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Luci, ombre e suoni dell’universo: il progetto di Donatella Pinocci a Barcellona
Progetti e iniziative
di redazione
Una inaugurazione a mezzanotte, tra un giorno e l’altro, nel mezzo della notte, tra interno ed esterno, in bilico tra finito e infinito. “FINITO/INFINITO” è dunque mostra che vive in bilico, presentata dall’artista italiana Donatella Pinocci nella notte tra il 24 e il 25 marzo, presso lo showroom VIASOLFERINO the way HOME, a Barcellona, spazio multidisciplinare recentemente aperto dalla retail Viasolferino, dedicata all’architettura e all’interior design.
Artista visiva italiana, Donatella Pinocci vive e lavora a Roma. Ha studiato alla Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma e iniziato il proprio percorso professionale come architetto, per occuparsi successivamente di design e arte. Dal 2008 al 2018 ha condotto un’intensa attività di ricerca artistica in forma di eteronomia che le ha permesso di lavorare in anonimato. Nella sua ricerca, si dedica alla rappresentazione del reale attraverso la suggestione dell’immateriale, spesso usando onde e frequenze sonore e luminose, con l’idea sinestetica di ascoltare la luce e vedere il suono.
Curato dagli architetti Patrizia Leone e Alessandra Libonati, rispettivamente operanti a Barcellona e Roma, il progetto allestito negli spazi di VIASOLFERINO the way HOME rappresenta un invito all’osservazione: lo spazio espositivo è infatti chiuso da grandi vetrate attraverso le quali scrutare l’opera, una proiezione di un cielo stellato digitale, ma anche “sentirla”. La proiezione luccicante è stata infatti accompagnata da uno sfondo sonoro che ha riprodotto il cinguettio dell’Universo mappato dalle agenzie spaziali ESA e NASA, amplificando il dialogo tra il cielo reale di Barcellona e quello virtuale dell’installazione video. Ma quale dei due è più vicino? A portata di sguardo? Nel corso delle ore dell’inaugurazione della mostra, il suono ha costruito uno stato di continuità tra onde luminose e quelle sonore, tra spazio interno ed esterno, finito e infinito appunto.