“Sono nato a Perugia il 23 dicembre 1899, in una casa nell’interno povera, ma in una posizione stupenda, perché sotto la torre campanaria del palazzo comunale, con la vista, sopra i tetti, della campagna e dell’orizzonte umbro, specialmente del monte di Assisi, di una bellezza ineffabile…. Così Aldo Capitini (1899-1968), teorico perugino della non-violenza, descrive la sua casa natale, da cui poteva vedere perfino Assisi. Ideatore ed organizzatore della prima Marcia della Pace Perugia-Assisi (il 24 settembre 1961) passò in queste stanze molti anni della sua vita. Locali appartenenti alla torre campanaria del Palazzo dei Priori, eloquente esempio di architettura gotica.
Silenzioso edificio a lato della piazza, dove fa pendant alla più antica fontana pubblica d’Italia (1275), dal 1907 ospita la raccolta museale perugina. Resosi versatile nel tempo sia nella forma che nel contenuto, ha subito numerosi rimaneggiamenti. Fin dal Trecento architetti come Maitani, Alessi, Danti, hanno a più riprese messo mano alle sue pietre, per adattarlo alle esigenze cittadine. Da sede comunale nel Medioevo (lo è tuttora), passa poi alla magistratura dei priori, per diventare in seguito anche dimora del legato apostolico. Un contenitore che anche oggi accoglie fieramente una “grande” Galleria nazionale dell’Umbria, ampliata e rinnovata, tutta da scoprire. Un museo che ora -dopo gli interventi ultimati nel dicembre scorso- riesce finalmente a presentare con organicità le proprie collezioni.
Ben venti sale in più, ricavate da ex uffici comunali. Una raccolta che accoglie il visitatore in oltre 4mila metri quadri di superficie, di
Il progetto, coordinato da Vittoria Garibaldi -direttrice della Galleria dal 1988- ha visto nascere soluzioni espositive idonee ai canoni museali internazionali. Molte le scoperte che hanno richiesto interventi mirati durante i lavori, ma che alla fine hanno regalato grande entusiasmo. Come il ritrovamento dell’imponente torre di Benvenuto di Cola dei Servitori (inglobata nel nuovo edificio nel 1323), o la casa di Madonna Dialdana. E poi frammenti trecenteschi della decorazione ad affresco della prima cappella dei Priori, una cinquecentesca Ultima Cena di Giannicola di Paolo, brani di affreschi di Benedetto Bonfigli, con la più antica rappresentazione conosciuta della città di Perugia.
Quasi 3mila le opere d’arte restaurate grazie ai fondi disponibili, non tutte ovviamente presenti nel nuovo allestimento, ma che è possibile comunque ammirare nei depositi “visitabili”. Donazioni e continue campagne di acquisizioni hanno costruito le condizioni ottimali per avere una collezione matura, da porsi oramai fra i massimi livelli in Italia. Il cammino del visitatore non è affatto scontato, la raccolta è intervallata da sezioni monografiche che regalano inaspettate parentesi. L’arco cronologico, dal XIII sino al XIX secolo, offre una lunga e intensa carrellata di capolavori. Un viaggio che va fatto lentamente, magari in due tempi.
Evidente, ma non ripetitiva, è la predominanza di dipinti su tavola dal Duecento al Quattrocento, situati su due livelli. Alcune stanze sono assorbite settorialmente dai maestri del primo Rinascimento, come Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Piero
Le sale del Palazzo già da sole meritano grande attenzione; volgendo lo sguardo intorno si incontrano affreschi, decorazioni e parti architettoniche rinvenute nel recente lavoro (la torre di Benvenuto di Cola). Un sottofondo musicale appropriato forse aiuterebbe lo sguardo a correre più sereno sui dipinti, “colonna sonora” migliore del fastidioso ronzio dei ventilatori, indispensabili del resto per le esigenze conservative.
La luminosa Sala Podiani, che prende il nome dall’erudito perugino Prospero Podiani, un tempo utilizzata dal capitano del popolo per riunioni ristrette, è ora destinata ad iniziative culturali, in particolare a mostre temporanee.
Proseguendo, l’excursus si conclude con una selezione di dipinti e sculture del Seicento, del Settecento e dell’Ottocento lasciati in Umbria dai più grandi protagonisti del tempo, da Orazio Gentileschi a Valentin de Boulogne, da Pietro da Cortona al Sassoferrato, a Montanini, Giaquinto e Trevisani, da Subleyras a Sebastiano Conca. Fino alla presentazione a tema delle vedute di
Il nuovo allestimento per la “Grance” Galleria è stato realizzato grazie all’investimento di oltre 8 milioni di euro da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, assicurati anche dal Gioco del Lotto.
E a fine anno un grandissimo evento. Dal 7 dicembre 2007 al 4 maggio 2008 nei locali della Galleria è prevista una rassegna dedicata a Pinturicchio, in occasione del 550mo anniversario della nascita. Saranno in mostra circa 80 opere fra dipinti su tavola, disegni e miniature. Le visite non saranno limitate solo alla Galleria ma anche nei luoghi della regione che custodiscono le opere dell’artista umbro: Trevi, Spoleto, Orvieto, Città di Castello e San Martino in Colle. Un’occasione per chi ama gustare l’arte di un territorio piccolo e vivace che difficilmente lascerà indifferenti.
valentina peppucci
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