Ministero della Cultura, Roma
Presentato oggi a Roma presso il Ministero della Cultura, il volume Minicifre della cultura 2024 offre una immagine aggiornata del sistema culturale italiano, evidenziando i progressi e le sfide in un settore chiave per lo sviluppo. Il progetto Minicifre della cultura, nato tra il 2009 e il 2014 e rilanciato negli ultimi anni, aggrega dati provenienti da fonti diverse, come il Ministero della Cultura, l’ISTAT e la SIAE. La pubblicazione è curata dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del MIC, in collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, e può rappresentare uno strumento per interpretare il meccanismo di domanda e offerta culturale in Italia, comparato con le politiche attuate nel settore. I dati possono essere consultati sulla piattaforma online dedicata.
Il 2023 ha segnato un ritorno ai livelli di partecipazione culturale pre-Covid: il 35,2% della popolazione dai sei anni in su ha partecipato ad attività culturali fuori casa, un valore quasi identico a quello registrato nel 2019 (35,1%) e significativamente superiore rispetto al 23,1% del 2022. Anche l’affluenza in biblioteca è in aumento, passando dal 10,2% al 12,4%, pur restando distante dal picco del 15,3% raggiunto nel 2019. L’indice di lettura registra un lieve aumento rispetto al 2022, pur continuando a essere uno dei più bassi in Europa: il 40,1% degli italiani ha letto almeno un libro per motivi personali.
Per i pubblici dello spettacolo, i numeri mostrano una ripresa più netta: secondo i dati ISTAT, la partecipazione agli spettacoli cinematografici è quasi quintuplicata dal 2021 al 2023 (dal 9% al 41%), mentre il teatro e i concerti di musica leggera e jazz hanno visto incrementi significativi, passando rispettivamente dal 3% al 20% e dal 3,7% al 21,7%. I dati SIAE confermano un vero e proprio boom: il numero di concerti nel 2023 ha superato di oltre il 60% quello del 2019, mentre le rappresentazioni teatrali sono cresciute dell’11%.
Sul fronte occupazionale, secondo i dati Eurostat, il settore culturale ha impiegato 825.100 lavoratori, pari al 3,5% del totale degli occupati in Italia, posizionando il Paese solo al 20mo posto in Europa. La maggior parte sono uomini (55%) e, in tre casi su quattro, di età compresa tra i 30 e i 59 anni, mentre la presenza di giovani under 30, pur in crescita del 21% dal 2021, rimane esigua, rappresentando appena il 13% della forza lavoro del comparto. 19,75 euro all’ora è stata la retribuzione lorda media dei dipendenti culturali del settore privato nel 2021.
La spesa media mensile delle famiglie in cultura è di 32,17 euro, con un aumento dell’uso di bonus e iniziative di sostegno pubblico. La spesa pubblica in cultura ha raggiunto gli 8,9 miliardi di euro nel 2023 (+26% rispetto al 2019), che corrispondono allo 0,8% del totale della spesa pubblica. L’Art bonus ha raccolto 121,6 milioni di euro, con una crescita del 12% dal 2020.
Per quanto riguarda l’arte contemporanea, sono stati censiti dal MIC 472 luoghi del contemporaneo, con 4.930 architetture contemporanee, dal 1945 ad oggi. La Triennale di Milano è il museo di arte contemporanea più visitato nel 2023 con 602.475 ingressi, mentre tra le fiere Artissima di Torino ha fatto registrare 34mila visitatori, superata da Arte Fiera di Bologna, con 50mila. 6,6 milioni di euro sono stati destinati, attraverso l’avviso pubblico Italian Council (2021-2023), al sostegno alle arti visive contemporanee italiane, mentre 6,7 milioni di euro sono stati finalizzati a incrementare le collezioni pubbliche con il PAC – Piano per l’Arte Contemporanea (2021-2023).
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