Alla Fabbrica del Vapore di Milano proseguono le attività di FUTURA, il nuovo progetto di residenze d’artista promosso dal Comune di Milano – Cultura. Il progetto ha previsto l’apertura di un bando internazionale, vinto dal curatore Giacomo Zaza e da sei artisti, selezionati a seguito di ulteriore bando: Benedetta Fioravanti, Valentina Furian, Nicoletta Grillo, Lisa Martini, Giovanna Repetto e Davide Sgambaro. Provenienti da background eterogenei ma accomunati dalla giovane età e da un’impostazione multimediale, tra disegno e nuove tecnologie, gli artisti in residenza vivranno e lavoreranno in Fabbrica fino a fine agosto 2023 e, in questi mesi, saranno protagonisti di diversi appuntamenti. Il calendario sarà infatti scandito in tre fasi. La prima, “Interagire”, sarà caratterizzata dall’incontro con otto artisti e artiste, per dare luogo ad altrettante conversazioni, coinvolgendo anche il pubblico nell’ambito di un public program dal titolo “Arte come risorsa esplorativa”. Dopo i talk con Luis Gómez Armenteros e Driant Zeneli, il 24 maggio, dalle 18:30, è la volta di Lina Selander.
Il progetto “Futura” ha preso il via il 10 maggio 2023 con «L’obiettivo di trasformare Fabbrica del Vapore nel simbolo di un nuovo paradigma urbano: una casa per la creatività, un nuovo spazio per la comunità, sempre più verde e inclusivo, un ambiente poroso alle sollecitazioni che provengono dal territorio e alle sensibilità artistiche e culturali che provengono da tutto il mondo», ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. «La residenza – ha affermato il curatore Giacomo Zaza – non può infatti essere solo il trasferimento di un’attività da un determinato luogo (lo studio dell’artista) a un altro (gli spazi della Fabbrica del Vapore), né un’esperienza puramente soggettiva, chiusa in se stessa, ma diventare un momento dialogico, riflessivo, offerto da molteplici scambi semantici e combinazioni mediali; dunque, una forma articolata di agency relazionale in movimento, aperta a una esplorazione condivisa».
Nata a Stoccolma nel 1973, Lina Selander ha rappresentato la Svezia alla Biennale di Venezia nel 2015 e, nella sua ricerca, affronta la relazione tra immagine e memoria attraverso serrati montaggi di fonti visive capaci di produrre nuove letture e associazioni semantiche. Nel suo lavoro, la documentazione dell’evento storico o di un accadimento è modificata, tagliata, divisa, accostata e conquistata: un processo definito come «Atto violento e politico». Ha esposto in mostre personali in prestigiose sedi istituzionali, come la Kunst Haus di Vienna, il Centro Argos di Bruxelles, il Moderna Museet di Stoccolma, il VOX – Centre de l’image contemporaine di Montréal. Recentemente ha presentato una sua personale alla Galleria Tiziana di Caro, a Napoli. Ha partecipato a manifestazioni come Biennale di Kiev del 2015, la Seoul Media City Biennale del 2014 e Manifesta 2012 in Belgio, oltre alla Biennale di Venezia.
Dopo l’incontro del 24 maggio, questi i prossimi appuntamenti in calendario: il 31 maggio con Ange Leccia, sul tema “Nuove frontiere della percezione”, il 7 giugno con Eva Marisaldi ed Enrico Serotti, “Libertà e fluidità della sperimentazione intermediale”, il 14 giugno con Hicham Benohoud, “Sovvertire e ridefinire l’identità”, il 21 giugno con Rui Chafes, “Onde estou? Essere ai bordi della realtà”.
La seconda fase, “Deviare”, si concluderà a fine giugno con la presentazione di una mostra delle pratiche artistiche degli artisti in residenza, che sarà il risultato delle interazioni e delle indagini svolte durante la permanenza. La terza fase, “Attestare”, accompagnerà gli artisti verso la produzione di un libro, unito a un documentario dedicato, che restituiranno il percorso svolto. Verranno inoltre presentati i progetti inediti in una mostra alla Fondazione Stelline alla fine dell’anno.
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