Cosa potrebbe essere più consono ad una biblioteca, se non una barca di libri? Non per niente Anselm Kiefer (Donaueschingen, 1945) ha scelto proprio questo soggetto per la sua enorme opera realizzata per la biblioteca di San Giorgio a Pistoia. 460 x 690 cm di materia si aggrappano ad una parete della sala di lettura del nuovo edificio, appena inaugurato e progettato dallo Studio Pica Ciamarra. Spazi di ampio respiro, muri di vetro, alberi ed acqua negli interni, contribuiscono alla creazione di un ambiente di straordinario equilibrio. Inizialmente pensato per l’androne d’ingresso, in una posizione di rappresentanza, il lavoro di Kiefer è stato trasferito al piano superiore, in un luogo destinato non al passaggio, ma alla sosta: la sala di lettura. Passando tra gli scaffali aperti ed i tavoli, il visitatore giunge ad un’area comoda, allestita con poltrone e piante. La pesante mole della tavola dell’artista tedesco appare visibile da tutte le postazioni di studio della sala, ma queste poltrone sembrano invitare alla contemplazione calma, all’immersione totale nell’opera.
Die grosse Fracht, il grande carico. La superficie ricoperta da un amalgama di materiali terrosi e metallici, ruvidi e brillanti, pare alludere ad un cielo-mare di ruggine e piombo, di argilla ed acrilico. Sospesa su questo magma denso ed unico, si aggrappa una nave che emerge dallo sfondo, acquistando volume e tridimensionalità. Corposi libri di piombo sono accatastati sull’imbarcazione. Il peso della cultura? La metafora della memoria storica, scientifica e letteraria, da trasportare attraverso le generazioni?
Oppure l’idea di esprimere la sensazione di rapimento, di viaggio interiore che si coniuga alla lettura? Die grosse Fracht si presta bene alle interpretazioni iconologiche, data la riconoscibilità degli elementi che la compongono e la sua collocazione in un luogo in cui il riferimento ai libri si fa fin troppo esplicito. Rischierebbe anzi di sconfinare nel retorico, se non sapessimo che Kiefer inserisce da anni libri e navi nelle sue composizioni. Bruno Corà, nel testo che accompagna l’opera pistoiese, ripercorre una storia di questi temi nella ricerca dell’artista, a partire dal 1989. E per Die grosse Fracht individua un riferimento preciso alla poesia omonima di Ingeborg Bachmann:
Il grosso carico dell’estate è a bordo,
nel porto è pronta la nave del sole,
quando dietro di te saetta e stride il gabbiano.
Il grosso carico dell’estate è a bordo.
Nel porto è pronta la nave del sole,
e sulle labbra della polena
si fa largo un sorriso da lemuro.
Nel porto è pronta la nave del sole.
Quando dietro di te saetta e stride il gabbiano,
arriva da Ovest l’ordine di affondamento;
ma tu annegherai con gli occhi aperti,
quando dietro di te saetta e stride il gabbiano.
Il rapporto con la poesia, con la letteratura di lingua tedesca, con la storia e con la mitologia nordica costuiscono sin dagli esordi di Kiefer punti riferimento irrinuncibili. Ed è forse proprio questo suo volersi confrontare coraggiosamente con il passato, recente e doloroso, ad averlo reso uno degli artisti viventi più apprezzati e musealizzati.
silvia bottinelli
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…