Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee arricchisce la sua programmazione estiva con Galaverna, mostra di Massimo Sacchetti. Fino al 10 novembre 2024, gli spazi di Corso Giovanni Lanza, a Torino, ospiteranno otto sculture dell’artista valdostano, la cui ricerca è dedicata all’esplorazione delle connessioni tra mondo naturale e dimensioni antropiche. Le sue creazioni sono profondamente radicate nel territorio di Gressoney-Saint-Jean e riflettono un legame intimo con l’ambiente. Attraverso l’osservazione attenta del passare del tempo e delle trasformazioni stagionali, Sacchetti trasforma queste esperienze in sculture che catturano l’essenza transitoria della natura.
Galaverna trae ispirazione da un fenomeno atmosferico che avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando le temperature scendono e la brina si trasforma in cristalli di ghiaccio. Queste formazioni, effimere ma straordinarie, creano paesaggi incantati. Sacchetti cattura questa bellezza temporanea, immortalando le forme cristalline su legno di larice, offrendo uno spettacolo visivo che coniuga delicatezza e potenza
Le sculture di Sacchetti, realizzate con lamine sottili di resina trasparente e graniglia di vetro di Murano, variano in dimensioni e calibro, creando un gioco di luce e ombra che cambia con ogni angolazione. Ogni pezzo rivela nuovi dettagli e sfumature, offrendo una percezione sempre diversa e stimolante della Galaverna.
«Quando la scultura è solo un pensiero nella nostra mente e nella nostra memoria, essa può crescere e formarsi in un processo temporale. Una volta materializzata, continua a evolversi, diffondendosi come un insieme di esperienze e idee. Questo processo è simile alla metamorfosi delle piante, che si riproducono grazie alla comunicazione tra principi maschili e femminili, facilitata da insetti e vento. La scultura, intesa come pensiero progettante, raggiunge la sua forma attraverso un processo mentale che attinge alla memoria e alla percezione dell’ambiente e dei materiali impiegati nella costruzione», afferma Sacchetti.
Richiamando il mito di Lot, in cui la moglie del personaggio biblico viene trasformata in una statua di sale per essersi voltata a guardare indietro durante la fuga da Sodoma, Sacchetti si considera un esploratore dell’oscurità . Non temendo di guardare oltre, l’artista rivela ciò che è nascosto e misterioso, pur con una profonda consapevolezza dell’inafferrabilità della materia.
Con Galaverna, si conclude la programmazione estiva di Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee. Il centro chiuderà dal 29 luglio al 4 settembre. Tra i prossimi eventi in programma, Storie di Matrimoni. Ritratti dell’immigrazione in Barriera – Atto II e Flashback Art Fair, la fiera senza limiti di spazio e tempo, dove l’arte è sempre contemporanea.
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