Napoli e Monaco di Baviera più vicine, con la prima edizione di JET LEG

di e - 19 Giugno 2021

JET LEG è un neologismo che indica un ritmo asincrono dovuto alle influenze culturali e non al fuso orario: a Castel dell’Ovo inaugura la prima edizione di un progetto espositivo dedicato al sodalizio artistico che vede protagoniste le città di Napoli e Monaco di Baviera intenzionate a costruire percorsi creativi e nuove forme di partecipazione sociale. Basato sul format dell’artist in residence nella doppia edizione Napoli 2021 – Monaco 2022 l’obiettivo del progetto è quello di realizzare uno scambio culturale basato sulla coproduzione artistica.

In un periodo di sconvolgimenti, insicurezza e alienazione, il progetto artistico bilaterale JET LEG vuole avviare uno scambio produttivo e vivace al fine di mobilitare risorse artistiche transnazionali e animare le prospettive europee nell’ottica di generare un contro-modello collettivo alle tendenze separative.

Cinque artisti di Monaco sono stati ospiti a Napoli per una residenza di un mese a maggio/giugno 2021: Claudia Barcheri, Danilo Bastione, Federico Delfrati, Barbara Herold, Florian Huth, Nöem Held, Felix Flemmer e Raquel Ro. Le loro posizioni eterogenee vanno dai mondi di simulazione multimediale alle installazioni spaziali performative, dall’immagine in movimento alla fotografia, dall‘arte oggettuale e concettuale.

Contestualmente alla residenza e all’evento espositivo tenuti a Napoli, a cura di Constanze Metzel, Carina Müller e Sara Fosco,con il sostegno dell’organizzazione ShowDesk è stata lanciata una Open Call per la ricerca di cinque artisti napoletani da ospitare a Monaco in occasione della prossima edizione. JET LEG infatti nasce dall’iniziativa di una comunità di artisti, operatori della cultura e professionisti dei media con l’intento di formare una piattaforma indipendente che possa costituire nuove reti creative di partecipazione culturale, stabilire spazi di risonanza artistica continua, contribuire alle strutture comunicative e costruttive che sono negoziate e sviluppate insieme alle comunità locali, nel pieno spirito della bilateralità progettuale.

Con il sostegno del Goethe-Institut di Napoli, del Kulturreferat di Monaco di Baviera, dell‘Assessorato al Comune di Napoli per la Cultura la mostra è stata visitabile fino al 18 giugno – data del finissage – nelle sale dell’antro di Virgilio presso gli spazi espositivi di Castel dell‘Ovo. L’allestimento collettivo si presenta da subito dinamico e i diversificati interventi conferiscono un ritmo esperienziale che coinvolge il visitatore in un percorso esplorativo oltre che artistico. Dalle opere virtuali in realtà aumentata di Barbara Herold agli interventi spaziali di Danilo Bastione e Benedetto Piscitelli, dalle sculture di Olaf Metzel e Claudia Barcheri alle opere visive e concettuali di Florian Huth, Federico Delfrati e Martin Fengel, la Biennale d’Arte e Cultura si presenta da subito come un evento fuori dall’ordinario caratterizzato dall’approccio trasversale e di coproduzione, aspetto quest’ultimo che ne esalta e moltiplica la risonanza. Una boccata di fresca contemporaneità all’uscita del tunnel pandemico.

Mi interessano la serendipità, la fisica quantistica, il glitch, gli errori e qualsiasi argomento contribuisca a sviluppare nuove visioni. Mi occupo di design e comunicazione visiva orientati alla progettazione culturale. Ho fatto parte del collettivo artistico Sottobosco, collaboro con Exibart da diversi anni e dal 2016 coordino le attività di ShowDesk Napoli. Credo nel cambiamento, nella qualità della vita e dei rapporti umani, nell'elevazione dello spirito. Penso esista sempre un'alternativa etica alle possibilità che si presentano ogni giorno. Per questo scrivo.

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