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Le tentazioni svelate. Il gusto ai tempi dei Borbone. Racconti diversi, natura in posa
Progetti e iniziative
Le tentazioni svelate. Il gusto ai tempi dei Borbone. Racconti diversi, natura in posa è un percorso storico artistico e gastronomico che attraversa il ‘700 e l’800 per presentare la dinastia Dei Borbone riproponendo la tradizione culinaria campana analizzata, scomposta, rivisitata.
Il cibo e le bevande sono un modo per esprimere appartenenza, identità, relazioni. Sono strumenti di socialità e di comunicazione. Il cibo di per sé già racconta: la fame e i modi per combatterla e poi per trasformarla in occasione di piacere. Il cibo racconta l’economia, la politica, i rapporti sociali, i paradigmi intellettuali, antropologici, filosofici e religiosi. L’iniziativa di l’ARTE PRESA PER LA GOLA, ideata e curata dall’Associazione ARTEINDIRETTA Ets, è realizzata nell’auditorium Spazio FARE, al secondo piano del Mercato Centrale, con il patrocinio di Roma Capitale e la partnership di L’ associazione Ets Test’ ART e l’Associazione Ets IDS Imprenditori di Sogni. Gli incontri, completamente gratuiti e rivolti agli esperti e agli appassionati, sono dedicati alla storia e alla cultura dell’alimentazione, alle tradizioni e alla vita materiale, alla storia dell’evoluzione del gusto e alla storia della gastronomia: ovvero il modo in cui il cibo è stato pensato e discusso e rappresentato nel corso dei secoli.
L’osservazione di alcuni dettagli nei dipinti, sculture, incisioni, mosaici, affreschi ci aiuta a farci riflettere sull’evoluzione del gusto e della bellezza nel corso dei secoli ed evidenzia in modo stimolante gli stretti rapporti tra il cibo e la sua rappresentazione con particolare riferimento agli aspetti economici e culturali legati alla distribuzione e al consumo degli alimenti. L’interpretazione dei simboli costituiranno, inoltre, indispensabili elementi per non confonderci, per avviare riflessioni sulla tavola, sulle favole intorno al cibo e sarà fondamentale per confortarci sulla serietà gioco. Così scopriremo che l’invenzione non nasce solo dal lusso e dal potere, ma anche dal bisogno e dalla povertà; ed è proprio questo il fascino della storia alimentare: scoprire come gli uomini, con il lavoro e la fantasia hanno cercato di trasformare i morsi della fame e le ansie della penuria in potenziali occasioni di piacere.
In occasione di Le tentazioni svelate. Il gusto ai tempi dei Borbone. Racconti diversi, natura in posa, l’avventura della cucina borbonica viene affrontata e ricostruita attraverso le ricette di cuochi, gastronomi e dei “monzù”, ovvero dei capocuochi delle case aristocratiche, una trasformazione dialettale della parola francese “Monsieur”. Si parte dalla ricerca di sensazioni, emozioni, appunti di viaggio di scrittori, di archeologi, di collezionisti e anche solo curiosi che hanno dato vita a un appassionante racconto della storia di Napoli, attraverso una lettura dei fatti della vita materiale, delle tradizioni, della vita di corte attingendo a fonti letterarie e a una vasta selezione di opere d’arte per approfondire la storia dell’arte culinaria e per conoscere dettagliatamente le storie dei cuochi e delle loro invenzioni.
Testi letterari, documenti, diari dei viaggiatori del Grand Tour tra cui le testimonianze di Goethe, di Gregorovius insieme alle riflessioni di Matilde Serao, Domenico Rea e di altri scrittori del ‘900 sono tra le fonti che guidano la narrazione tra aneddoti, segreti e lettere per descrivere e riproporre la gastronomia napoletana. La vasta selezione di capolavori rende visibile e aiuta a orientarci tra tradizioni, documenti, fatti divertenti con quadri che raffigurano gli ingredienti, i luoghi dove si comprano e si manipolano gli alimenti; e quindi scene di mercati, scene di cucine e poi di ricevimenti e di tavole imbandite dove trionfano quei cibi e certi dolci rivestiti di un’aura fantasiosa. E tra i vedutisti, ritrattisti e pittori di nature morte: Giuseppe e Giovan Battista Recco, Micco Spadaro, Christian Berentz, Gaspar van Wittel, Achille della Ragione, Giovan Battista Ruoppolo, Salvatore Fergola, Saverio Della Gatta, Antonio Joli, Giacomo Nani, Philipp Hackert, Angelica Kauffman, Giuseppe e Michele Cammarano.
Il cibo, la simbologia che si lega alla tavola, il rapporto tra il cibo e la sua simbologia nell’arte attraverso soggetti iconografici ricorrenti: i pittori hanno scelto la sensorialità del cibo come seduzione, gli alimenti, i rituali, l’arte del mangiare e della convivialità svelano infatti tradizioni, stili di vita, relazioni affettive e sociali. Il cibo è fondamentale nel rapporto dell’uomo con il sacro, è simbolo di umiltà o di potere, segnale del mutamento del gusto. Per maggiori informazioni e per non perdere il calendario dei prossimi appuntamenti potete scrivere a questo link.