30 aprile 2025

Milano Scultura 2025: il linguaggio plastico in scena a Villa Bagatti Valsecchi

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Gli spazi storici di Villa Bagatti Valsecchi ospitano la nona edizione di Milano Scultura, la fiera senza stand che fa il punto sui linguaggi plastici dell’arte contemporanea

Villa Bagatti Valsecchi, Varedo

Dal 9 all’11 maggio 2025 torna Milano Scultura, la fiera che da quasi un decennio fa il punto sullo stato dei linguaggi plastici. Giunta alla sua nona edizione, la manifestazione si svolge ancora una volta a Villa Bagatti Valsecchi, dimora settecentesca alle porte di Milano, a Varedo, che accoglierà una selezione curata di circa 30 gallerie.

Villa Bagatti Valsecchi, parco, Varedo

Sotto la direzione di Ilaria Centola e la curatela di Valerio Dehò, Milano Scultura ribadisce la sua identità ibrida, tra fiera e mostra collettiva, priva di stand e costruita come un unico percorso espositivo capace di dialogare con gli ambienti storici della villa. «In effetti lo spirito della scultura è quello di vivere non di assoluto ma di continuo rapporto con gli spazi, l’ambiente, le architetture», ha speigato Dehò. «In questo Villa Bagatti Valsecchi offre vari scenari e varie possibilità, la varietà degli spazi interni, le prospettive paesaggistiche, le diverse strutture architettoniche, hanno bisogno di una coniugazione delle opere sempre differente». Con le sue stanze neoclassiche, i loggiati, il parco all’inglese, la Villa si presta a ospitare la preziosità di lavori che vanno dal piccolo formato all’installazione ambientale, tra bronzo e marmo, ceramica e materiali di recupero.

Matteo Lo Greco, LA SEDUTA SUL FILO, Bronzo, 85 cm, 2024

«Lo scopo è quello di offrire a un largo pubblico una panoramica accuratamente selezionata di ciò che il medium della scultura è in grado di offrire oggi», ha commentato Ilaria Centola. Per farlo, accanto ai progetti espositivi presentati dalle gallerie, la manifestazione promuove incontri, performance e due progetti speciali.

Il primo, Afthonia, è una retrospettiva dedicata a Matteo Lo Greco. 15 opere, dagli anni Ottanta a oggi, per raccontare una ricerca che si muove tra il passato e il presente: forme femminili classiche reinterpretate con ironia e consapevolezza, scolpite con l’antica tecnica della fusione a cera persa. L’altro focus è su Henri Beaufour, artista francese il cui espressionismo barocco ed eclettico si esprime con forza anche nelle sculture di piccolo e medio formato, in cui la materia sembra caricarsi di una vitalità quasi pittorica.

Herni Beaufour, La mano, 2022, marmo

A completare l’edizione 2025, un catalogo edito da NFC Edizioni, con un saggio di Valerio Dehò.

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