23 aprile 2025

Meraviglie della stampa risograph, in una nuova rassegna a Roma

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La Libreria Marini dedica un’ampia rassegna alla mitica tecnica di stampa Risograph: da maggio a ottobre, mostre, presentazioni, tavole rotonde e workshop, con espositori da tutto il mondo

Works on Toilet Paper, Sophie Vallance Cantor

IDEALE. Prima Mostra Internazionale di Stampa Risograph a Roma. Si chiama così la rassegna ideata dalla Libreria Marini dedicata a questa tecnica di stampa dal sapore un po’ nostalgico ed effervescente insieme, sempre più frequentata dai creativi di tutto il mondo. La Libreria romana è un’emanazione dello Studio Bibliografico Marini, fondato a Bari nel 1993 e specializzato in rarità bibliografiche del ‘900 legate al mondo dell’arte, della letteratura, del libro illustrato e d’artista, della grafica d’arte, con un archivio che conta oltre 50mila unità tra prime edizioni, libri rari, ephemera e cataloghi.

Inaugurata nel dicembre 2017, la sede romana situata al Pigneto si indirizza invece verso la fotografia e le arti visive in generale, nelle sue sperimentazioni più contemporanee. Ed è qui che si svolgerà la rassegna, da maggio a ottobre 2025, con una mostra di poster e libri, presentazioni, una tavola rotonda e un workshop, coinvolgendo 28 case editrici da tutto il mondo, selezionate dalle curatrici Adele Marini e Martha Micali, in modo da fornire un panorama della tecnica il più ampio e variegato possibile. Si va da Maiorca a New York, da Tokyo a Berlino, passando per Salamanca e Città del Messico, con una particolare attenzione alle molte realtà attive sul territorio italiano, da Cagliari a Bologna. Ce ne parlano le curatrici, in questa intervista.

Hammers of Giovanni Vassalli

Come mai una rassegna dedicata a una tecnica di stampa ancora, tutto sommato, poco conosciuta e diffusa ma che conta amanti, praticanti e “adepti” in ogni angolo del mondo?

«Ci piaceva la storia di questa tecnica di stampa e di come possa essere estremamente attuale oggi. La stampante Risograph, inventata a Tokyo nel 1946 da Noboru Hayama, costituiva un’alternativa ai tradizionali processi di stampa a base di inchiostri a emulsione, utilizzando un inchiostro a base di soia.

Negli intenti del fondatore della Riso Kagaku Corporation, questa nuova macchina poteva diventare una risposta “ideale” (“riso” in giapponese) per creare una via di comunicazione accessibile e democratica. La stampante offriva infatti una soluzione di stampa ecologica, veloce ed economica per produrre grandi quantità di volantini, programmi, ciclostilati. Non a caso il suo primo largo impiego si ebbe in uffici, scuole, parrocchie, piccole comunità. Insomma grande circolazione di idee a basso costo.

Negli ultimi decenni questa tecnica ha poi sconfinato, abbandonando utilizzi prettamente tecnici e divenendo da macchina da ufficio uno strumento di espressione creativa per designer, artisti e attivisti di tutto il mondo. Oggi gli studi Risograph sono diventati centri di sperimentazione di design, arte e fotografia e di collaborazione comunitaria sotto varie forme. Ci sembra che oggi non perdere i propri ideali e permettere la diffusione di idee e contenuti d’arte con relativa facilità sia un gran bel programma da sostenere».

La stampa Riso, nota sia per il suo bianco e nero pastoso e materico che per i suoi colori vivaci e fluorescenti dalla texture granulosa è oggi oggetto di culto per creativi, editori e stampatori organizzati in piccole e grandi comunità. Come avete scelto gli stampatori da invitare alla rassegna?

«Abbiamo dedicato diversi anni alla ricerca su questa realtà, grazie alla frequentazione di art book fairs europee, a ricerche bibliografiche condotte dal vivo e online. La scelta non è stata facile trattandosi di una cultura visiva vastissima: ci siamo quindi orientate su quello che ci piaceva di più, chiudendo la selezione a 28 stamperie e case editrici.

L’obiettivo è stato quello di restituire uno spaccato il più internazionale possibile e allo stesso tempo di valorizzare chi in Italia sta già sperimentando questa tecnica. Ci piace l’idea di poter favorire un terreno di condivisione tra diversi mondi e il relativo scambio di conoscenze e pratiche che ne può scaturire.

Si va dai vicini romani di Numero Cromatico e Beauroma prints, ai sardi Oreri, ai bolognesi di Atelier Tatanka e Enter Press per poi muoversi internazionalmente verso il Giappone, luogo di nascita della Riso, con Hand Saw Press di Tokyo e Neutral Colors di Yokohama, per poi arrivare al fermento della scena newyorkese con Penumbra Foundation, Secret Riso Club, Calipso Press e Seaton Street Press. Immancabili alcune realtà consolidate e pioniere della tecnica in Europa, come Risofort di Amburgo, Fidèle di Parigi e Colorama di Berlino. Imprescindibile la presenza di alcune realtà con cui la libreria ha avviato collaborazioni da tempo, come Press Press di Milano e Bruise Studio di Berlino».

Utopie dattilotessili, Davide Tocco

Quali sono i titoli più curiosi che volete segnalarci?

«Hammers of Giovanni Vassalli, una raccolta di 68 esemplari di martelli dalle forme e funzioni diverse, presentati attraverso riproduzioni a colori, commenti e immagini dall’Archivio Audiovisivo di Capriasca e Val Colla in Canton Ticino; Miso Zine, una zine giapponese dedicata alla produzione del noto insaporitore di cibi; Utopie dattilotessili, vero e proprio libro d’artista che raccoglie oltre 100 sperimentazioni verbo-visive di Davide Tocco realizzate con la sua Olivetti; Works on Toilet Paper storie personali disegnate su quadrati di carta igienica e tovaglioli dall’artista Sophie Vallance Cantor che, in mancanza di stabilità finanziaria, rubava carta igienica e tovaglioli dal bar in cui lavorava a Berlino come cameriera.

E poi tutti i raffinati e curatissimi libri di Penumbra Foundation di New York, importante organizzazione che si occupa di fotografia attraverso programmi educativi, espositivi, di ricerca, di divulgazione, imponendosi come una delle realtà più importanti al mondo per i fotografi di qualsiasi livello, artisti, studenti, professionisti, storici, ricercatori e curatori.

E poi un’infinità di zines – per lo più spagnole e sudamericane – dai colori esplosivi con piccole storie quotidiane di sopravvivenza, divertimento, normalità o disagio».

Diteci qualcosa in più sugli eventi collaterali alla mostra di libri e poster che avrà luogo in libreria. Cosa prevedete?

«Sicuramente avremo a giugno la presentazione di Seaton Street Press, casa editrice e stamperia di Brooklyn insieme alla fondatrice Lindsay Buchman e uno dei suoi autori, Matt Neff. Sempre a giugno il workshop di stampa Risograph con Martina Merlini di Press Press, studio di stampa ed editore indipendente con base a Milano. I partecipanti impareranno le nozioni base della stampa Risograph producendo una zine collettiva finale, che raccoglierà l’esperienza di laboratorio e che verrà presentata durante il finissage della rassegna a ottobre.

Prima della conclusione, a settembre, ci sarà una tavola rotonda che stiamo ancora finendo di mettere a punto con stampatori e artisti italiani. A questa teniamo in modo particolare dal momento che il fascino della Risograph risiede moltissimo nella sua capacità di democratizzare l’arte e l’editoria, trasformando la stampa in un’esperienza aperta e comunitaria che ricorda il potere dell’espressione artistica e della collaborazione tra esseri umani.

Siamo molto contente perché proposte di presentazioni e partecipazione continuano ad arrivarci – da tutto il mondo! – e siamo ancora quindi in via di definizione del programma definitivo: si tratta di cercare di armonizzare tutto in base alle nostre forze e possibilità. È un evento interamente finanziato dalla nostra libreria senza il supporto di bandi o altro tipo di contributi».

Progetti per il futuro della Libreria?

«Fino a ottobre saremo impegnate nelle diverse attività proposte durante la rassegna. Ma stiamo già lavorando contemporaneamente alla preparazione di un “roboante” catalogo di prime edizioni futuriste, tra cui alcune rarissime, documenti autografi, litografie provenienti dagli eredi di uno dei massimi esponenti del movimento di Marinetti. È un lavoro di ricerca storica e bibliografica che richiede molto tempo e studio, ma crediamo di poter pubblicare il catalogo online ed esporre le edizioni in libreria entro quest’anno.

Del resto quello che ci piace fare da sempre in Libreria è andare avanti alla scoperta di tutti i nuovi modi con cui gli artisti mettono su carta la loro arte e la loro visione del mondo, da qui la rassegna IDEALE con cui abbiamo acquisito un archivio di centinaia di pubblicazioni, probabilmente il più fornito a oggi sulla stampa Risograph in Italia. E allo stesso tempo ci piace guardare sempre anche alla tradizione, con mostre e incursioni al ricchissimo passato artistico e bibliografico italiano e internazionale. Insomma andare avanti, con un occhio che sbircia sempre alla storia».

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