Mito & Cultura, ritorno in Grecia. Con una residenza d’artista

di - 27 Agosto 2022

Secondo Pier Paolo Pasolini, la Grecia è stata una presenza ossessiva fin dalle sue prime traduzioni giovanili. In questa torrida estate è stato nitido osservare quanto dal mese di Giugno sia stata una delle protagoniste assolute dell’arte contemporanea, mostrando programmi articolati e diffusi nel territorio. Emerge una Grecia proiettata verso il presente, nella quale durante stagione estiva le isole siano diventate l’appendice più scenografica per realizzare progetti d’arte pubblica, connessioni con le rovine e mostre che fanno riscoprire edifici appena ristrutturati.
Svetta il sole di Jeff Koons Apollo Windspinner nell’isola di Hydra, diventato luogo di “pellegrinaggio” per gli amanti dell’arte. Apollo, è la mostra personale dell’artista in mostra al DESTE Project Space presso il vecchio Mattatoio. La mostra è un’installazione che presenta nuove sculture di Koons insieme a oggetti già pronti selezionati dall’artista per coinvolgere lo spettatore in un dialogo metafisico tra contemporaneo e antico.
In questo connubio tra contemporaneo e antico, tradizione ed innovazione, dionisiache visioni e interazioni con il paesaggio, si fa notare una nuova residenza per gli artisti la Cycladic Arts Residency, fondata dall’artista Dimitra Skandali.

La caratteristica cultura dell’isola delle Cicladi fiorì nell’Egeo centrale durante la prima età del bronzo (terzo millennio AC). La scultura in marmo è il prodotto più caratteristico della cultura cicladica e le forme astratte delle sue statuine hanno influenzato diversi artisti del XX e XXI secolo, come Constantin Brancusi, Amedeo Modigliani, Alberto Giacometti, Barbara Hepworth, Henry Moore, e recentemente Ai Weiwei.
In questo contesto ricco di suggestioni la residenza diventa un’esplorazione poliedrica. Cycladic Arts è uno spazio gestito da artisti, che vede nel board varie collaborazioni con direttori di musei internazionali e curatori indipendenti, che mirano a facilitare la creazione artistica in uno spazio tradizionale recentemente rinnovato ad Alyki, il pittoresco villaggio di pescatori nel sud-ovest di Paros, un’isola nel Mar Egeo ancora preservata dal turismo di massa.

Cycladic Arts Residency, ph. Fabrizio Orsini

Il contesto è un connubio perfetto nel quale approfondire quelle pratiche e ricerche che vedono primeggiare l’uso di materiali naturali, ed uno studio trasversale sulla natura e il paesaggio. La missione è di sostenere il dialogo e lo scambio di esperienze, conoscenze e abilità tra persone di diversa provenienza geografica ed etnica, età e forme di arte e cultura; incoraggiando progetti e collaborazioni internazionali tra la Grecia, in particolare modo gli Stati Uniti e l’estero.
Dal prossimo autunno inizieranno ad essere diffuse ed articolate le prime domande di ammissione rivolte agli artisti, agli scrittori ed ai curatori interessati, saranno anche i musei a veicolare ulteriormente la promozione: il Torrance Art Museum nella baia a sud di Los Angeles, e la piattaforma d’arte AAC Platform che selezionerà alcuni dei candidati per potere presentare i progetti da realizzare ad Alyki la prossima stagione, nel periodo che va da maggio ad ottobre del 2023.
La residenza spera anche di potere offrire una borsa di studio annuale ad un artista per vivere e lavorare gratuitamente nel complesso delle arti. Una volta all’anno verrà annunciato un invito aperto per la Cycladic Arts Fellowship non appena il budget sarà stabilito.

Cycladic Arts Residency, ph. Fabrizio Orsini

Gli artisti emergenti e quelli affermati sono invitati a presentare la domanda per la Cycladic Arts Residency, ma anche curatori, scrittori, poeti, scienziati che desiderino trovare un luogo per ritirarsi e concentrarsi sui loro progetti, perdendosi e ritrovandosi in quel vento poetico e quella luce così nitida e mai entrante, che tanto suggestionò il periodo giovanile ad Hydra di Leonard Cohen, ma non è l’unica fonte a rendere unico un soggiorno studio in un’isola Greca, visto che scorrono oblique le pagine dei tanti testi seminali che hanno forgiato il mito, da Herbert Marcuse a Pier Paolo Pasolini, da Thomas Mann a Georges Bataille. Che siano di buono auspicio per l’arte contemporanea.

@https://twitter.com/camillaboemio

Scrittrice d'arte, curatrice e teorica la cui pratica indaga l'estetica contemporanea; nel 2013 è stata curatrice associata di Portable Nation, il padiglione delle Maldive alla 55.° Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, dal titolo Il Palazzo Enciclopedico; nel 2016 è stata curatrice di Diminished Capacity, il primo padiglione della Nigeria alla XV Mostra Internazionale di Architettura, con il titolo Reporting from the Front; nello stesso anno ha partecipato a The Social (4th International Association for Visual Culture Biennial Conference) alla Boston University. Nel 2017, ha curato Delivering Obsolescence: Art Bank, Data Bank, Food Bank, un Progetto Speciale della 5th Odessa Biennale of Contemporary Art. E’ membro della AICA (International Association of Arts Critics). Boemio ha scritto e curato libri; ha contribuito con saggi e recensioni a varie pubblicazioni internazionali, scrive regolarmente per le riviste specializzate, e i siti web; ha tenuto parte a simposi, dibattiti e conferenze in musei e festival internazionali.

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