In un giorno è praticamente impossibile. Perché le gallerie sono disperse in zone anche molto distanti fra loro. Ma con un buon passo in un weekend è possibile vedere quasi tutto. Magari partendo dalla periferia. È la tre-giorni di opening collettivo meneghino, ore e ore di apertura coordinata, con tanto di sito internet a pubblicizzare l’evento.
Si potrebbe partire da via Lepontina per vedere come il berlinese Stefan Hirsig ha occupato le sale di Marella Arte Contemporanea con tele, murales e sculture, operando sul limite fra concreto e astratto. Poi scendere verso Lambertenghi, dove lo svizzero Hervé Graumann è presentato alla Galleria 1000eventi.
Un tragitto non breve porta in zona Moscova. Prima in via Solferino, dove a pochi passi si trovano Antonio Colombo e lo spazio milanese di Lia Rumma. Nel primo Cristiana Perrella presenta la personale di Andrea Salvino dal titolo Antagonista. Una serie di dipinti e disegni realizzati per l’occasione e inseriti nel progetto che dal 1997 indaga le figure sociali antagoniste. La sera del 7 ottobre sarà presentato anche il libro d’artista che raccoglie il materiale di lavoro del romano classe 1969. Mentre il “corridoio” di Lia Rumma si trasformerà in uno Strange Museum ideato dai coniugi Ilya & Emilia Kabakov. In una traversa di Moscova, via San Fermo, si riscontra un simile intento trasformativo nell’opera della giovane Alice Cattaneo, che interviene con video e installazioni negli spazi di Suzy Shammah per farli diventare una particolarissima Wunderkammer. A pochi isolati, alla Nowhere Gallery per vedere ancora la personale di Antonio De Luca, accompagnata da un catalogo Skira, con un’appendice installativa alla Mediateca che si affaccia sulla stessa strada. Ancora uno sforzo e si giunge alla Galleria Milano, dove viene omaggiato Carlo Alfano, scomparso nel 1990 e assente dal
A questo punto, se non è sopravvenuta la presumibile stanchezza, ci si può dirigere in zona Brera. A cominciare da via Pontaccio, con le fotografie di Timothy Greenfield-Sanders dedicate a 30 pornostar nella doppia versione con/senza abiti allestite da Paolo Curti / Annamaria Gambuzzi & Co., accompagnate da una monografia edita da Bulfinch. La mostra è stata inaugurata il 29 settembre, ma in occasione di Start la galleria osserverà gli orari di apertura dell’iniziativa. Nelle vicinanze –ma si tratta indubbiamente di un tour de force non indifferente- si trova Zonca & Zonca, dove si può sostare di fronte alle opere di due colossi dell’arte italiana, Salvo e Boetti. E poi l’infilata Francesca Kaufmann e Salvatore + Caroline Ala. In via dell’Orso un’artista che proviene da Hertogenbosch, Lily van der Stokker, la quale in occasione della sua seconda personale in galleria ha elaborato un’installazione che coniuga wall painting e scultura, sotto l’egida del tema Family Problems. Mentre dagli Ala, in via Monte di Pietà, esordisce a Milano la tedesca Bärbel Schulte Kellinghaus con recenti lavori inediti: sculture, Golem, disegni e acquerelli.
Un ultimo impegno ancora per tornare verso il Castello Sforzesco, nelle cui vicinanze si trova la Galleria Pack. Qui comincia il ruolo insolito assunto da Franko B nell’ambito dell’iniziativa milanese. In veste di curatore ha riunito sei giovani artisti inglesi per il Long Live Romance, part II, in parte allestita negli spazi romani di Lipanjepuntin. Naturalmente, il fil rouge che unisce le ricerche presentate è la tematica del corpo: dai video e dalle sculture di Kieran Brown alle performance fotografate da Kris Canavan, dall’ossessione per la malattia infantile nei dipinti di Reuben Murray alle installazioni di David Rickard, dall’indagine tutta personale di Lady Stubbs alle video installazioni di Anna Thew. E visto che ormai sarà ora di svagarsi se la giornata è quella di
Riprendendo l’ideale visita artistica, con una manovra di accerchiamento che parte dall’esterno si potrebbe cominciare con la doppia personale alle Case d’Arte, con Andreas Schulze e Marco Belfiore nei due spazi di via Circo e via Gorani. Poi alla volta di Porta Vittoria, sul cui tragitto si potrebbe incontrare il giovane scultore Fabio Viale, che per allestire la sua personale da Rubin ha pensato ad un ingresso monumentale in città, con l’enorme Opera rotas in marmo a rotolare verso la galleria.
Nel percorso di avvicinamento a Porta Venezia si passerà da corso Monforte, col polacco Antoni Malinowski, reduce dalla IX Biennale di Architettura, insediato allo Studio Giangaleazzo Visconti col progetto Bridging Lines Milano. Si tratta di una serie di dipinti e di un wall painting che prenderanno letteralmente vita negli spazi di Assab One -un’altra notevole scarpinata, a volersi tenere in forma-, con una performance di danza per 200 spettatori in replica fino al 21 ottobre.
Appena aldilà della porta, verso piazza San Babila, ancora un nome fondamentale presentato negli spazi di Fotografia Italiana, cioè Franco Fontana. Saranno visibili opere fotografiche dedicate ai paesaggi urbani e alcuni lavori della serie Asfalti, dove alla nota ricerca cromatica si affianca quella sulla materia. Dirigendosi invece dalla parte opposta, si arriverà nella storica via Tadino, in particolare da Giò Marconi, dov’è di scena Maurizio Mochetti, che sin dall’ingresso in galleria proietterà raggi laser, per proseguire con gli aerei e il prototipo della Bluebird CN7, l’opera installata permanentemente al Palazzo Ducale di Sassuolo. Nei paraggi, doppia mostra per Guenzani nei due spazi di via Eustachi e via Melzo, rispettivamente con l’indiana Dayanita Singh, che presenta una serie di circa 30 piccole fotografie in bianco e nero; e con due bassorilievi e due sculture di Giuseppe Gabellone. A spezzare la continuità topografica di Guenzani, l’allievo di Georg Baselitz, l’artista di Lipsia Norbert Bisky, è alla sua prima personale italiana da Cannaviello. Dipinti d’un chiarore abbagliante che miscelano in maniera sorprendente iconografia da realismo socialista e nazista con un pizzico di marketing. Riprendendo la strada per lo storico piazzale Loreto, di scena da Raffaella Cortese è l’americano T.J. Wilcox, al suo esordio personale in Italia. L’artista di Seattle presenta due video assemblati col consueto approccio post-produttivo: Adriano e Antinoo, ispirato alle celeberrime memorie yourcenariane, e Garlands, brevi spezzoni in 16mm che sono passati alla Biennale del Whitney. Infine, almeno per quanto riguarda questa “zona” battuta con solerzia e un pizzico di schizofrenìa, allo A Arte Studio Invernizzi troveremo Dadamaino con il ciclo di lavori I fatti della vita, opere risalenti al biennio 1979-1980.
Attanagliati dalla probabile fame, una serie di ristorantini etnici possono fare il caso del flâneur artisticamente impegnato, visto che anche il celeberrimo Chef Kumalé ha eletto questo blocco di vie a esempio di ottimo meticciato enogastronomico. Anche perché l’ultima tappa necessita di una certa attenzione, trattandosi della Lambrate trendy di via Ventura. Dove a tener alto lo stendardo di Start ci sono il colosso De Carlo, che propone come al solito una tripla personale della quale si hanno ben poche notizie, a parte i nomi: Mario Airò, Simone Berti e Anna Gaskell. E sempre in quell’enclave minimal, Zero propone Free Fall in the Vortex of Time di Micol Assael.
Infine, decentrata ma con un classico da non perdere, Emi Fontana in viale Bligny sfoggia una personale di Ketty La Rocca, che presenta lavori compresi fra il 1964 e il 1976. Dalle poesie visive all’indagine sul mezzo fotografico, sulla gestualità e la comunicazione di massa, declinata in video e performance.
Va segnalato che, come avviene assai spesso in queste occasioni, le iniziative “collaterali” non mancano. E il fatto che non siano comprese nell’ufficialità dell’evento non significa che non siano degne di attenzione. In primo luogo la manifestazione Artisti in Villa, ultima fase del concorso omonimo presentato a MiArt a maggio. Per circa un mese, alcuni giovani artisti si confronteranno con spazi storici meneghini: Barbara Calanni Rindina agli Ex caselli daziari di Porta Nuova, Camilla Sala alla Casa del Manzoni, Concetta Modica a Palazzo Isimbardi, il gruppo Cremisi a Villa Clerici Melzi ed Elisa Ferrari al Palazzo dei Giureconsulti. Sempre venerdì inaugura la Fondazione Zappettini con il ciclo Consonanze, che in quest’occasione vede le opere di Claudio Olivieri affiancate da un lavoro di Lucio Fontana. Osserva gli orari dell’iniziativa Start anche la (H) Films con gli arazzi di Corrado Sassi. E l’opening si estende alla Fondazione Matalon con le Métamorphoses dei primi anni Sessanta di Georges Braque. Mentre sabato si segnala, per chi non entrerà in Triennale, la serata fetish al 65 metri quadri, con performance e opere di Massimo Giacon. Alla Scheggia si potranno ammirare le fotografie di Riccardo Amendolagine e Franco Barracchia, realizzate per la collana “Vertigo” dell’editore Einaudi. E alle 17 Giorgio Maffei –che la memoria lo assista- presenta il proprio libro dedicato alle “Riviste d’artista”, insieme a una mostra a tema, presso la Libreria Derbylius.
E ai completisti i nostri migliori auguri!
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non c'è problema, chi pensa che Franko B abbia esaurito la propria vena può sempre andare a visitare le altre 23 gallerie di START
Franko B ha fatto il suo tempo?! Cazzo! Le baby pensioni non esistono piu', facciamolo lavorare se ha ancora qualcosa da dire! Prima si veda la mostra, magari cura meglio lui di chi lo fa di mestiere...
Tutti contro il povero Franko B, ma che dire per esempio del noiosissimo quanto falso Salvino...ancora con i ragazzini col passamontagna, peggio di lui c'è solo Cingolani.
ma insomma cosa c'e' da vedere a milano per questo mese?
datemi una dritta e anche un perche'!
oh laura chiusi...ma vai un po' a lavorare va!
mori..mura mori ammazzato mura
i galleristi occupano la triennale
franko b vola a los angeles x un film con danny de vito, cannaviello e visconti in gessato blu per la nuova serie dei ..soprano's
salvatore ala piange sotto un k haring venduto
vent'anni fa... zecchi e daverio avvistati
a fare il bagnetto nella fontana di de chirico
xche senza invito... that's milano!
come mai a più di dieci giorni dall'inizio di start sono state recensite solo due mostre? è questa l'informazione che da exibart?
morimura non sai manco contare! comunque se non ti piacciono i tempi di exibart puoi aspettare le recensioni fra due mesi di flash art o tema celeste, tanto per dire.
ti confesso caro m.e.g. che ero quasi sollevato dal fatto che non fosse ancora apparsa una tua risposta alla mia provocazione...effettivamente erano tre le recensioni presenti al momento in cui ho inviato il mio commento...detto questo, e rassicurandoti del fatto che so contare molto bene, ti ho già invitato a essere più mordente, vedi per esempio la tua collega Santa Nastro, paragonare exibart a flash art o tema celeste è come sparare sulla croce rossa.