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Quando sembrava essersi ormai affievolita o almeno calmierata la febbre degli NFT, ecco che arriva un nuovo annuncio a ridare vivacità alla tecnologia che, ormai qualche anno fa, prometteva di sconvolgere il mercato dell’arte – o letteralmente bruciarlo, come nel caso del progetto di Damien Hirst – con i suoi non fungible token e le blockchain. Marina Abramovic, in collaborazione con la piattaforma di arte online TAEX, presenta Marina Abramovic Element – MAE, una serie di NFT che traduce il linguaggio performativo dell’artista serba attraverso un’esperienza digitale, portando su un nuovo livello il concetto di immaterialità.
Abramovic ha dedicato tutta la sua ricerca, iniziata negli anni ’70, alla ridefinizione del corpo tramite la pratica della Performance art, dal radicalismo fisico di Rhythm 0 (1974) alla complessità delle relazioni in The Artist is Present (2010). Con Marina Abramovic Element, la sfida si sposta sulla smaterializzazione definitiva. In questo ultimo progetto, il gesto performativo persiste ma si trasforma in dati, criptovalute e interazioni digitali, aprendo una questione: fino a che punto l’arte può esistere al di fuori della presenza fisica?
In realtà, l’argomento era stato affrontato, dal punto di vista delle nuove tecnologie, già con la performance in mixed reality The Life, ideata da Marina Abramovic e diretta da Todd Eckert, presentata nel 2024 al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, nell’ambito delle manifestazioni della Capitale italiana della cultura. Gli spettatori, muniti di visori, si trovavano a interagire con l’ologramma di Abramovic, che si manifestava e si dissolveva nello spazio espositivo, sfidando le nozioni di tempo, materia e percezione.
Il nuovo progetto si sviluppa attraverso tre drop di NFT – Art, Life e Marina Abramovic Method (MAM) – ognuno legato a un aspetto cruciale della sua ricerca. Gli NFT variano in formato e rarità: immagini fisse, animazioni in loop e versioni che mutano in base ai cicli lunari. A rendere l’esperienza ancora più immersiva, la presenza dei Transformation Crystals, elementi ispirati alla pratica meditativa e curativa dell’artista, che permettono di accedere a nuove dimensioni dell’opera e di generare avatar e performance inedite.
Marina Abramovic Element debutterà l’8 aprile 2025 con un’anteprima al Moco Museum di Londra – dove è attualmente visitabile una mostra della stessa Abramovic -, mentre il primo drop di NFT è atteso per metà maggio. Il culmine arriverà a novembre 2025, con The Great Mint, fase finale in cui i collezionisti potranno sbloccare i pezzi più rari e preziosi: opere video animate in cui l’avatar della Abramovic esegue performance impossibili nel mondo fisico.
Questa incursione di Abramovic nel digitale rappresenta un’estensione della sua poetica alla ricerca di una nuova forma di dialogo con il pubblico – e con i collezionisti. «Lavorare oggi con la tecnologia e creare il mio avatar è un modo per sviluppare una nuova relazione tra l’artista e il pubblico. L’interazione del pubblico fornisce il processo attraverso cui l’immaterialità può essere trasformata in energia», ha dichiarato la madrina dell’arte performativa.
«Con Marina Abramovic Element siamo onorati di portare la sua pratica visionaria nel regno digitale, creando un’esperienza immersiva in cui i partecipanti del mondo dell’arte e del Web3 diventano co-creatori attivi della sua eredità», ha commentato Inna Bazhenova, fondatrice di TAEX.