10 Corso Como Milano
Dopo l’acquisto del brand a settembre 2020, l’imprenditrice Tiziana Fausti reinterpreterà lo spazio della storica location di Milano in Corso Como 10. Si tratta di un innovativo progetto architettonico, che sarà accompagnato da una rinnovata offerta culturale. Il progetto è firmato dall’agenzia interdisciplinare 2050+, fondata dall’architetto e curatore Ippolito Pestellini Laparelli, già partner di OMA e Presidente della Giuria Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 2023. Una serie di interventi micro-tattici, o micro-architetture, daranno vita a una Wunderkammer contemporanea, con l’intento di mantenere la ricchezza dei riferimenti culturali della storia del primo “concept store” al mondo, coniugandoci un nuovo posizionamento commerciale più alto.
Il nuovo 10 Corso Como si presenterĂ alla comunitĂ creativa ed accademica come piattaforma di scambio, come spazio metamorfico dove temi contemporanei possano incontrare arte, moda e cultura. Tutto questo tramite talk, mostre e stimolanti iniziative che possano farsi intersezioni dei molteplici linguaggi creativi. Con il taglio innovativo e trasversale che lo caratterizza da sempre, 10 Corso Como accoglierĂ anche una selezione editoriale di volumi rari, magazine internazionali, collezioni di design e tecnologia, sound design e music experience.
Al critico d’arte e curatore Alessandro Rabottini è stato affidato il compito di concepire un primo ciclo di mostre d’arte contemporanea, con cui metterà in luce quali sono stati i diversi contributi dell’arte nel dibattito attuale circa la moda. Le iniziative espositive sulla moda invece saranno curate da Alessio de’ Navasques, docente di Fashion Archives presso Sapienza Università di Roma e curatore. L’obiettivo qui sarà quello di innescare dialoghi tra moda e realtà e artisti contemporanei, ma anche con gli archivi e le collezioni storiche, vero e proprio patrimonio. Tutto ciò confluirà in un programma che si estenderà a tutto l’organismo 10 Corso Como, intervenendo nei diversi ambienti del concept store.
La cultura dell’immagine e la ricerca della moda colta sono da sempre alla base di 10 Corso Como, uno spazio-simbolo per Milano. Pilastro che sorregge le fondamenta del panorama moda della città , almeno per come lo conosciamo oggi, è stato fondato da Carla Sozzani nel 1990. Localizzato vicino a Porta Garibaldi, lo spazio prende il nome di Galleria Carla Sozzani. L’idea assolutamente pionieristica consisteva nel dar vita a una realtà in cui la creatività potesse muoversi liberamente e trasversalmente, stimolando i visitatori e mettendo in luce fotografi, artisti e designer emergenti. Addentrandosi nel cortile interno del palazzo ci si ritrovava a essere parte di un’esperienza totalizzante, grazie anche alla presenza del garden cafè e del bookshop, in cui trascorrere il tempo prima o dopo essere passati dalla galleria.
Quest’ultima, progettata dall’artista americano Kris Ruhs, si trasforma velocemente nel primo concept store del paese: un luogo dedicato al lifestyle, alla moda e all’arte, dove viene promosso lo “slow shopping”. Legato da un rapporto di grande amicizia con Carla Sozzani, Ruhs seguirà numerosi progetti per 10 Corso Como, oltre che esporre le proprie opere presso la Galleria (ribattezzata Fondazione Sozzani nel 2016).
In 30 anni di storia, dunque, l’ex garage al numero 10 di Corso Como a Milano si è guadagnato fama e spazio, espandendosi oltre i confini nazionali, e in particolare verso l’Estremo Oriente. Rei Kawakubo, designer e fondatrice di Comme des Garçons, è la prima ad associarsi a questa realtà e nel 2002 fonda uno store in co-branding a Tokyo. Arrivano poi il primo flagship store di Seoul in partnership con il Gruppo Samsung (2008), 10 Corso Como Shanghai (2013), due flagship store a Tokyo presso Seibu Shibuya e Ikebukuro (2017) e il Breeze Nanshan di Taipei in Taiwan (2019).
Una storia di passione per la moda e per la creativitĂ , intese come parti integranti e fondamentali della cultura contemporanea, e quindi anche di educazione, di sensibilizzazione e di voglia di apprendere. Una visione di apertura ai confini affinata in tre decenni.
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