MIART 2007: SE PRIMA ERAVAMO IN TRE…

di - 28 Marzo 2007

Se prima eravamo in tre a ballare l’hully gully… L’abusato refrain di Edoardo Vianello si presta bene a fotografare l’attuale momento del panorama fieristico italiano, per l’arte contemporanea. Sì, perché fino allo scorso anno i giochi –ad un certo livello– si facevano fra tre realtà: Bologna, Torino e Milano. Con Miart a rincorrere le altre due fiere, che avevano trovato una loro identità più o meno solida: Bologna come fiera storica, ecumenica e con un primato tutto sommato inattaccabile, Torino con l’opzione sul fertile terreno dell’arte giovane e delle nuove proposte. Ora tutto potrebbe cambiare, in equilibri che –stante la progressiva importanza che hanno assunto le fiere nella circolazione delle novità e delle tendenze– hanno un forte impatto su tutto il panorama del contemporaneo. Risolta, staremo a vedere come, la crisi dirigenziale di Artissima post-Casiraghi, si affacciano infatti sulla scena due novità tutte da valutare: da una parte la fiera veneziana Cornice, che stando alle prime news esordirà con un discreto parterre di gallerie italiane e internazionali, godendo poi di un “traino” unico come quello offerto dalla Biennale di Venezia. Dall’altra la The Road To Contemporary Art del transfuga Casiraghi, che proprio in queste settimane sta definendo gli assetti per l’esordio a fine estate.
A questo appuntamento Miart si presenta con una dodicesima edizione che con difficoltà cercherà una svolta nell’individuazione di una propria specifica connotazione e nell’individuazione di spazi preferenziali. Certo, il programma è ricco di accattivanti eventi collaterali, iniziative di sostegno, rassegne varie per tutti i gusti; ma una fiera d’arte –in ultima analisi– è fatta dalle gallerie che vi espongono, e dai criteri di scelta e selezione delle stesse.
E qui si fatica a intravedere novità: si nota un grande turnover di espositori, dovuto anche dal cambio del Paese ospite d’onore, e delle relative gallerie invitate speciali. Un turnover che a volte presenta un bilancio non propriamente positivo rispetto all’edizione 2006. Come nel caso dei cosiddetti “big”, dove a fronte di assenze importanti come le milanesi Guenzani e Cannaviello o il veronese Studio La Città, si registra soltanto –ad una prima sommaria analisi– il pur importante recupero dell’altra veronese Galleria dello Scudo. Più dinamico è il fronte delle altre gallerie, soprattutto delle giovani, con la presenza di operatori brillanti come 1/9 unosunove (Roma), Citric Gallery (Brescia), Fioretto Arte Contemporanea (Padova), Il Ponte Contemporanea (Roma), Jarach Gallery (Venezia), Pack (Milano), tutte assenti lo scorso anno. Assenze inopinate, invece, quelle della milanese Pianissimo e della padovana Perugi, habitué di fiere anche internazionali.
Particolare attenzione è stata rivolta ad Anteprima, che i tre membri del Comitato Consultivo -Paola Capata, Alessandro De March e Federico Luger- hanno infatti deciso di riservare a gallerie di recente, e anche recentissima costituzione, preposte alla promozione di soli giovani artisti impegnati con media diversi. Gallerie di ricerca, quasi inedite, alcune delle quali si presentano per la prima volta in una fiera d’arte.
Si accennava al progetto Paese Ospite, lanciato nella passata edizione per la prima volta con la Cina, che per l’edizione 2007 ospita l’Olanda, una realtà geograficamente più vicina e unica nel panorama occidentale per l’effervescente contesto artistico. Una campionatura di diverse esperienze artistiche altamente rappresentative della ricerca olandese, incentrata soprattutto su video, installazione e fotografia. Al progetto Arcipelago Olanda partecipano gli artisti Elspeth Diederix e Sema Bekirovic (galleria Diana Stigter – Amsterdam), Maurice Scheltens e Jeroen Kooijmans (galleria Martin van Zomeren – Amsterdam), Gabriel Lester (galleria Fons Welters – Amsterdam), Charlotte Dumas (galleria Paul Andriesse – Amsterdam), La Raeven (galleria Ellen De Brune – Amsterdam), Marijn van Kreij e Jennifer Tee (galleria Manuela Klerkx – Milano), tutti con opere inedite appositamente concepite per Miart.
Fiore all’occhiello della fiera, la presenza della Fondazione Beyeler di Basilea, che per la prima volta nella sua storia partecipa ad una manifestazione fieristica estera, confermando un certo slancio internazionale di quest’edizione. La Fondazione, che nel 2007 festeggia i suoi primi dieci anni di attività e che, per l’anniversario, si accinge ad inaugurare la più grande retrospettiva di Edvard Munch mai organizzata all’esterno della Norvegia, presenta a Miart due importanti opere della sua collezione: una tecnica mista su cartone di Christo, realizzata nel 1998 in occasione della mostra a lui dedicata, e Océanie, la mer, un grande decoupage su tela di Henri Matisse.
Ricco si diceva il panorama delle iniziative collaterali, come il progetto The Video e Film Lounge, a cura di Maria Rosa Sossai in collaborazione con Ian White e Christian Merhliot, che propone una serie di proiezioni video, analizzando uno dei fattori di rinnovamento della pratica creativa contemporanea, ovvero l’uso diffuso della pellicola, insieme alla volontà di riscrivere le regole dell’industria cinematografica.
In attesa di giudizio, mostra ideata da Milovan Farronato, Francesca Pasini e Michele Robecchi, presenta la produzione di nove artisti italiani emergenti, attivi nelle espressioni artistiche più sperimentali dell’arte contemporanea, mentre Indicativo presente, mostra ideata da Luca Beatrice, Alessandro Riva e Maurizio Sciaccaluga, ancora attraverso nove giovani artisti intende offrire uno panorama artistico alternativo, talenti promettenti che in questo caso prediligono le tecniche pittoriche e il disegno.
Vetrina in fiera anche per il Premio Artegiovane: Milano e Torino incontrano… l’Arte, uno spazio promosso dalla camera di Commercio di Milano e pensato come un’installazione, un’autentica serra di frutti antichi ispirata all’opera Verdercuratoda di Ettore Favini vincitore, con Massimo Grimaldi, della seconda edizione del Premio. Al suo interno, un autentico Caffè dell’Arte, costituirà un punto di ristoro animato da incontri curati da giornalisti e dall’Associazione Artegiovane. Prevista poi una grande mostra curata da Luigi Sansone, Omaggio a Mercedes Garberi, un tributo al personaggio che per oltre un ventennio ha diretto l’insieme dei musei che costituiscono le Civiche Raccolte d’Arte di Milano.
Molti i convegni e le tavole rotonde che animeranno i giorni della manifestazione, momento di incontro e confronto con i più importanti critici e curatori italiani ed internazionali, quali – giusto per fare qualche nome – Maria de Corral e Vicente Todolì.
Ma il lungo weekend milanese è ormai famoso per la ricchezza degli eventi “off”, unificati dal logo fuoriMiArt, iniziative di numerosi soggetti tra pubblico e privato programmate nei giorni della fiera su tutto il tessuto cittadino.
Grande evento alla Triennale Bovisa, dove va in scena la prima tappa di Timer, progetto dal percorso triennale ideato da Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni che coinvolge oltre duecentocinquanta artisti scelti tra i più rappresentativi sulla scena internazionale attuale. Questa prima edizione – che ha come tema “Intimità/Intimacy” e affronta il rapporto che l’artista ha con se stesso nell’era della rivoluzione telematica – si presenta al via con una scelta di artisti di primissimo piano, da Atelier van Lieshout a John Bock, Monica Bonvicini, Louise Bourgeois, Jake & Dinos Chapman, John Currin, Tracey Emin, Douglas Gordon, Mona Hatoum, Thomas Hirschhorn, Damien Hirst, Jörg Immendorff, Anish Kapoor, Sharon Lockhart, Masbedo, Tony Oursler, Marc Quinn, Michal Rovner, Gregor Schneider, Kiki Smith, Grazia Toderi, Mark Wallinger, Erwin Wurm , giusto per fare qualche nome.
L’arte che guarda al sociale è invece protagonista di un altro progetto di grande respiro all’Hangar Bicocca, Emergenze. Not Afraid of the Dark, con una serie di incontri, mostre, rassegne e progetti artistici sui temi dell’emergenza umanitaria e sociale. Kutlug Ataman, Jenny Holzer, William Kentridge, Fabio Mauri, Santiago Sierra sono i nomi dei protagonisti, con installazioni, performance e videoproiezioni che si svolgono anche in luoghi diversi della città.
Le possibili interazioni delle opere con lo spazio, innanzitutto la cornice estetica che le ospita, sono invece al centro Space Control, collettiva – allestita alla spazio Assab One – che indaga il tema con un plotone di artisti internazionali, dai dipinti di Ellen Harvey e Harald Hermann, alle fotografie di Sabine Groß e Jenny Rosemeyer, alle sculture di Jeroen Jacobs e Lucas Lenglet.
Cina ancora protagonista nella collettiva Who do you think you are? , curata da Adriana Forconi a BaseB – metriquadricreativi alla Bovisa, una struttura industriale oggi restituita alla città. Organizzata da MiArt e Tang Contemporary Art (Pechino), presenta le opere -alcune totalmente inedite- di sedici artisti tra i più  rappresentativi della stagione artistica cinese contemporanea, che spaziano fra pittura, fotografia, video e installazioni.
Debutta nella collaborazione ufficiale con MiArt anche la Fabbrica Borroni di Bollate, che con la collettiva Il grande disegno -a cura di Elisa Gusella- presenta gli obbiettivi e le finalità che intende perseguire, tese principalmente al rinnovamento del sistema artistico contemporaneo a partire dai nuovi protagonisti della scena italiana.
Si intitola Luce negli occhi / Light to the eyes il progetto presentato da Chiara Dynys alla Rotonda di Via Besana, una mostra curata da Maurizio Sciaccaluga e Steve Della Casa con sedici installazioni prodotte dagli inizi degli anni Novanta sino ad oggi, di cui cinque lavori inediti realizzati appositamente per questa occasione. Tema della mostra è la luce che modifica la realtà e la percezione, ed in tutte le installazioni la luce e il colore costituiscono infatti elementi centrali e indispensabili per la percezione dell’ambiente, concepito dall’artista come zona mentale più che fisica.
Tutto il glam milanese si ritrova – c’è da scommetterci – da Stragapede/Perini, per la personale Fluoressenza, di Andy “Bluvertigo”, con i suoi quadri composti come fossero musica, un lavoro di patchwork, un taglia e cuci. Fotografie, frame, momenti vissuti ricomposti in un universo surreale, fumettistico.
Astronavi lanciate nell’immensità diventano città che vivono e s’immaginano nelle oltre quaranta tele di Paolo Fiorentino presentate – con la mostra Dreaming Towns – alle Cartiere Vannucci, la più completa esposizione mai realizzata dall’artista romano, opere scelte tra la produzione più recente ed una selezione di lavori che coprono un arco temporale di circa dieci anni.
Anteprima mondiale nel FuoriMiart, domenica 1 aprile, per Chili Moon Town Tour – opera site specific di Anna Galtarossa e Daniel Gonzalez -, una fantastica città galleggiante e circumnavigabile presentata nello spazio Ventura XV – Ex Faema. Una bizzarra e mai vista opera di arte pubblica resa possibile grazie un inedito progetto di found rasing, il Chili Moon Town Real Estate, una vera e propria agenzia immobiliare (per collezionisti e non) tramite cui comprare immobili o spazi pubblicitari. Chili Moon Town galleggia su una base di 70 metri quadri, il grattacielo più alto raggiunge 8 metri, lo skyline è quello tipico di una metropoli nordamericana ma il sapore è curiosamente esotico.
Più curiosità che interesse artistico potrebbe riservare il progetto Puzzle for Peace, il puzzle più grande del mondo, 5.500 mq, i cui 22.000 tasselli sono oggetti di design eco-sostenibili, visibile dal 30 marzo al 1 aprile presso lo Spazio Umanitaria. Videoarte protagonista invece al Tad Conceptstore di Via Statuto, che per fuoriMiArt presenta -dal 30 marzo al 2 aprile– Talents, una rarissima collezione di dvd di videoarte firmata da artisti provenienti dalle culture e orizzonti più eterogenei. Maestri dell’immagine in movimento, video artisti, registi di video-clip e pubblicità, scenografi, coreografi, che presentano opere che riflettono i diversi volti della creazione visiva contemporanea.

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massimo mattioli


MiArt 1007 – Inaugurazione: giovedì 29 marzo 2007- ore 18.00 (su invito) – Dal 30 marzo al 2 aprile 2007 – Fieramilanocity, Padiglioni 1 – 2 – 4
Orari: 12.00 – 21.00 / 2 aprile 12.00 – 18.00 – Biglietti: Intero 15 euro, Ridotto 10 euro – Catalogo: Skira – Info: 0248550.1 – miart@fmi.it
Web: www.miart.it


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