriva la prima edizione del Festival dell’arte contemporanea di Faenza...
Nel mondo ci sono più di duecento biennali, triennali e quadriennali. Se fossero tutte di seguito, se ne inaugurerebbe più o meno una ogni 2-3 giorni. Non tutte hanno la stessa importanza. E malgrado ci si sforzi costantemente di fare “qualcosa di veramente diverso”, tutte, o almeno le più importanti, tendono ad assomigliarsi. Sicuramente non c’è bisogno di un’altra biennale. E poi ci sono le fiere, i big opening e tutto il resto. Eppure, nonostante questa estenuante effervescenza di iniziative, non c’è al mondo un appuntamento che si proponga semplicemente e soltanto di far riflettere il mondo dell’arte su se stesso. È quello che vogliamo fare a Faenza: tre giorni di dibattiti, incontri, presentazioni, eventi tutti dedicati a cercare di capire insieme cosa sta succedendo, perché, dove, come. Nel mercato dell’arte contemporanea come dietro le quinte delle biennali che apriranno nel corso dell’anno. Nelle gallerie come nei musei. Nelle capitali consolidate come nei nuovi luoghi emergenti. Present continuous-futuro presente è il tema della prima edizione: ciò che sta per essere più che ciò che è, in un momento nel quale il sistema dell’arte evolve e cresce con una velocità quasi insostenibile.
Ritrovarsi non soltanto per discutere, ma anche per conoscersi meglio e per entrare in relazione in un contesto per una volta liberato dalla nevrosi del presenziare a tutti i costi a mille inaugurazioni, party, eventi. Tutto quel che c’è è lì, sotto gli occhi di tutti, nei meravigliosi e ridotti spazi urbani di un piccolo grande centro della provincia italiana, a due passi dal mare e da colline bellissime, dove si mangia bene, si vive bene e si sa stare insieme.
Un’opportunità per ascoltare alcuni grandi protagonisti ma anche giovani meno conosciuti capaci di proporre idee e visioni nuove, per capire cosa accade in alcune delle più importanti scuole d’arte del mondo, in una bella sala settecentesca oppure intorno a un tavolino di un caffè, al sole di primavera.
Faenza sta portando avanti una scommessa importante: quella di costruire un nuovo modello di sviluppo in cui la cultura è davvero al centro e parla a tutti, diventa un elemento fondamentale e riconosciuto della qualità della vita quotidiana. Il festival non arriva per caso in questa città, tanto per occupare una nicchia spaziale e tematica lasciata scoperta dalla sempre più ricca offerta nazionale di manifestazioni simili. Il festival è un punto di partenza per cominciare un dialogo con altri territori ricchi di esperienze e di energia, nella convinzione di poter costruire un legame che col tempo saprà rafforzarsi e lasciare in questa città frutti duraturi. Un legame che si costruisce nel contesto di una vita culturale già molto ricca di eccellenze più o meno conosciute. Faenza è una città in cui può accadere che tante diverse associazioni lavorino insieme per progettare uno spazio di attività comune, che i ragazzi del posto organizzino un rave culturale di tre giorni nel vecchio deposito degli oggetti smarriti, che tutta la città si ritrovi nel suo teatro più bello per condividere un progetto di tre anni di innovazione culturale.
È quello che è successo, che sta succedendo. Faenza è anche una delle grandi città della ceramica, come sanno molti artisti che quando vogliono lavorare con questo materiale, vengono qui. Venite anche voi, sarà una gran bella festa.
Ritrovarsi non soltanto per discutere, ma anche per conoscersi meglio e per entrare in relazione in un contesto per una volta liberato dalla nevrosi del presenziare a tutti i costi a mille inaugurazioni, party, eventi. Tutto quel che c’è è lì, sotto gli occhi di tutti, nei meravigliosi e ridotti spazi urbani di un piccolo grande centro della provincia italiana, a due passi dal mare e da colline bellissime, dove si mangia bene, si vive bene e si sa stare insieme.
Un’opportunità per ascoltare alcuni grandi protagonisti ma anche giovani meno conosciuti capaci di proporre idee e visioni nuove, per capire cosa accade in alcune delle più importanti scuole d’arte del mondo, in una bella sala settecentesca oppure intorno a un tavolino di un caffè, al sole di primavera.
Faenza sta portando avanti una scommessa importante: quella di costruire un nuovo modello di sviluppo in cui la cultura è davvero al centro e parla a tutti, diventa un elemento fondamentale e riconosciuto della qualità della vita quotidiana. Il festival non arriva per caso in questa città, tanto per occupare una nicchia spaziale e tematica lasciata scoperta dalla sempre più ricca offerta nazionale di manifestazioni simili. Il festival è un punto di partenza per cominciare un dialogo con altri territori ricchi di esperienze e di energia, nella convinzione di poter costruire un legame che col tempo saprà rafforzarsi e lasciare in questa città frutti duraturi. Un legame che si costruisce nel contesto di una vita culturale già molto ricca di eccellenze più o meno conosciute. Faenza è una città in cui può accadere che tante diverse associazioni lavorino insieme per progettare uno spazio di attività comune, che i ragazzi del posto organizzino un rave culturale di tre giorni nel vecchio deposito degli oggetti smarriti, che tutta la città si ritrovi nel suo teatro più bello per condividere un progetto di tre anni di innovazione culturale.
È quello che è successo, che sta succedendo. Faenza è anche una delle grandi città della ceramica, come sanno molti artisti che quando vogliono lavorare con questo materiale, vengono qui. Venite anche voi, sarà una gran bella festa.
pier luigi sacco
*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 43. Te l’eri perso? Abbonati!
dal 23 al 25 maggio 2008
Festival dell’arte contemporanea 2008 – Present Continuous/Futuro Presente
Comitato scientifico: Angela Vettese, Carlos Basualdo, Pier Luigi Sacco
Faenza, sedi varie
Promosso dal Comune di Faenza
Info: Goodwill, tel. +39 051220080; info@festivalartecontemporanea.it; www.festivalartecontemporanea.it
[exibart]