Luxottica ha avviato una nuova collaborazione con Fondazione Prada, per promuovere l’arte di Domenico Gnoli, in mostra ancora fino al 27 febbraio nella sede milanese della Fondazione. Nell’ambito del progetto Luxottica for Art, alcune delle opere in esposizione, selezionate insieme a Fondazione Prada, accenderanno gli schermi pubblicitari dell’iconico brand dell’eyewear Made in Italy, diffusi in tutta la città meneghina.
Dando continuità al suo impegno nella promozione e nella valorizzazione della cultura, Luxottica ha dato impulso al suo progetto for Art, avviato nel novembre 2020, con l’intenzione di promuovere la cultura durante il periodo della pandemia. La prima collaborazione è stata con la Biblioteca Ambrosiana e, in quella occasione, il marchio portò nelle piazze di Milano alcune tra le opere più note della collezione permanente dell’Istituto, come la Canestra di frutta di Michelangelo Merisi da Caravaggio, il Vaso di fiori con gioiello, monete, conchiglie di Jan Brueghel il Vecchio e il Ritratto di Musico di Leonardo da Vinci. Quindi è stata la volta della Pinacoteca di Brera e della sua preziosa collezione di arte moderna, con le opere di Umberto Boccioni, Carlo Carrà , Giorgio Morandi, alle quali si sono aggiunte due tra le opere più conosciute e celebrate del museo: la Sacra conversazione di Piero della Francesca, nota come Pala di Brera, e la Predica di San Marco ad Alessandria d’Egitto di Gentile e Giovanni Bellini.
E in questo febbraio 2022, sugli schermi di Luxottica si vedrà ancora grande pittura, con le opere di Domenico Gnoli, riunite nella grande mostra alla Fondazione Prada. Più di 100 i dipinti in esposizione, realizzati dal 1949 al 1969, oltre ad altrettanti disegni e un’ampia raccolta di documenti, per ricostruirne il percorso di scenografo, illustratore e pittore del grandissimo artista, a più di cinquant’anni dalla scomparsa, avvenuta a New York, nel 1970.
«Con questa retrospettiva Domenico Gnoli conferma la sua profonda conoscenza della storia dell’arte e tecniche della pittura, in cui si coglie la sua completezza nel segno della duplicità , da una parte scenografo e dall’altra pittore; linguaggi di un discorso unitario», scrivevamo nella nostra recensione della mostra. «Etichettato dai critici a lui contemporanei tra gli artisti pop e iperralisti, nelle sue composizioni simmetriche Gnoli si distingue per un taglio fotografico dell’immagine e per l’interesse specifico per oggetti e parti della figura umana. La sua tecnica pittorica è precisa e materica, in cui colori e superfici sono convergenti» (qui l’articolo completo).
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