David Lynch e Brad Pitt non sono le uniche celebrities a essersi cimentate nel campo dell’arte contemporanea, riscuotendo anche un certo successo. E se il regista e l’attore hanno presentato, poche settimane fa, le loro mostre nientemeno che, rispettivamente, alla Pace Gallery di New York e all’Hildén Art Museum di Tampere, in Finlandia, questa volta tocca a un’altra leggenda. Aprirà infatti il 16 dicembre, al MAXXI di Roma, una mostra non “dedicata a” ma “di” Bob Dylan: in occasione di “Retrospectrum”, saranno presentate le opere d’arte visive dell’icona della musica e della cultura mondiale.
Dopo essere stata al MAM di Shangai e al Patricia & Phillip Frost Art Museum di Miami, la mostra a cura di Shai Baitel approda a Roma, prima tappa europea, in una versione completamente ripensata per interagire con gli spazi del museo romano, progettato da Zaha Hadid. In esposizione oltre 100 opere tra dipinti, acquerelli, disegni a inchiostro e grafite, sculture in metallo, materiale video, che terranno traccia di oltre 60 anni di attività di Bob Dylan, al di là dell’impegno nel settore della musica. «Questa mostra, che abbraccia tutta la carriera di Bob Dylan, presenta il suo approccio unico all’arte visiva e la sua padronanza della pittura, del disegno e della scultura. Offre l’opportunità unica di vedere il viaggio creativo di Dylan attraverso il tempo e i luoghi, tra cui la scalinata di Piazza di Spagna, immortalata nell’opera Quando dipingo il mio capolavoro», ha spiegato Baitel.
D’altra parte, che la vena creativa di Robert Allen Zimmerman – poi, dal 1962, ufficialmente Bob Dylan – fosse decisamente poliedrica era già evidente, al punto da essere insignito del Premio Nobel per la Letteratura del 2016, «Per aver creato una nuova espressione poetica nella tradizione della musica americana». Le prima esposizione di arte visuale invece si tenne nel 2007, con la mostra “The Drawn Blank Series” presso la Chemnitz Art Gallery in Germania. A partire da quel momento, istituzioni del calibro della National Portrait Gallery di Londra e della National Gallery of Denmark di Copenhagen, oltre che la potente galleria Gagosian, hanno invitato Dylan a esporre i suoi lavori, nei quali pure si respira l’atmosfera dei suoi pezzi, nelle loro prestigiose sale.
«È molto gratificante sapere che le mie opere visive saranno esposte al MAXXI, a Roma: un museo davvero speciale in una delle città più belle e stimolanti del mondo», ha dichiarato lo stesso Dylan. «Questa mostra vuole offrire punti di vista diversi, che esaminano la condizione umana ed esplorano quei misteri della vita che continuano a lasciarci perplessi. È molto diversa dalla mia musica, naturalmente, ma ha lo stesso intento».
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