Milano Design Week #4: RUFA presenta EXXTRA al Superdesign Show

di - 6 Settembre 2021

Dopo l’inaugurazione al Rufa Space, EXXTRA, il progetto espositivo della scuola di Multimedia arts and design, si sposta a Milano per la Milano Design Week. La mostra, visitabile fino al 10 settembre, è inserita all’interno del Superdesign Show nella sezione Discovering – sperimentazioni e nuove tecnologie: un programma dedicato al design contemporaneo saggio, riflessivo e che guarda al futuro, a cura di Fulvia Ramogida.

EXXTRA è un progetto a cura di Daniele Falchi, coordinato da Giulio Pernice, che vede protagonisti in particolare gli studenti del secondo anno del biennio in Multimedia arts and design. Presso lo spazio del Fuorisalone, è presentato un estratto dell’esposizione contenente tre opere che riflettono, ognuna a modo proprio, sulle criticità derivate dalla attuale situazione pandemica.

La progressiva perdita della dimensione umana a favore della condizione digitale ha creato un paradosso relazionale difficile da esplicare. EXXTRA raccoglie questi stimoli per ragionare su altri mondi, altre sessualità, altre specie viventi, che siano extra rispetto al mondo che si vive. Lo spettatore, mediante l’interattività preposta dalle opere, è chiamato a partecipare in prima persona nel percorso della mostra, riportando il corpo al centro.

I tre progetti coniugano l’aspetto prettamente artistico con quello del design industriale, riuscendo a inglobare elementi formali più classici, ma anche architetture interamente virtuali. Il fine ultimo è ragionare sul complesso rapporto che intercorre tra reale e virtuale, offrendo un ventaglio di punti di vista differenti.

EXXTRA al Supedesign Show: le opere degli studenti RUFA in mostra

MUTUAL è l’installazione di Gianmatteo Buttiglione e Mirko Pelliccia, che riproduce il flusso relazionale continuo tra l’individuo e l’ambiente, in cui ogni evento provoca un effetto, sia esso positivo o negativo per entrambe le parti. Lo spettatore è chiamato a interagire con l’opera: su un piedistallo è incastonato un contenitore pieno di vita propria, visibile già a distanza e, bagnandosi le mani all’interno di questa teca piena d’acqua, ciascuno scopre di poter influenzare l’ecosistema sottostante in tempo reale, condizionandone gli sviluppi e gli esiti in base alla fluidità dei movimenti, che possono o meno armonizzarsi con esso. Infatti, lo spazio in questione è capace non solo di farsi modulare ma anche di rispondere alle sollecitazioni ricevute, proprio come un sistema naturale ma in tempi più immediati. Ciò che Mutual mette in scena attraverso è un feedback delicato, in cui sia l’umano che la natura operano delle scelte capaci di influenzare vicendevolmente, attraverso numerose evoluzioni, le loro reciproche esistenze.

HOLOX, il progetto Daniele Falchi e Simone Tecchia, si propone di indagare, sotto forma di installazione interattiva, il complesso fenomeno dell’estinzione, focalizzandosi sulla sua matrice comportamentale. Ecosistemi sopravvissuti alle grandi estinzioni di massa ci suggeriscono le peculiarità adattative degli esseri viventi, inclini però alla distruzione qualora intervenissero elementi alieni o modificazioni dell’habitat. In questo contesto, il fattore comportamentale gioca un ruolo centrale, determinando l’adattamento e la successiva evoluzione delle specie contenute nell’ecosistema.

L’installazione vede la creazione di una cellula olografica in continua espansione, determinata dalla presenza aliena dello spettatore che – con i suoi movimenti all’interno dello spazio – ne influenzerà l’evoluzione o ne causerà l’estinzione.

L’ibrido uomo macchina si è trasformato, in poco più di 30 anni, da una figura puramente fantastica in una esperienza quotidiana. In FLOW, l’opera di Consuelo Donati, viene proposta una esperienza immersiva in realtà virtuale, per analizzare il concetto di corpo espanso all’interno dello spazio esteso e confuso che è la rete.

Non c’è gravità all’interno delle reti internet che si intrecciano moltiplicandosi all’infinito come una ragnatela invisibile, sospesa, chi sa dove. Il corpo connesso “riveste” il corpo che si moltiplica, si frantuma nella rete, manifestando la sua intenzionalità nel mondo e per il mondo altro. Ciò che presenta questa nuova condizione è proprio questa ri(e)voluzione del corpo o meglio la sua “mutazione fluida”.

Il corpo fisico si trasforma in corpo fluido viaggiando in altre dimensioni, in generale i fluidi sono considerati i materiali che hanno la capacità di variare con continuità la loro forma adattandosi al contenitore, Flow diventa il contenitore di questo corpo espanso, fluido e sospeso in un caldo e disteso deserto.

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