Il 21 febbraio 2024 per Napoli è un bel giorno. Nel quartiere di Ponticelli, nell’area orientale e periferica della città, apre agli abitanti e ai curiosi, in un centro educativo, un playground per bambini che è, in verità, un’opera d’arte contemporanea. Si tratta di una preziosa collaborazione che vede il Museo Madre di Napoli concedere, in comodato d’uso, l’opera dell’artista Temitayo Ogunbiyi, Giocherai nel quotidiano, correndo, al Centro Polifunzionale Ciro Colonna, in collaborazione con Collettivo Zero APS e Maestri di Strada ONLUS, confermando e rendendo evidente la necessità da parte delle istituzioni culturali di guardare in maniera lucida alle realtà esterne ai centri, fisici e di potere.
Giocherai nel quotidiano, correndo è un’opera prodotta ed esposta temporaneamente nel 2020 per il cortile interno del Museo Madre, durante la passata direzione artistica di Kathryn Weir, in un periodo in cui vivere e animare lo spazio aperto del museo era una vera e propria esigenza per via delle restrizioni pandemiche. Il lavoro di Ogunbiyi nasce a partire dallo studio di rotte e percorsi, fisici e culturali, unendo assieme gli intrecci di fibre naturali alle connessioni dei tubi in ottone delle strutture, modellati e curvati per seguire il percorso fatto nel 2020 dall’artista per raggiungere mentalmente, tramite Google Maps, il museo partenopeo.
Pensato come struttura modulabile, il playground si compone di filiformi sculture interattive su cui i bambini possono arrampicarsi. Alle strutture più piccole se ne affianca una centrale, la quale genera, grazie a una vela di copertura, una piacevole zona d’ombra.
Giocherai nel quotidiano, correndo, riadattata dall’artista per questa diversa casa, assume una nuova conformazione gettando radici in un prato verde e parlandoci di futuro, disponendosi per il gioco dei bambini e delle loro famiglie nello spazio antistante alla ludoteca del centro e alla cucina sociale.
A Ponticelli, questa ex scuola abbandonata in Via Curzio Malaparte è casa di tanti progetti. Un cantiere urbano di innovazione sociale, sempre in movimento, con laboratori e attività rivolte a chi vive il quartiere e in particolare ai giovani, facendosi punto di aggregazione e socializzazione: un’alternativa al solito muretto. Una realtà altra, aperta e viva.
Il Centro Ciro Colonna è un luogo pubblico e fisico in cui confluiscono una ventina di progettualità che oggi costituiscono assieme un’associazione temporanea di scopo, condividendo i principi dell’educazione attiva e di comunità in un contesto sociale complesso, per promuovere l’idea di una società orizzontale e orientata ai bisogni di tutti, nessuno escluso. Maestri di Strada ONLUS, associazione capofila dell’ATS, pratica da decenni una metodologia educativa che riguarda tutti gli aspetti della vita. Sono numerosi i percorsi di presa in carico e inclusione di giovani a rischio di devianza e in condizioni di grave marginalità. Un’importante azione di orientamento alla ricerca del sé, alla scoperta del desiderio di crescita ed evoluzione attraverso anche pratiche laboratoriali e corsi di formazione specifica. L’Onlus e i suoi educatori si muovono contro la dispersione scolastica, «Andando lì dove i giovani sono con la mente e con il cuore, assumendo il loro disagio esistenziale e sociale come l’unica materia prima con cui edificare il proprio progetto di vita».
È in questo contesto che si è innestata, nel corso degli ultimi anni, l’attività curatoriale di Collettivo Zero che, in stretto rapporto e scambio con le associazioni del Centro, ha coinvolto vari artisti in attività e laboratori, attraverso l’arte pubblica e pratiche collaborative (ne scrivevamo anche qui). A partire dal festival Viale delle Metamorfosi e passando per il progetto Casa di Risonanza, vincitore del Creative Living Lab – IV, Collettivo Zero dà continuità e costanza al dialogo con il Centro Ciro Colonna, unendo la vocazione educativa alle pratiche artistiche e creative contemporanee.
La preziosa attenzione prestata dal Museo Madre alla realtà di Ponticelli, con questa operazione, assume un grande valore per la città: si può fare un’arte nell’interesse pubblico, non essendo estranei e colonizzanti con gli spazi e i loro abitanti ma entrando con delicatezza nelle maglie che compongono queste complesse relazioni.
Fino al prossimo 6 gennaio le Gallerie d'Italia – Torino presentano la mostra "Antonio Biasucci. Arca", terzo capitolo del progetto…
Cala il sipario, a Torino, sulla 31esima edizione, “The Era of Daydreaming”. Ecco che cosa hanno comprato i collezionisti, le…
Lutto per il mondo della danza italiana: scompare prematuramente il coreografo Gennaro Cimmino, direttore artistico di Körper, centro di produzione…
Al MUMAC - Museo della macchina per Caffè la storia del prodotto si intreccia a quella del design, del made…
Ad Artissima 2024, la Sala Sospesa accoglie la personale di Caroline Ricca Lee, prodotta da Fondazione OELLE: archiviazione e memoria…
In occasione del secondo atto secondo atto della mostra HM, HE, HA - in programma fino al prossimo 11 gennaio…