Dopo avervi raccontato il viaggio sentimentale della MLB Home Gallery da Ferrara a Porto Cervo (potete leggerlo qui) abbiamo incontrato Maria Livia Brunelli per parlare con lei di contaminazioni di energie, di luogo di empatia e di scambi di esperienze.
Il suo rapporto con la Sardegna ha origini antiche. Quali sono i suoi ricordi e che valore assumono nella trasformazione della sua abitazione in home gallery?
«Sono legata alla Sardegna da quando avevo due anni. Mi era venuto un tumore a un polmone, forse per l’aria pura di montagna emessa dalla Montedison nella mia città, Ferrara. Mio papà, radiologo, ha deciso di farmelo asportare. Ma quando ero già addormentata in sala operatoria, la madre del chirurgo si è sentita male. Operazione interrotta. Mio papà, memore degli anni passati qui in Sardegna quando era piccolo, perché mio nonno aveva lavorato alla bonifica della Nurra, dalle nebbie ferraresi di un umido novembre mi ha portato in Sardegna. Nel 1974 era un paradiso incontaminato. Sono del tutto guarita. Erano gli anni in cui Porto Cervo stava nascendo e allora i miei genitori hanno deciso di comprare, sulla carta, con un mutuo, una casa proprio di fronte alla Chiesa Stella Maris, come un ex voto. In occasione dei dieci anni di attività della home gallery di Ferrara, nel 2017 ho trasformato quella casa in home gallery. Ma la mia mamma non amava che portassi gente in casa, quindi per i primi anni ho agito clandestinamente».
Perché ha deciso di aprire una home gallery e non una galleria?
«Non avevo soldi! Tutto inizia a Bologna nella caotica casa che condividevo con altre studentesse. In occasione di Arte Fiera, ho ospitato le opere di giovani artisti. Fu un grande successo, Sono finita anche in un libro di Eraldo Baldini. Nel 2005, dopo un Master in management per curatori a Roma, ero pronta a volare in America come il mio collega Vincenzo De Bellis. Ma mio padre mi voleva a Ferrara. Senza consultarmi, mi ha comprato una casa di fronte al Castello. Ho pian piano creato la mia identità curatoriale, iniziando a collaborare con Mario della Continua, Hélène di Studio La Cittá. Mi aveva colpito una mostra alla Tate Modern: erano accostati una natura morta seicentesca a un video di Sam Taylor Wood con frutta in disfacimento. Ho pensato: ecco come spiegare a un giovane il memento mori! Così ho sfruttato il fatto di essere accanto a Palazzo dei Diamanti, invitando artisti giovani a interpretare tematicamente gli artisti storici che vi esponevano».
Nello scambio tra familiarità e musealità, che valore hanno la relazione e il sentimento?
«Mio marito dice che abbiamo la camera da letto più affollata d’Italia. Se oso dirlo io, suona diverso! Diciamo che faccio subire alla mia famiglia la passione per l’arte! Mia figlia ha bevuto arte e biberon fin da neonata. Sono convinta che da grande farà la ragioniera dell’INAIL. Le relazioni sono tutto, visto che il progetto che ho ideato qui in Sardegna dal 2017 si chiama “Contaminazione di energie”, per uno scambio proficuo tra la Sardegna e il “Continente” (come i sardi chiamano il resto d’Italia), ma anche tra la Costa Smeralda e l’interno della Sardegna. Quando un visitatore ascolta le nostre visite guidate nelle stanze di casa, scatta subito l’empatia».
Fotografia d’arte e manualità concettuale: cosa guida il suo occhio nella scelta?
«Amo molto la fotografia d’arte perché ritengo che la fotografia unita alla concettualità sia attualmente il mezzo più immediato per esprimere la propria creatività, visto che abbiamo sempre in mano il cellulare per scattare fotografie. Forse troppe, visto che io e le mie artiste crediamo nella filosofia dell’ecologia delle immagini. Gli artisti che lavorano con la manualità, come Bertozzi & Casoni o Ketty Tagliatti, mi interessano perché sono convinta che l’Italia debba ripartire dalla sua tradizione artigiana».
L’apertura dell’home gallery coinvolge in un universo relazionale lei, gli artisti e i visitatori. Che ruolo ciò in terra sarda e nell’ottica del sistema dell’arte?
«Ho sempre pensato che la mia sia una galleria relazionale. In Sardegna si sente una potente energia data dalla natura. La home gallery è intima e pubblica insieme, ma solo chi ha una mentalità internazionale può capirne il valore aggiunto. Leo Castelli, Peggy Guggenheim mi hanno ispirato. A Ferrara ha suonato a sorpresa al campanello il direttore di un noto museo internazionale, a cui abbiamo aperto in pigiama. Ma la soddisfazione più grande è stata quando una bambina delle elementari ha voluto portarci suo nonno. In quel momento ho capito la potenzialità che può avere la home gallery come missione di educazione all’arte. Cerco sempre di coinvolgere un pubblico diversificato. Qui in Sardegna tutto ciò è potenziato, perché, soprattutto a Porto Cervo, c’è un forte bisogno di cultura, come un assetato ha bisogno di acqua nel deserto. Motivo per cui adesso ho deciso di trasferire la sede legale della mia associazione no profit proprio in Sardegna».
Si dice che il segreto di ogni famiglia sia quello di essere diversa dalle altre. Questo potrebbe valere anche per la casa: qual è il segreto della sua?
«La mia casa è aperta. E poi cambia a seconda di quello che sentiamo che sia meglio. È un concetto. È stata a Bologna, poi è diventata a Ferrara lo Spazio Grisù, progetto pioneristico di rigenerazione urbana. Poi è stata a Venezia, in occasione della Biennale, sul Canal Grande. Per Arte Fiera, la Torre Prendiparte a Bologna».
A ogni sua inaugurazione, sua sorella Silvia inventa piatti ispirati alle opere esposte. Perché questo connubio tra arte e cucina?
«Perché i più grandi affari si sono sempre fatti con le gambe sotto il tavolo! Silvia realizza piatti-gioiello ispirati concettualmente alle opere esposte. Adesso faremo una cosa simile qui in Costa Smeralda: opere d’arte edibili ispirate a una performance disegnativa di Marcello Carrà, per una riflessione sulla sostenibilità dei mari. Ma è solo una scusa per vendere le opere di Carrà (scherzo), con cui faremo un solo show quest’anno ad Arte Fiera. Preceduto dalla presentazione del suo libro sul virus del calcio, tutto scritto e disegnato a mano. Lo presenterá alla MLB home gallery di Ferrara Giacinto Di Pietrantonio il 15 settembre. Vi aspetto tutti per…portarvi in camera da letto!».
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